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La quadriglia degli assessori e dei presidenti del consiglio comunale
27 giugno 2003

MOLFETTA – 27.6.03 Calda estate per il sindaco Tommaso Minervini. E non è solo un questione di temperature. Non si parla nemmeno di emergenza idrica o emergenza elettricità, ma di “emergenza poltrone”. Che sia finito il periodo d'oro in cui i consiglieri di maggioranza si segnalavano per la loro silenziosità in Consiglio Comunale, paragonabile solo alla velocità e alla docilità con cui alzavano la mano al momento di votare a favore, lo si è capito da un po'. Dal fiorire di manifesti, uno dei quali, quello dei redivivi “Ambientalisti”, si spinge addirittura a chiedere le dimissioni del sindaco. Dalle ultime sedute di Consiglio Comunale, con numerosi assenti, e il periodo delle ferie non è ancora cominciato, e qualche accenno di dissidenza, tanto che i punti importanti all'ordine del giorno sono stati tutti rimandati. Soprattutto c'è un assessore da sostituire e un cerchio difficile da quadrare. Forze politiche scontente e alla ricerca di “visibilità” vi hanno visto una ghiotta occasione, ma il dimissionario Azzollini ha dichiarato anche sulle pagine del nostro giornale che non accetterà mai che il sindaco venga meno ai ferrei patti siglati al momento della costruzione dell'alleanza e alla spartizione minuziosa allora decisa di incarichi di “governo” e di “sottogoverno”, come piaceva definirli ad un esponente della vecchia classe politica. Difficile far tutti contenti, salvo che non procedere a quello che nei governi democristiani veniva chiamato rimpasto o anche valzer di poltrone. I bene informati danno come probabile che Pino Amato (nella foto) lasci la poltrona di presidente del Consiglio Comunale, che gli ha offerto così tante chance di querelare ed essere querelato, e diventi proprio assessore allo Sport, occupando quindi il posto di Azzollini e che questo, il cui gruppo un incarico deve pur avere, dati i patti di cui prima, destini il consigliere Leonardo Siragusa, che da sempre è il suo, come vogliamo chiamarlo, “delfino” o “protesi” per usare un termine coniato da Berlusconi, a diventare presidente del Consiglio, al posto di Pino Amato. Una specie di quadriglia, in cui le competenze delle persone a svolgere l'incarico assegnato sono l'ultimo degli elementi considerati. Una quadriglia in cui però Pino Amato potrebbe avere un rivale, il consigliere Vincenzo Spadavecchia, anch'egli eletto nella lista “Molfetta che vogliamo”, che ambisce al posto lasciato libero dalle dimissioni di Azzollini. Una cosa è certa, che l'avanzamento di carriera sia offerto a Siragusa o a Spadavecchia, avremo forse l'onore di sentirli parlare, mentre nei loro due anni da consiglieri comunali hanno accuratamente risparmiato le corde vocali. Sarà il sindaco infine a dover decidere, soppesando pro e contro e con ogni probabilità valutando le possibili ripercussioni di ogni nomina sulla stabilità della sua maggioranza.
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