L'Italia del Novecento
Cosa rappresenta la pubblicazione degli studi sulla cultura politica del Novecento italiano scritti da Paolo Bagnoli tra il 2002 ed il 2008 e raccolti in un recente libro (Paolo Bagnoli, “L’Italia del Novecento: cultura civile ed impegno politico”, Polistampa, Firenze, 2008, pp. 256, €. 18,00) edito dalla fiorentina Polistampa nella collana “Politica”? Anzitutto la definizione in un ambito ben delimitato, e per questo chiaro, di una analisi che attraverso una serie di saggi usciti nel tempo e per varie occasioni, cerca di descrivere l’evoluzione politica e democratica avvenuta nell’Italia del ‘900. L’autore, da sempre impegnato nello studio della storia politica del secolo scorso, tra i maggiori studiosi di Piero Gobetti, riflette sull’importanza che ebbe, per la nascita e lo sviluppo della nostra Democrazia, il Partito d’Azione; definito nella prefazione “una forza che dalla lotta antifascista in poi ha rappresentato l’esigenza di una palingenesi democratica e laica, che ponesse stabilmente il Paese nell’alveo della modernità”. La riflessione che emerge da questo opportuno collage di relazioni ed interventi, raccolti nella sua lunga e brillante carriera universitaria, evidenzia il vigore e la modernità dell’azionismo. Intendendo questo come una vera e propria cultura politica, come rapporto indissolubile tra cultura civile ed impegno politico, che grazie a protagonisti del calibro di Giorgio Spini, Piero Calamandrei, Sandro Galante Garrone, Leo Valiani, Ferruccio Parri si spinge oltre la breve ma intensa vita del Partito. La testimonianza di questo concreto stile politico è ben rappresentata nella struttura del saggio che nella prima parte affronta, in maniera scientifica, i modelli ed i principi politici e filosofici su cui si costruì l’impegno azionista; e nella seconda parte sviscera, attraverso i ricordi ed i racconti biografici dei vari protagonisti, quello che fu il concreto agire politico e culturale di questi maestri. Leggendo con attenzione le pagine scritte si rievocano la passione e la tenacia che spinsero personaggi come Giorgio Spini nella lotta antifascista prima e nell’insegnamento della storia contemporanea dopo la guerra e si comprende cosa fu il progetto del Partito d’Azione e le tracce che ha lasciato, seppur con grande fatica, nella nostra cultura politica. Il lavoro di Bagnoli mantiene alta l’attenzione sull’impegno civile e politico di questi protagonisti troppo spesso dimenticati dall’attuale frenetica e spregiudicata politica; e soprattutto tenta di stimolare la classe dirigente italiana a far tesoro di questi preziosi insegnamenti. Non da sottovalutare è inoltre il coraggio del suo Editore, che in tempi aridi come questi investe culturalmente contribuendo con intelligenza ad un dibattito che sta diventando purtroppo asfittico; una collana come quella “Politica” lancia infatti un messaggio di fiducia e di incoraggiamento, anche a chi non ha conosciuto certe gloriose stagioni in cui gli ideali e la difesa della Democrazia superavano di gran lunga gli effimeri interessi personali.