Le interviste difficili: la giunta di centrodestra teme i giornalisti
Compito di un giornale di informazione libero e indipendente come “Quindici” è quello di far conoscere ai cittadini gli amministratori che hanno contribuito ad eleggere, la loro biografia e soprattutto i loro programmi. È quello che la nostra rivista si è proposta di fare a cominciare dalle schede degli assessori con volti e curricula degli stessi. Per approfondire la conoscenza, e soprattutto per permettere ai cittadini-elettori di giudicare la squadra di governo, abbiamo cercato anche di intervistare gli interessati, a cominciare dal sindaco-senatore Antonio Azzollini. E qui ci siamo trovati di fronte ad ostacoli insormontabili, almeno per noi che non rientriamo nella categoria dei giornali “di amici e parenti”. “Il senatore non ha tempo, deve partire per Roma. Al rientro ha impegni più importanti di un'intervista a un giornale locale”. Sono queste le risposte che ci sono state date. Insomma, il sindaco, una volta eletto, non ha tempo per i cittadini? Perché la stampa – è bene ricordarlo in un nefasto periodo della storia nel quale un uomo al governo ritiene di essere al disopra di tutti e di tutti, della giustizia e dei controlli della stampa, per cui prepara leggi contro i giudici e i giornalisti – rappresenta l'opinione pubblica, quel popolo al quale indebitamente si appella il premier secondo le convenienze, dimenticando che è proprio quel popolo che lo deve giudicare attraverso gli strumenti di controllo del potere quali i giornali in una democrazia. Ebbene chi vive all'ombra di quell'uomo, rischia di restare contaminato dalle sue folli idee di “libertà”, dimenticando perfino la propria cultura giuridica e il proprio passato libertario. E così, negata l'intervista col sindaco nei tempi tecnici della stampa del giornale, abbiamo rinunciato, in attesa di occasioni migliori. Ci abbiamo riprovato con gli assessori. Anche qui grandi difficoltà, superate grazie alla “ m e d i a z i o n e ” dell'ufficio stampa che si è prodigato a “concedere” i numeri di telefono degli assessori (ma chi sta al servizio dei cittadini, non deve rendersi disponibile?). Ma, caso strano e sospetto, le interviste con gli assessori devono sempre avvenire alla presenza di uno dei due addetti stampa o di entrambi. Le spiegazioni sono due: o il sindaco teme che i suoi assessori possano dire qualcosa di sbagliato che incida negativamente sull'immagine dell'amministrazione comunale, oppure l'ufficio stampa fa da portavoce non “del” sindaco, ma “al” sindaco che vuole essere informato di tutto ciò che i suoi uomini dicono e magari incutere indirettamente loro una sorta di timore reverenziale. Non siamo riusciti a intervistare tutti i 10 uomini del senatore: alcuni pur avendoci dato un appuntamento, lo hanno poi rinviato sine die (assessore al bilancio, La Grasta) oppure si sono dichiarati disponibili fuori tempo utile e i loro programmi li faremo conoscere sul prossimo numero. In qualche caso abbiamo avuto l'impressione che gli interessati non avessero molti argomenti da esporre. Ecco le interviste, noi ci abbiamo provato, lasciamo ai lettori il giudizio su personaggi e programmi.