Recupero Password
L'associazione insegnanti, Giovanni Panunzio e il suo convitto (1904)
15 febbraio 2012

Quando, con decreto regio del 25 settembre 1903, fu concessa la regificazione al Liceo Ginnasio pareggiato di Molfetta (su cui v. Quindici, lug.- ago. 2010, p. 22 – 23), il Preside incaricato D. Giovanni Panunzio dirigeva anche un suo Convitto privato, i cui alunni frequentavano lo stesso Liceo, dove il Panunzio era pure professore di filosofia (v. Quindici, gen. 2010, p. 22 - 23). Nel mentre perdurava questa situazione, non certo regolare, - e “anche i professori del Liceo pare ora -scrive il 30 maggio 1904 Francesco Picca a Gaetano Salvemini (in una lettera inedita in Archivio G. Salvemini, Firenze) – che abbiano agitato una nudrita campagna contro Giovanni Panunzio”, con atto del 24 aprile 1904 si costituì l’Associazione Molfettese delle Scuole Medie, Sezione di Molfetta della Federazione Nazionale fra gli Insegnanti delle Scuole Medie (FNISM). Primi componenti di questa Associazione furono 10 professori del Liceo Ginnasio: Casimiro Adami (L.), (da Villa Lagarina – Pomarolo, nel Trentino), Presidente, Antonio Pansini (L.G.), (da Napoli, via Arte della lana, 16, sul quale v. Quindici, gen. 2010, p. 22), Segretario, Leonardo Antico, Vito Favuzzi (sul quale v. Quindici, feb. 2011, p. 22-23) e D. Corrado Salvemini (L.), Francesco Maggialetti (L.G.), Corrado de Cesare, Leonardo de Sanctis, Marzocca Vito, D. Giuseppe Mazzara (G., sul quale v. Quindici nov. 2010, p. 23), Soci ordinari con 4 professori della Scuola Tecnica Civica di Molfetta: Pasquale Candida, Francesco Caputi, Luigi Ciannamea e Michele Romano (v. FNISM, Sezione di Molfetta. Deliberazioni dell’Assemblea dei Soci (maggio – luglio 1904), Rovereto 1904). Presidente onorario dell’Associazione fu l’avv. Prof. Pietro Pansini, deputato repubblicano notoriamente legato, con i suoi sostenitori del Collegio elettorale di Molfetta, al Preside Giovanni Panunzio, sulla cui situazione, il 19 giugno, la sezione di Bari della FNISM , di cui era Presidente il nostro Francesco Carabellese, professore del Liceo di Bari (v. Quindici, nov. 2009, p. 27), componente anche il Consiglio direttivo con Romeo Salvatelli, del R. Ist. Nautico, vicepresidente, Donato Monterisi della R. Scuola Tecnica, segretario, Vittorio Dosi, del R. Ist. Tecnico, cassiere, e Giovanni Colella, del R. Ginnasio, Emanuela Nuvoloni, della R. Scuola Normale Femminile, Antonio Gramaria, della R. Scuola Normale Maschile, Domenico Romanazzi, della Scuola Tecnica Pareggiata, Consiglieri eletti nel dicembre 1903 (v. Corriere delle Puglie (=CdP), 16 dic. 1903, p. 2), votò due ordini del giorno. Nel 1°: “Conoscendo che il Panunzio teneva ancora aperto e dirigeva il suo Convitto con 47 convittori che, in pari tempo erano per la massima parte alunni del R. Liceo di cui egli era illegalmente Preside incaricato, protestava contro la grande e scandalosa violazione degli art. 29 e 30 del vigente Regolamento per i Licei e Ginnasi, e faceva voti affinché i rigori disciplinari contro gli insegnanti che mancavano ai loro doveri, venissero estesi anche a quelli che erano potenti per aderenze e appartenevano a forti clientele elettorali”. Nel 2°: “Invitava la consorella di Molfetta a protestare di comune accordo, per mezzo del Consiglio Federale, contro la violazione degli art. citati commessa dal Panunzio, il quale abusivamente dirigeva il suo Convitto privato, i cui alunni, per la massima parte frequentavano il liceo da lui diretto”. Con lettera del 21 giugno, la stessa Sezione comunicava i suddetti due o.d.g. al Consiglio direttivo della Sezione di Molfetta, il quale, ricevuta la lettera il 25 seguente, richiese al Panunzio una sua dichiarazione al riguardo. In questa, che fu resa subito dopo, egli affermò che si era “trovato nella necessità di aprire anche quell’anno il suo Convitto, in forza di impegni presi precedentemente alla conversione in Regio del Liceo di Molfetta, massime avendo già da tempo pendenti trattative con il Municipio di Molfetta per la cessione al medesimo del suo Convitto stesso; e come, fallite tali trattative, riconoscendo essere realmente illegale e contrario agli articoli 29 e 30 del Regolamento vigente per i Ginnasi – Licei tenere aperto e dirigere un suo Convitto privato, data la sua posizione di professore e preside di questo R. Liceo, frequentato da buon numero dei suoi convittori; e non potendo, ad anno avanzato, chiudere il Convitto senza grave danno per i giovani, aveva fatto formale dichiarazione scritta al Ministero, comunicata anche al R. Provveditorato di Bari, che con la fine dell’anno scolastico in corso sarebbe rientrato nella legalità”. Nell’ Assemblea dei soci, in cui fu letta questa dichiarazione, l’Associazione di Molfetta, nella deliberazione Per il Prof. G. Panunzio “non riconosce(va) alla consorella di Bari l’autorità di giudicare in merito alla legalità dell’incarico di presidenza conferito dal Ministero al Prof. Giovanni Panunzio, (e) pur ritenendo che la Sezione di Bari, non essendo al giorno del vero stato delle cose, che però avrebbe dovuto approfondire prima di prendere una sì grave deliberazione, aveva avuto ogni ragione di prenderla, dichiara(va) intempestiva l’azione invocata dalla Sezione di Bari” (v. FNISM, Sezione di Molfetta cit., pp. 12 - 13). Intanto, il 26 giugno, gli alunni del Convitto Panunzio (inaugurato nel 1868, v. Regolamento per l’Istituto – Convitto diretto da G. Panunzio, del 20 agosto 1868, e aperto con l’a.s. 1868 – 69, v. Istituto – Convitto diretto per G. Panunzio in Molfetta, 1° settembre 1869), “come avveniva da circa 35 anni”, scrive Vagus (Per Giovanni Panunzio) in CdP del 28 giugno 1904, non mancarono di festeggiare l’onomastico del loro Direttore, in onore del quale, nella sala del refettorio, il prof. Cervellera suonò della buona musica, le cui note si confondevano con quelle della banda cittadina, radunata nell’atrio del collegio. Indi parlarono, oltre al suo antico alunno avv. Piero Delfino Pesce, anche alunni giovani come M. Giordano, V. Di Staso e tra gli studenti liceali, che si levarono con poesie e discorsi, B. Medina parlò della scuola laica, che era l’aspirazione costante del Panunzio. Infine disse alcune parole anche il censore S. Tumminelli, che attendeva da anni all’educazione della gioventù studiosa. La festa finì con una farsa recitata dai ragazzi della prima sezione, a cui assistettero anche parecchie signore e signorine invitate. Successivamente, si ebbero il 17 luglio le elezioni parziali Amministrative, che si conclusero con la vittoria dei repubblicani pansiniani e le dimissioni del Sindaco Francesco Picca, nelle quali, scrive Salvemini in Elezioni Meridionali (ora in Il Ministro della mala vita, Opere IV, vol. I), i “professori del liceo - ginnasio, con a capo il canonico cav. Giovanni Panunzio, (…) sono stati fra i più accaniti mestatori del partito…repubblicano, alla cui protezione debbono la loro nomina” (p.58). Poi ,con la nuova Amministrazione comunale, si cercò poi di realizzare la “Municipalizzazione del Convitto con Panunzio Rettore” , per cui l’ 11 agosto “ il Pansini stette a Trani” , nella sua attività di avvocato, “per combinare il pasticcetto”, come scrive due giorni dopo lo stesso Picca a Salvemini (v. G. Salvemini, Corrispondenze pugliesi, p. 56). A riguardo di ciò, la Sferza constatava con “rincrescioso dispiacere – nella Cronaca cittadina del 2 ottobre 1904 - che il regio liceo-ginnasio nelle elezioni amministrative del 17 luglio si era trasformato in un comitato elettorale a favore della deplorata e condannata repubblica molfettese”. Nello stesso tempo riferiva che “nella seduta consiliare del 12 settembre il Cons. (Nicola) Altamura chiese quale fu l’esito della pratica col cav. Panunzio per la municipalizzazione di un Convitto aggregato al R. Liceo – Ginnasio”. Infine informava che “il cav. Giovanni Prof. Panunzio, riconoscendo la incompatibilità del doppio ufficio di Preside del regio liceo ginnasio e Direttore del convitto declinò il primo incarico, con non lieve sacrificio economico, per non interrompere la sua missione educativa. Ma con non meno grave sacrificio a(veva) dovuto affidare il suo convitto alle cure del sacerdote Francesco Samarelli cedendo alle premure del superiore ministero, che con singolare interessamento lo invitava a mantenere la presidenza dell’Istituto”. Direttore del Convitto si trova divenne, infatti, il Samarelli, in seguito a un atto concordato col Panunzio e da entrambi sottoscritto a Molfetta il 15 settembre 1904, così redatto: Con la presente scrittura sotto forma privata da valere quale pubblico atto ai sensi di legge i Signori Cav. Giovanni Panunzio fu Beniamino ed il Sac. Francesco Samarelli di Giuseppe Antonio ambo domiciliati a Molfetta stabiliscono e convengono quant’appresso: Dichiarano gli stessi che quantunque dai (sic) strumenti di locazione in data di oggi medesimo per questo Notar Giovanni Specchi non ancora registrato perché nei termini di legge, apparisca che il Signor Panunzio cavalier Giovanni abbia concesso in locazione all’altro sottoscritto Francesco Samarelli i suoi locali ad uso di Convitto siti in questo abitato alla via Vittorio Emmanuele per la durata d’un anno e per l’annua pigione di L. 4.000,00, pur tuttavia essi Panunzio e Samarelli non hanno inteso fra loro di stipulare alcun contratto di locazione. Per quanto sopra i detti locali ad uso di Convitto verranno aperti per conto di esso Sig. Panunzio. Il Sig. Samarelli assume soltanto e si obbliga di tenere la Direzione del Convitto medesimo. Esso sig. Panunzio si obbliga di pagare al Sig. Samarelli per prestazione ed opera in qualità di Direttore del Convitto l’indennità annua di L. 600 e nel caso poi che l’azienda prospera potrà avere un dippiù, ma non oltre che L. 1000. Esso Samarelli si obbliga fare al sig. Panunzio in ogni 15 giorni i versamenti delle somme incassate (…). Il 21 seguente, Francesco Samarelli ricevette il Permesso per l’apertura del Convitto, che gli fu inviato dalla R. Prefettura della Provincia di Bari - Ufficio Provinciale Scolastico, firmato dal Provveditore Emilio Bertana, al quale egli indirizzò la domanda per la sua apertura il 18 ottobre successivo. Il 3 gennaio 1905, da parte del Preside funzionante Provveditore Giovannini fu ordinato allo stesso Samarelli la chiusura del Convitto per le insoddisfacenti condizioni igieniche del Collegio (v. Documenti relativi al Collegio – Convitto diretto dal Sac. F.sco Samarelli, ms. 169 b, in Biblioteca Comunale “G. Panunzio”, Molfetta, che ringrazio anche per la fotoriproduzione dell’opuscolo qui pubblicata). Con la chiusura del Convitto, l’Istituto Panunzio scompare anche dello Stato delle anime della Parrocchia S. Gennaro, dove è annotato, fino al 1905 – 1906 (v. i relativi registri in Archivio Diocesano Molfetta), alla “strada S. Gennaro”, n. d’ordine 28 (Stato…1889 – 1890, p. 199), individuato (con la collaborazione dell’amico Corrado Pappagallo) nell’attuale n.c. 10 di via Vittorio Emanuele, contiguo ad alcuni locali magazzini appartenuti pure a Giovanni Panunzio (come dal suo testamento pubblico per notar Germano del 19 aprile 1913).

Autore: Pasquale Minervini
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet