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La “Conca barese” incassa (36 miliardi) un altro Patto Dopo il manufatturiero approvato anche quello dell’agricoltura e pesca
15 luglio 2000

Con Decreto n°2307, il ministero del Bilancio e della Programmazione Economica, ha diramato la graduatoria dei Patti specializzati dell’agricoltura e della pesca. Quello presentato dalla “Conca barese” è stato collocato all’undicesimo posto su 67 progetti ammessi. Questo significa non solo che il “Consorzio per lo sviluppo dell’area Conca barese” entrando in graduatoria ha fatto un buon lavoro, ma considerato che i fondi disponibili per questo bando ammontano a 925 miliardi (425 a carico del Cipe e 500 a carico dei Por regionali) il “Conca barese” rientra tra i patti che saranno finanziati, unico in tutta la provincia di Bari. Risorse per 36 miliardi Il finanziamento ammonta a circa 36 miliardi pari al 60% dei 60 miliardi richiesti. Per il rigido riserbo il ministero, in attesa di concludere tutto l’iter delle verifiche, non ha reso noto quali iniziative pubbliche e private saranno finanziate, anche se è possibile ipotizzare circa 180 nuovi posti di lavoro. Un’attesa che tiene sulle spine non solo gli imprenditori che hanno presentato i progetti, ma anche le amministrazioni comunali del Patto, che contano di dare slancio al comparto agricolo e della pesca, con la realizzazioni di importanti infrastrutture. In particolare il Comune di Molfetta ha presentato due significativi progetti. Si tratta del finanziamento per due miliardi e 486 milioni per il completamento del nuovo mercato ortofrutticolo (2° lotto) che consentirebbe agli operatori di confezionare, conservare e commercializzare i nostri prodotti agricoli in un’unica struttura. L’altra l’iniziativa, per un miliardo e 405 milioni, riguarda la realizzazione di un pontile lungo la banchina San Domenico e, perpendicolari ad esso, di 3 pontili modulari di 81 metri con relativi impianti antincendio, acqua e prese elettriche. Quest’opera permetterebbe ai pescherecci nuovi attracchi di fronte al mercato ittico. Tutti soddisfatti “La soddisfazione è massima – ha dichiarato l’Avv. Mariano Caputo, vice presidente del Consorzio “Conca barese”- perché al contrario degli altri Patti, la scelta di non riaprire il bando a marzo ad altre imprese dopo la prima fase di settembre ‘99, si è rivelata strategica. Questo ci ha consentito di concentrarci sui progetti presentati a settembre e di integrare le documentazioni ai vari decreti attuativi. Mentre gli altri Patti, riaprendo i bandi hanno avuto poco tempo per mettere a punto la complessa documentazione”. Il presidente del Consorzio, il sindaco Minervini, ha sottolineato che: “Il nostro Patto, al contrario di altri, non ha tra i promotori la Provincia, questo significa che siamo riusciti a creare una vera concertazione dal basso tra soggetti pubblici e privati, capaci di rendere economicamente competitivo il nostro pur piccolo territorio”. Il Sindaco per l’occasione si toglie il classico “sassolino dalla scarpa” per smentire il nostro giornale. Nel numero di giugno avevamo lamentato che ad un anno dall’approvazione del Patto, nessun progetto avesse ancora attinto alle risorse. Il Sindaco ci ha smentito sostenendo che sono stati erogati i primi 4 miliardi per 4 iniziative private e che tutta l’organizzazione viaggia a pieno regime. Inoltre la sede del Consorzio (mercato ittico) è pienamente operativa con l’assunzione di due laureati che curano i rapporti sia con le imprese che con i soggetti responsabili del Patto. Felici della smentita, perché il nostro articolo è servito a stimolare gli amministratori a realizzare tutto in breve tempo e nell’interesse della città. Il territorio si scopre competitivo In attesa di conoscere i dettagli, non si può fare a mano di sottolineare che nonostante i ritardi, dovuti forse alla novità dello strumento della Programmazione negoziata, il nostro territorio si sta rivelando all’altezza della situazione. Comunque la si pensa, aver attivato un Patto che tra il manifatturiero e agricolo – pesca può contare su un finanziamento statale di ben 70 miliardi che sommati agli investimenti privati arrivano ad una somma di oltre 100 miliardi che saranno spesi nel nostro territorio, è un motivo di legittima soddisfazione per chi ha lavorato e creduto in questo innovativo modo di concepire lo sviluppo. Un dato estremamente positivo, perché sicuramente le risorse creeranno nuove opportunità di reddito e di occupazione. La Regione ignora i Patti Purtroppo c’è anche chi nella programmazione negoziata sembra non crederci molto. Stiamo parlando della Regione Puglia, perché nei Por (programmi operativi regionali), praticamente lo strumento tecnico per spendere le risorse europee di Agenda 2000, non c’è nessun riferimento al ruolo dei Patti territoriali. Eppure il ruolo della Regione è importante quale ente cofinanziatore non solo di patti, ma anche per la 488/92 e la Misura 5.3 (finanziamenti regionali ai sistemi di concertazione locale). Ma finora il “Governatore” Fitto li ha ignorati, al punto che i sette patti pugliesi si stanno mobilitando per rivendicare il loro ruolo nello sviluppo locale, per non vedere vanificati i loro sforzi. Francesco del Rosso Ecco i Patti in graduatoria che saranno finanziati (Decreto n° 2307 del ministero del Bilancio e Programmazione Economica) Denominazione Patto Finanziamento (in milioni) 1 Patto agricolo Provincia di Palermo 17.118.000 2 Patto agricolo Simeto Etna 16.566.000 3 Patto agricolo della Provincia di Lecce 95.068.000 4 Patto pesca Provincia di Foggia 18.816.000 5 Patto agricolo Provincia di Brindisi 71.699.000 6 Sele Picentino 20.444.000 7 Patto agricolo Valle del Belice 49.495.000 8 Patto fascia orientale Provincia di Taranto 32.343.000 9 Patto agricolo Provincia di Foggia 63.212.000 10 Agro Nocerino Sarnese 22.105.000 11 Conca barese 35.986.740 12 Calatino sud Simeto 38.534.000 13 Patto agricolo Provincia di Agrigento 24.400.000 14 Agricoltura e Pesca Provincia di Vibo 33.830.000 15 Eloro-Vendicari 40.157.000 16 Patto agricolo Provincia di Caltanissetta 61.725.000 Che cos’è il Patto territoriale Il Patto territoriale, insieme al Contratto d’area e Contratto di programma, è uno degli strumenti previsti dalla L. 662/96, per attivare la cosiddetta “programmazione negoziata”, per favorire lo sviluppo economico partendo dalle vocazioni territoriali, in un contesto ecosostenibile. L’idea di fondo della legge è che si deve partire da un’intesa dei soggetti che, a vario titolo, hanno la responsabilità di promuovere lo sviluppo e di canalizzare risorse verso obiettivi di crescita economica e sociale. Il limite temporale del patto è di 48 mesi. Gli aiuti in conto capitale arrivano fino al 60% dell’investimento complessivo, per il resto le banche del Patto offrono finanziamenti a tasso agevolato. Inoltre tutte le imprese che risiedono nel territorio, quindi anche quelle non finanziate dal Patto, possono usufruire delle agevolazioni previste dalla L. 314/95 in materia di benefici fiscali per le assunzioni. Consorzio per lo sviluppo dell’area “Conca barese” s.r.l. Capitale sociale: 100.000 Euro Sede legale: Piazza Municipio Molfetta Sede operativa: Mercato ittico Molfetta Consiglio di amministrazione Presidente: Guglielmo Minervini (sindaco di Molfetta) Consiglieri: Mariano Caputo (vice-presidente), Lia Caldarola (sindaco di Ruvo), Francesco Napoletano (sindaco di Bisceglie), Antonio Schinaia (sindaco di Palo del Colle), Domenico Pietro De Palo (assessore Attività produttive di Bitonto), Giuseppe Mazzitello, Prefetto di Bari (rappresentante della Camera di Commercio), Carmelo Martena (Banca del Salento), Biagio Mastromatteo (Ass. Piccole Imprese).
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