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La lettera di dimissioni di Drago Inviata ai candidati della coalizione
15 luglio 2022

A tutti gli eccellenti Candidati che hanno partecipato alla nostra Coalizione elettorale LORO SEDI Cari Amici di avventura, dopo questi giorni di sofferta e meditata riflessione devo, purtroppo, comunicarvi che la mia brevissima carriera politica finisce qui, per le complesse ragioni che ho il dovere di spiegarvi come di seguito. In primo luogo ii tremendo crollo che ho subito dopo la notte di domenica 26 giungo 2022 ha messo in spiacevole evidenza i miei attuali limiti fisici dovuti all’età. II mio cervello, che ancora si crede giovane, si rifiuta di accettarlo e aveva pensato che avrei potuto sopportare senza subirne le conseguenze ii pesante sforzo fisico e mentale che questa difficile campagna elettorale avrebbe comportato. Questa sarebbe stato vero vent’anni, o anche quindici anni fa, ma ho dovuto purtroppo constatare che non è più valido ora. Ciò nonostante, ho fatto appello a tutte le mie energie e sono arrivato sino in fondo, ma poi – anche con il compiacente aiuto del covid, sempre sollecito in queste situazioni – ho sfiorato ii ricovero ospedaliero. Questo non deve più succedere, lo devo alla mia famiglia, lo devo a me stesso. Anche se mi rendo perfettamente conto che non mancheranno le critiche a questa mia decisione, vogliate almeno darmi atto dello sforzo che ho compiuto per tentare di portarvi alla vittoria. lmpegno che per poco non è riuscito, anche a causa del mancato appoggio finale dei circa seimila aventi diritto al voto (bacino di voti complessivo al primo turno dei tre candidati sindaco, oltre 16.000), che hanno preferito andare al mare ii giorno del ballottaggio invece di occuparsi dei problemi della Città, così di fatto sommando la loro indifferenza ai circa undicimila suffragi per Minervini. Meritano – costoro – di tenersi Molfetta così com’è ora, anche se sono grandemente dispiaciuto e mortificato per gli oltre die- cimila elettori ed elettrici che, avendo cre- duto sino in fondo nel nostro progetto politico, mi hanno onorato della loro stima e con i quali non riuscirò mai a scusarmi abbastanza. Sotto altro profilo, non meno importante, va considerato che io non avrei, nel ruolo subalterno di consigliere di un’opposizione, tra l’altro divisa fra tre distinte coalizioni (e con Rifondazione Comunista che una volta di più si è resa stampella del potere; non rileva in questa sede se consapevolmente o inconsapevolmente, trattandosi di un fatto oggettivo), non avrei, dicevo, la possibilità di cambiare le cose tentando di realizzare ii progetto che avevo in mente. Mi sarebbe costato lavoro, impegno, sacrificio (anche economico) e per di più l’assunzione di un rischio già calcolato e messo in conto. Tuttavia, valutavo che un Sindaco ha anche non trascurabili poteri di ordine pubblico dei quali, peraltro, l’attuale Amministrazione non sembra essersi avvalsa con la necessaria determinazione – come si è potuto constatare anche nella notte della conclusione dello spoglio dei voti – lasciano campo libero a squadre di delinquenti più o meno organizzate, ma probabilmente sobillate dal vero boss della Città (che non si chiama Tommaso, ma Giuseppe). Come Sindaco, oltre a disporre del costante accompagnamento con l’auto di servizio, avrei soprattutto avuto titolo per pretendere in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza presieduto dal Prefetto più penetranti misure a tutela della Citta, sino a richiedere, ove se ne fossero verificate le condizioni, una scorta personale (non dimenticate cosa è già accaduto a Molfetta il 7 luglio 1992). Tutto questo non mi sarebbe possibile ottenere quale semplice Consigliere, onde mi troverei a condurre completamente isolato e senza alcuna tutela una battaglia priva di prospettive concrete e che, tuttavia, com- porterebbe gli stessi sacrificio, lavoro, impe- gno e rischio completamente inutili. Van bene le situazioni difficilissime, nella quali spero di avervi dimostrato di non ti- rarmi mai indietro, ma per una battaglia contro i mulini a vento non posso proprio essere disponibile. Ormai penso, purtroppo, che nell’attuale situazione in cui è sprofondata Molfetta solo un deciso intervento repressivo della Magistratura possa avere una qualche efficacia. Da ultimo, credo di aver capito dai tanti segnali che mi sono arrivati in questi giorni che vi aspettereste di trovare in me un leader politico in sede locale, ma questo non e realizzabile: non ne ho il carisma, né il temperamento, né, soprattutto, la necessaria formazione politica. E poi leader di quale partito? La nostra coalizione elettorale è stata formata mettendo insieme istanze diverse tra loro e unificate dall’unico fine di “abbattere ii tiranno”. Questa diversità, che in sede elettorale si e rivelata feconda dando vita ad un Programma Amministrativo che conteneva una precisa visione di sviluppo per una Molfetta più pulita, più moderna, più aperta, in altri termini più viva, ora rischia di diventare fonte di contrasti e mancate intese sia a livello politico, sia in sede dello stesso Consiglio Comunale. Quindi, potete constatare da soli come non vi siano le condizioni oggettive perché io diventi ii leader di questa coalizione. Torno, dunque, a manifestarvi tutto il mio profondo dispiacere per la mancata re- alizzazione del nostro Sogno, scusandomi con voi e con le mie elettrici e i miei elet- tori se ora mi ritiro in buon ordine a vita privata. Perdonatemi, se potete. Con tutto il mio affetto Molfetta, 4 luglio 2022 LILLINO DRAGO

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