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L’improvvisa morte di don Gino Samarelli a Molfetta. Il cordoglio del vescovo, della diocesi e dell’intera comunità
Don Gino Samarelli
08 giugno 2024

 MOLFETTA – E’ morto all’improvviso a Molfetta don Gino Samarelli. A darne la notizia è stato lo stesso vescovo mons. Domenico Cornacchia: «Con profondo dolore, il vescovo Domenico Cornacchia insieme al clero diocesano annuncia la scomparsa di don Girolamo Samarelli per tutti don Gino.
Don Gino, sacerdote molfettese classe 1954, è venuto a mancare questa mattina a seguito di un malore. Ordinato sacerdote il 22 giugno 1979, nel corso del suo ministero è stato parroco della parrocchia Madonna della Rosa (1989-2018) seguendone attentamente la nuova costruzione. Parroco del Duomo di Molfetta e docente di Religione Cattolica presso il Liceo classico “L. da Vinci” di Molfetta. Don Gino è stato direttore del settimanale diocesano Luce e Vita dal 1984 al 1987, fondatore dell’etichetta Digressione Music e lo ricordiamo per il grande contributo offerto nei primi momenti del conflitto Russo-Ucraino riuscendo a trasferire alcuni profughi ucraini da Leopoli in Italia. Dallo scorso anno era parte attiva della gestione dei servizi culturali del Museo diocesano.
I dettagli delle esequie saranno comunicati appena disponibili. La Diocesi invita tutti i fedeli a unirsi in preghiera per l’amato don Gino e per quanti piangono la sua assenza».
Cordoglio unanime per la grave perdita per la famiglia, la Diocesi, la cultura, la musica e soprattutto la comunità cittadina.
Tantissimi i messaggi sui social da parte di ex alunni, delle Arciconfraternite e dei fedeli.
Anche il Museo Diocesano ha diffuso una nota: «Avevamo appena imparato a sognare insieme, accompagnati dalle musiche che portavi nel Museo. Parroco del Duomo di Molfetta e docente di Religione Cattolica presso il Liceo classico "L. da Vinci" di Molfetta. Don Gino è stato direttore del settimanale diocesano Luce e Vita dal 1984 al 1987, fondatore dell'etichetta Digressione Music e lo ricordiamo per il grande contributo offerto nei primi momenti del conflitto Russo-Ucraino riuscendo a trasferire alcuni profughi ucraini da Leopoli in Italia. Dallo scorso anno era parte attiva della gestione dei servizi culturali del Museo diocesano. Ci mancherai don Gino!».
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