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L'occhio degli altri, la pièce su don Tonino appuntamento all'Università Popolare di Molfetta Mimmo Amato, che ha curato la regia e il testo, e Tania Adesso gli attori, Antonella Amato per il rivestimento musicale. La pièce è disponibile per parrocchie e scuole che intendano ospitarla.
14 dicembre 2012

MOLFETTA - «Questa è quella che mi emoziona, che mi commuove, mi scuote, oserei dire, di più». Così Mimmo Amato ha commentato a Quindici la pièce «L'occhio degli altri» (El ojo de los demás) che sarà presentata martedì 18 dicembre all’Università Popolare Molfettese di Molfetta. Si tratta di una narrazione a due voci sull’insegnamento di don Tonino Bello, rappresentata lo scorso ottobre al Centro Culturale Auditorium e, successivamente, all’Aneb di Molfetta. Accanto a Mimmo Amato, che ha curato la regia e il testo, Tania Adesso, mentre il rivestimento musicale è stato affidato ad Antonella Amato.

Tre sono state le pièce che Mimmo Amato ha dedicato a don Tonino: «Abel» (in occasione del mutamento di intitolazione dell'Istituo Professionale per il Commercio a don Tonino), «Desde los pobres a todos» (Dai poveri verso tutti) e, infine, proprio «L'occhio degli altri».

«Ho rivisitato la "L'occhio degli altri" e l'ho riproposto in forma narrativa a due voci, rivestendolo di musica, perché ho ritenuto giusto promuovere un iniziativa teatrale per ricordare la sua figura in occasione del XX anniversario del suo dies natalis il prossimo anno - ha spiegato Mimmo Amato a Quindici -. La pièce è arricchita anche di coreografie e di clip-documento ed è tratta dagli scritti di don Tonino. Sue sono le parole, nostra è solo l'ambientazione, la miscellanea, la cucitura dei quadri che esprimono attraverso la semplicità dei suoi gesti, la quotidianità delle sue opere, il suo immenso amore per Gesù Cristo la sua grandezza».

«El ojo de los demas non è un ritrovato della furbizia fraseologica, ma è una
suggestiva formula sudamericana
- ha aggiunto - . Mettersi in corpo 'l'occhio degli altri' vuol dire guardare dal loro punto di vista prospettico, dalla loro angolatura visiva; vuol dire stare con loro, lottare con loro». Lo stesso Mimmo Amato ha sottolineato che la pièce è disponibile per parrocchie e scuole che intendano ospitarla.

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