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Le “ore della passione” di Natale Addamiano
15 maggio 2019

È stata inaugurata nella Galleria 54 Arte Contemporanea (Via Baccarini 54) a Molfetta, la mostra Le ore della passione, in presenza della famiglia Vitulano, di Franco Valente e di Maria Addamiano, sorella dell’artista. Ad aprire la serata gli interventi di Nicola De Matteo, presidente dell’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, e dell’assessore alla Cultura, Sara Allegretta. Il pittore sta, nel frattempo, realizzando, insieme a Pino Deodato, un’altra mostra, Raccontarsi sotto le stelle, che avrà luogo presso Villa Vertua Masolo, a Nova Milanese, dal 28 aprile al 17 maggio, a cura di Matteo Galbiati e Antonio Lombardo. Quello delle Ore della passione di Natale Addamiano è un work in progress che testimonia l’attaccamento dell’artista a Molfetta e alle tradizioni popolari della nostra cittadina. L’attuale esposizione raccoglie opere realizzate dal 2010 al 2019, quindi le ultime prove del pittore ispirate alle processioni della Settimana santa. Addamiano, come altri artisti, ha avvertito profondamente le suggestioni di quello che ha rappresentato quale vero e proprio “mito collettivo”. La nostalgia è il filtro che fa decantare e trasfigura le immagini provenienti dalla realtà. Vibra l’amore per una Molfetta ritratta ora dal vivo ora ridefinita (per poche tele), nell’atelier milanese, con gli occhi di chi sa scorgere la sostanza del reale, metamorfosandolo in impressioni che vanno ben al di là del dato meramente visivo. C’è un che di epifanico in ogni opera. La luce sembra far fiorire i muri dei palazzi, l’atmosfera fascia le cose e conferisce, nel nitore del suo aleggiare (quasi tremare), un incedere en rêve a individui e simulacri. Lo sguardo non indugia sul dettaglio. Non è il fattore contingente l’oggetto d’interesse per Addamiano. I volti sono indistinti, perché, piuttosto che inseguire i lineamenti di questo o quel fedele, scopo del pittore è cogliere la coralità di ogni istante. Ciascuno è infatti silenzioso coprotagonista di una sacra rappresentazione che si ripete ciclicamente, nelle ore diurne come in quelle notturne. Un’insistenza sul particolare distoglierebbe dall’effetto d’assieme, che – in un rincorrersi (per esempio nelle sequenze notturne) di luce artificiale, candore di cappucci, partitura luminosa del cielo, persino delle nubi, penombra delle statue che avanzano lentamente – risulta di grande suggestione per l’osservatore. Diverse angolazioni, diverse ore del giorno, diversi effetti di luce e ombra, impressione ed espressione (perché talora è la soggettività del sentimento a guidare il segno) concorrono a costituire la straordinaria efficacia di queste immagini della Settimana santa. Esse consegnano all’osservatore l’essenza dei momenti di maggior raccoglimento e commozione dei nostri riti (ahimè, sempre più rari) molto meglio di quanto avrebbe potuto fare qualsiasi forma di bozzettistica raffigurazione con pretese di realismo. © Riproduzione riservata

Autore: Gianni Antonio Palumbo
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