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La chiesa Immacolata, "fontana del villaggio", protagonista delle giornate d'autunno FAI a Molfetta Successo per l'iniziativa sia a Molfetta sia a Giovinazzo
17 ottobre 2018

MOLFETTA – Grande successo per l’iniziativa promossa dai volontari del Fondo Ambiente Italiano (FAI) nello scorso fine settimana a Molfetta e Giovinazzo. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno sono stati aperti al pubblico luoghi solitamente non inseriti nei consueti percorsi turistico-culturali ma autentici gioielli della nostra storia.

Gli itinerari proposti sono stati incentrati sul tema dell’acqua: a Giovinazzo il percorso ha previso visite al pozzo e alla cisterna del Casino Messere, al “pozzo dei Mori” e al Palazzo Saraceno, con l’ausilio degli allievi del Liceo Spinelli.

A Molfetta, invece, la visita è stata intitolata “la chiesa Immacolata, fontana del villaggio”. La frase, mutuata da papa Giovanni XXIII («La chiesa è come la vecchia fontana del villaggio, che disseta varie generazioni. Noi cambiamo, la fontana resta»).

Tantissimi visitatori, accompagnati da “ciceroni” d’eccezione (docenti, professionisti, studiosi), hanno potuto ammirare, dunque, l’ultima cisterna pubblica realizzata a Molfetta prima dell’avvento dell’Acquedotto Pugliese e realizzata contestualmente alla chiesa Immacolata. Cisterna, realizzata a piccone, sotto la triangolare piazza Immacolata e rifornita dalle acque meteoriche, provenienti da parte del tetto dell’omonima chiesa (la restante parte riforniva la cisterna dell’edificio).

La visita è proseguita all’interno dell’edificio sacro, mettendo in evidenza l’interessante patrimonio artistico realizzato tra fine Ottocento e primi del Novecento e, in particolare, l’antico organo (XVI secolo) proveniente dalla non più esistente chiesa di San Francesco. E ancora, la statua della “Madonna del Parto”, i dipinti raffiguranti “Tobia e l’angelo Raffaele”, lo “Sposalizio della Vergine”, la “Madonna dei Martiri e santi” oltre al dipinto raffigurante l’Immacolata Concezione.

Affascinante anche la salita al tetto dell’edificio sacro per osservare gli antichi pluviali, i convogliamenti dell’acqua e la torre campanaria con l’orologio. Curioso ammirare la distesa di tetti, scorgendo all’orizzonte il mare e le torri del Duomo.

La grande partecipazione registrata dalla manifestazione è un’ulteriore prova del grande interesse che suscitano iniziative tese alla riscoperta e valorizzazione del notevole patrimonio artistico, storico e culturale del nostro territorio e uno sprone per i numerosi volontari (diversi coloro che hanno scelto di iscriversi al FAI nel corso della giornata) a proseguire con il loro impegno.

Tra coloro che hanno reso possibile la realizzazione dell’iniziativa, oltre ai volontari FAI, va sicuramente citato il parroco don Nicolò Tempesta, sempre attento ai bisogni del quartiere e alle attività che possano coinvolgere residenti e non.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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