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L’Istituto Vespucci 100 anni tra la gente di mare
15 gennaio 2022

Ha veduto la luce il volume Scuola Professionale Marittima. Cento anni tra la gente di mare, realizzato con la collaborazione dell’Opera Pia, Monte di Pietà e Confidenze e il patrocinio del Comune di Molfetta. Curato da Saverio Binetti, con coautori Giuseppe Poli, Pasquale B. Trizio, Corrado Pisani, Corrado Pappagallo, Salvatore Binetti e Lazzaro La Forgia, esso è il coronamento dei festeggiamenti del centenario dell’IISS “Amerigo Vespucci” di Molfetta, nato come Scuola Professionale Marittima nel 1919. Si tratta di un’occasione collettiva importante di riflessione sull’identità di “una scuola orgogliosa del proprio passato”, che ha fornito e fornisce tuttora utili strumenti a coloro che “hanno guardato” (e guardano ancora oggi) “al mare come un luogo utile a realizzare i propri sogni”, in primis “il lavoro e il benessere economico”. Il volume si apre con i Saluti istituzionali: nell’ordine rivolgono il loro augurio all’IISS Amerigo Vespucci nei cento anni dalla fondazione l’Ing. Sergio de Ceglia, Presidente dell’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta; il Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini; il Presidente della Regione Michele Emiliano; il Comandante della Capitaneria di porto di Molfetta, C.F. (CP) Michele Burlando; il Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Delegazione regionale Puglia settentrionale e Basilicata, Amm. Sq. (r) Michele de Pinto; il Presidente del Gruppo di Molfetta dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, avv. Lamberto Piccininni; il Dirigente Scolastico dell’IISS “Amerigo Vespucci”, Carmelo D’Aucelli. Una prima sezione dell’opera vede Saverio Binetti raccontare Le origini dell’Istituto, muovendo dalla rassegna delle scuole industriali di Costantino Pecorelli del 1925 e sottolineando come “la vocazione della scuola” non sia mutata “col mutare dei tempi”. Le pagine sono ricche di testimonianze fotografiche, giornalistiche, documentarie. Seguono una bella rassegna di Foto di gruppo, dall’a.s. 1927-1928 sino agli anni Novanta, con la “cerimonia di intitolazione della scuola” a Vespucci; un regesto delle imbarcazioni date in dotazione alla scuola, dall’Italia e Nazario Sauro al motopeschereccio Maria Teresa; una rievocazione delle principali attività di promozione; uno scritto sulla preziosa collaborazione con l’Archivio di Stato (non a caso la dott.ssa Antonella Pompilio, Direttore dell’Archivio di Stato di Bari, è anche menzionata nei ringraziamenti), foriera di importanti progetti per l’Istituto. Conclusa la sezione di scritti di Binetti, ha avvio quella dedicata ai Contributi. Giuseppe Poli, nel suo La tradizione mercantile pugliese nel sistema del commercio mediterraneo in età moderna, illumina la molteplicità di scambi che nel Cinquecento connessero il litorale pugliese con l’altra sponda adriatica, ma anche l’intensità dei rapporti “con le altre aree della penisola, del Mediterraneo e dell’Europa”. Nella parte finale del saggio, emerge come nel Settecento “i centri costieri della Terra di Bari si” avviassero “verso un decisivo recupero della loro subordinazione alla marineria veneziana”; minore vivacità caratterizzò invece i porti garganici e in quelli d’area salentina fu fortemente incidente la presenza dell’“intermediazione straniera”. Salvatore Binetti e Corrado Pisani, in Capitaneria di porto, Scuola marina e Gente di mare, compiono un accurato excursus, che, a partire dall’Unità d’Italia, segue la legislazione legata al settore marittimo e all’educazione professionale delle maestranze ad esso collegate, con significativi apporti anche di verbali di commissioni d’esame. Ne I cento anni della Scuola Professionale per la Maestranza Marittima di Molfetta. (1919-2019), Pasquale B. Trizio ricostruisce i percorsi che condussero all’istituzione delle Scuole professionali per la Maestranza marittima nel nostro territorio. Sonda così le condizioni del settore agli inizi del Novecento e segue l’attivismo di David Levi Morenos, promotore del Consorzio delle Scuole Professionali per la Maestranza Marittima. Corrado Pappagallo, ex allievo dell’Istituto, in La Scuola Professionale Marittima ex ENEM, ne tratteggia, con abile sintesi, la storia, a partire dalla fondazione nel 1919, con una rapida presentazione del piano di studi, della dirigenza e dei docenti di quella prima esperienza, per poi proseguire sino ai giorni nostri. Pappagallo, che non manca di rievocare le diverse sedi dell’Istituto, sino all’attuale edificio nella Strada Vicinale Torre Rotonda, ha anche messo a disposizione, per il volume, il suo “personale archivio di immagini d’epoca”. Segue un contributo di Corrado Pisani, L’istruzione marittima a Molfetta, dalla “patente” alla scuola marina, che ancora una volta, attraverso il susseguirsi delle leggi, ma anche l’apporto di dati statistici relativi a iscrizioni, istituzioni di nuovi corsi e alle dotazioni dell’Istituto, ne illumina significative pagine di storia. Luigi Bisceglie, ne La Scuola Marittima di Molfetta negli anni Sessanta, mostra come in tale periodo la Scuola Professionale Marittima di Molfetta vivesse il suo momento di maggior splendore. Seguono testimonianze di ex allievi (Mauro La Forgia, grazie all’apporto del figlio, lo studioso Lazzaro La Forgia, Pantaleo Armenio, Sergio Antonio Sulpizio, Mauro Dell’Olio), che ci immettono nelle pieghe della vita dell’Istituto, ma anche delle successive esperienze professionali di navigazione di alunni. Il Catalogo della Mostra presenta alcune attrezzature nelle disponibilità dell’Istituto e lavori realizzati all’interno dei vari indirizzi: Settore nautico, Settore elettrico, Settore moda (con, a corredo, le pagine sulla Divisa della crocerossina nella Grande Guerra), Settore telecomunicazioni Sezione radiotelegrafisti e Settore meccanico. A conclusione, prima della Bibliografia, le pagine, redatte ancora da Binetti, riferite alle “collaborazioni storiche”, in particolare a quella con l’Associazione Eredi della Storia, che “tiene in mostra permanente presso l’Istituto un raro cimelio dei pionieri della trasmissione radio”: vi si susseguono testimonianze fotografiche, ma anche annotazioni e documentazione relativa a sbocchi professionali nelle “Botteghe artigiane” per gli allievi dell’Istituto. L’ “Amerigo Vespucci” – che si articola in Istituto Tecnico Nautico, Istituto Professionale Industria e Artigianato per il “Made in Italy” (Moda, Produzione meccanica), Istituto Professionale Manutenzione e Assistenza tecnica (Meccanico, Elettrico), l’Istruzione per Adulti e, ricordiamo, ha indirizzi anche nella città di Giovinazzo (il Liceo Classico, Scientifico e Opzione Scienze applicate “Matteo Spinelli” e l’IPSIA Banti) – con questo volume annovera un tassello importante nella ricostruzione della propria storia, fortemente radicata nel tessuto cittadino. Ci piace concludere con le parole del D.S. Carmelo D’Aucelli, che rammenta come ancora oggi, a cento anni dalla fondazione, lo staff del Vespucci lavori “insieme ai ragazzi per dar loro strumenti che li aiuteranno a vivere nel mondo che li aspetta, che permetteranno di trovare gratificazione nelle loro attività, che li apriranno alla realtà, nelle sue difficoltà ma anche nella sua infinita bellezza”. © Riproduzione riservata

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