L'associazione avvocati di Molfetta contro il commissario straordinario per l'affidamento esterno del servizio legale all'avvocato campano Raffaele Marciano
MOLFETTA – Il commissario straordinario del Comune di Molfetta Mauro Passerotti ha affidato l’incarico del servizio legale ad un esterno l'avvocato Raffaele Marciano (foto), originario di Sant'Anastasia (Napoli), già responsabile dell'Ufficio Legale esterno del Consorzio ACSA CE3 di Caserta e del Consorzio CE1 e del consorzio CE4 (gestione rifiuti). Per i Comuni di San Giuseppe Vesuviano e di Casal di Principe, dove i Consigli comunali sono stati sciolti a causa di infiltrazioni camorristiche, Marciano ha portato avanti oltre 500 processi.
La nomina e la procedura per tale incarico non sono stati graditi dall’Associazione Avvocati di Molfetta che hanno attaccato lo stesso commissario e hanno diffuso un comunicato molto critico, in cui si denotano alcune anomalie del bando e si preannuncia un ricorso all’Antitrust e all’Autorità anticorruzione: «Uno dei primi intenti del Commissario Prefettizio, sin dal suo insediamento al Comune di Molfetta, è stato quello di occuparsi del servizio giuridico legale, in particolare della “regolamentazione” degli incarichi e dei compensi, almeno nell’anno di propria gestione, quasi che il Comune non avesse adottato una specifica disciplina in proposito – scrive l’Associazione Avvocati di Molfetta -.
Questa “necessità”, quasi fosse l’unica o la più importante ed urgente problematica amministrativa dell’ente, ha suscitato non poca perplessità visto che l’argomento è stato affrontato senza alcuna interlocuzione, né con i professionisti già incaricati della difesa dell'ente, né con gli organismi di rappresentanza dell'avvocatura stessa (leggasi, associazione locale e Consiglio dell’Ordine).
E la vicenda assume aspetti ancora più paradossali se solo si pensi che l’Associazione Avvocati Molfetta, che pure si era attivata per aver un incontro col Commissario Straordinario, è stata convocata a distanza di più di un mese e mezzo dalla richiesta e, fatto ancora più grave, quando la pubblicazione degli atti amministrativi riguardanti l'aggiudicazione del servizio giuridico/legale era in pieno svolgimento.
La “portata innovativa” introdotta dal Commissario Prefettizio è stata quella di affidare ad un solo professionista tutto il contenzioso comunale, giudiziale (civile, lavoro, amministrativo, contabile) e stragiudiziale, per la durata del mandato commissariale, mediante l’utilizzo dello strumento del bando pubblico, con l’evidente intento di apparire pienamente rispettoso dei criteri di trasparenza, efficienza ed economicità, pur potendo procedere con affidamento diretto trattandosi di incarichi fiduciari.
Ecco quindi pubblicati, in un arco temporale di soli quindici giorni e in concomitanza con l'inizio delle ferie estive, l’atto di indirizzo, la Determinazione Dirigenziale, l’avviso pubblico e infine l’aggiudicazione del servizio giuridico/legale (allo stato ancora provvisoria).
La prima anomalia riscontrata ha riguardato i requisiti oggettivi e soggettivi previsti per la partecipazione alla gara, talmente stringenti da escludere automaticamente dalla gara la stragrande maggioranza degli avvocati, non solo molfettesi, con grave pregiudizio della tanto decantata concorrenza.
Il tutto proposto in manifesta violazione del principio di trasparenza che deve sempre governare l’azione amministrativa.
Si legge ad esempio nella delibera di indirizzo: “… esperienza maturata dal professionista in occasione di analoghi incarichi conferiti da Organi di gestione straordinaria incaricati della provvisoria amministrazione di enti locali ovvero … l’aver svolto attività di consulenza legale continuativa negli ultimi dieci anni a favore di amministrazioni comunali a mezzo di apposite convenzioni con particolare riguardo a quelle stipulate con Organi di gestione straordinaria”.
Le domande di partecipazione presentate sono state solo dieci, di cui solo quattro pervenute da avvocati che vantavano le esperienze professionali monopolistiche, in aperto contrasto con la tendenza pro concorrenziale che caratterizza la disciplina sui servizi pubblici locali.
La seconda anomalia ha riguardato la quantificazione dell’importo in euro 100.000,00 posto a base della gara (sulla quale poi ogni partecipante alla gara ha operato addirittura un ribasso), effettuata a priori e senza un criterio logico, giuridico ed economico, ignorando il dato storico consolidato ricavabile dai bilanci dell’ente degli ultimi anni relativi alla spesa sostenuta dall’ente per l’attività di difesa in giudizio e di consulenza giuridica.
L’Associazione condivide le preoccupazioni del Commissario circa il contenimento di tale voce della spesa pubblica, ma è altrettanto preoccupata degli effetti che la consulenza globale potrebbe avere sulla qualità delle prestazioni professionali e, quindi, sugli interessi dell’Ente mandante, i cui effetti (negativi) si potranno vedere solo tra molti anni. In pratica, si vuol dire che, malgrado le indubbie qualità professionali del professionista risultato aggiudicatario, che il Commissario sicuramente avrà potuto apprezzare condividendo analoga esperienza monopolistica durante la sua gestione dei Comuni di Badolato e Pagani, i delicatissimi contenziosi del Comune di Molfetta, alcuni di rilevanza nazionale, non potranno essere gestiti alla stregua di una causa di infortunistica stradale.
A parte ogni considerazione, in questa sede, sull’oscurità del bando, soprattutto per quanto riguarda la gestione del contenzioso durante i tre gradi del giudizio.
Ci si chiede a questo punto perché indire una gara per privilegiare un solo professionista; sarebbe stato sufficiente nominare, di volta in volta e per intuitus personae, il professionista di fiducia, pattuendo compensi parametrati al D.M. n. 55/2014.
L’Avvocatura locale avrebbe voluto ringraziare il Commissario laddove, in discontinuità con il passato, avesse scelto un criterio di affidamento degli incarichi in grado di contemperare l’esigenza di contenimento della spesa pubblica e di sostegno della comunità locale, attraverso un’ampia ed effettiva rotazione degli incarichi professionali.
Il procedimento amministrativo appare vistosamente irragionevole, anticoncorrenziale, ed illegittimo, per cui l’Associazione Avvocati di Molfetta ha deliberato di condividere con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani l’impugnazione in sede giurisdizionale del bando e dell’aggiudicazione, nonché segnalerà la vicenda all’Antitrust ed all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione)».