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Jazz, jazz, Acid jazz Ma la notte ...
15 gennaio 2007

Il momento d'attacco di un brano musicale apre uno spiraglio sulla natura stessa dell'arte John Berger Il Jazz (termine di origine incerta) è un “genere” di musica caratterizzato da improvvisazione, da grande espressività ed anche da un certo virtuosismo strumentale che nacque tra la fine dell '800 e gli inizi del '900 nel Sud degli Stati Uniti, precisamente a New Orleans, dall'incontro delle tradizioni musicali portate dagli schiavi dell'Africa occidentale con le varie forme della musica europea. Percussioni africane, ragtime (tempo stracciato) pianistico di derivazione euro-americana, canto blues dei neri, spiritual delle chiese protestanti, canti e richiami di lavoro, musica europea per banda militare, perfino echi dell'opera lirica, sono i più importanti elementi che hanno contribuito a questa fortuita e geniale sintesi artistica. Per questo è inesatto e impreciso chiamarlo solo musica afro-americano. Divenuta già negli anni venti del XIX secolo una vera e propria musica d'arte (anzi, per un famoso critico musicale classico, l'italiano Giulio Confalonieri, è la musica più vitale, libera e rappresentativa della nostra epoca), il jazz è ormai suonato, composto ed ascoltato ovunque in tutto il mondo come una nuova musica colta, soprattutto nel mondo di cultura occidentale. Le radici del jazz affondano nella cultura africana negli schiavi neri, si diceva, deportati negli Stati uniti. Queste persone, lavorando, cantavano qualcosa che, più tardi, i loro stessi nipoti avrebbero battezzato Blues. Il blues - che evidentemente con il jazz è imparentato - è anch'esso uno stato dell'anima. L'armonia (l'insieme degli accordi alla base della melodia) del blues è assolutamente caratteristica, peculiare, che non ha simile: da essa provengono il jazz e il corrispettivo religioso del blues, lo spiritual (o gospel). La prima e vera esplosione del jazz avvenne a New Orleans, città della Louisiana e grande porto fluviale del Mississippi nei primi anni del 1900. Lo stile musicale che si sviluppò in questa città nasceva dall'incontro tra culture differenti: immigrati inglesi, spagnoli, francesi venivano a contatto con gli schiavi africani e con i creoli, già inseriti nella cultura francese. Non a caso, il suono originario di New Orleans ha diversi punti in comune con gli stili delle marce militari europee. Ma la musica jazz, nata quindi nel nord-america, ha avuto sempre più estimatori anche nel vecchio continente, dove è assai diffusa infatti anche in Italia vi sono stati e vi sono ottimi musicisti jazz ed anche la musica popolare, quella leggera, non rinuncia sovente ad attingere - come il cantautore Paolo Conte - a questo genere musicale. L'acid jazz invece è uno stile musicale sempre jazz ma che incorpora anche elementi di funk e soul focalizzando l'integrazione di numerosi elementi musicali contemporanei fra cui l'hip-hop; il vero interesse dell'acid jazz è la componente musicale. Insieme agli strumenti classici del jazz, quali i fiati (tromba, sassofono, trombone) si affianca con insistenza il basso (o contrabbasso) e la tastiera in modo armonico. L'acid jazz nasce sul finire degli anni '80 in Inghilterra. La prima testimonianza discografica risale al 1987 con “Acid Jazz and other illecit grooves” su Urban Records nella quale vengono definiti gli stilemi del nuovo genere e dove sono presenti Jamie Principle (la parte acid/soul) e James Taylor Quartet (la parte jazz-funk). In seguito due dj-produttori Gilles Peterson ed Eddie Piller saranno fra gli animatori del genere. Gilles Peterson è un dj radiofonico ed animatore del Dingwalls a Londra e conia il termine Acid - Jazz su ispirazione della acid house e del jazz contaminato con il funk, con l'acid rock degli anni a cavallo tra i '60 ed i '70. Sul finire degli anni '80 escono quattro raccolte della BGP che collezionano il meglio di quel suono (tra gli altri Funk inc, Charles Earland, Brother Jack, McDuff). Peterson fonda nel 1989 l'etichetta discografica Talkin' Loud distribuita da Poligram, della quale si ricordano tra gli altri: il gruppo Galliano (sono presenti due ex Style Council, White e Mick Talbot) con la loro fusione di jazz, soul, hip hop: gli Incognito gruppo che ruota attorno a Jean Paul 'Bluey' Maunick con la collaborazione delle cantanti Maysa Leak e Jocelyn Brown, dei quali memorabile è “Jazz/Funk” (1981); i Marxman con i loro hip hop politicamente impegnato e gli Young Disciples; per ultimo il soul di Omar con “There's Nothing Like This”. Eddie Piller, veterano della scena Northern soul e Mod, fonda invece l'Acid Jazz Records (agli inizi con Peterson). Questa etichetta divenne famosa per le compilation “Totally Wired” in cui veniva illustrato e lanciato il genere di frontiera “acid jazz” e lancerà l'artista che diventerà più popolare nel genere: Jamiroquai. Altri artisti prodotti dall'Acid Jazz Records sono i Brand new Heavies; da ricordare la hit acid jazz degli Us3 con “Cantaloop” (cover del brano Cantaloop Island di Herbie Hancock). In Italia grande successo hanno riscosso le performance dell'ex tastierista dei Prisoners James Taylor, con il suo James Taylor Quartet con l'album “Wait a minute” (su Urban), per una notissima cover del brano Theme from Starsky and Hutch di Lalo Schifrin. Sul versante più funky, grandi attenzioni sono state riversate sui Freakpower, gruppo creato da Norman Cook (già negli Housemartins e noto successivamente come Fatboy Slim) ed il cantante- trombettista Ashley Slater con i brani “Turn on, tune in, cop out” e “Get in touch”. Da non perdere: Jazz album • Careless Love – Madeleine Peyroux • The Way Up – Pat Metheny • Other Directions – Nicola Conte • The Girl In The Other Room – Diana Krall • Come Away With Me – Norah Jones Acid Jazz singoli • Incognito – Don't You Worry About The Thing • Us3 – Cantaloop (Fantasia) • Jamiroquai – When You Gonna Learn • Urban Species – Spiritual Love • Victoria Tolstoy – Old and wise
Autore: Antonio Mastromauro
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