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Jacob Collier al Teatro Forma di Bari
30 novembre 2016

BARI - Ci sono musicisti che impiegano tutta la vita (artistica) ad imparare bene, o sufficientemente, a suonare uno strumento riuscendoci, più o meno; poi ci sono quelli che la musica ce l’hanno nel DNA e per loro uno strumento non è sufficiente, due anche, tre, quattro e magari tutti forse vanno bene.

E’ il caso di Jacob Collier, polistrumentista di appena 22 anni, Londinese, nato in una famiglia di musicisti dalla quale fin da piccolo ha ereditato la passione per la musica, andando però oltre bruciando tutte le tappe classiche a tal punto che ha deciso di suonare qualsiasi strumento (Piano, Chitarra, Basso-Contrabbasso, Tastiere, Batteria, Campionatori, ecc.), alcuni benissimo altri eccellentemente, come chitarra e piano.

Il suo spettacolo è unico nel genere, ne avevo sentito parlare ma non pensavo riuscisse a stupirmi tanto;

vedendo il palco pieno di strumenti, ci si aspetta almeno un secondo musicista che fa da spalla al nostro, invece no, gli strumenti sono rigorosamente e solo per lui.

L’energia e l’entusiasmo che sprigiona questo piccolo Genio della musica è indescrivibile, salta da uno strumento all’altro con una disinvoltura disarmante suonandoli perfettamente tutti quanti e contemporaneamente campionandoli creando un loop sul quale poi interviene cantando.

Della voce poi ne vogliamo parlare? Calda intonata e giusta per ogni genere musicale toccato (Jazz, Pop, Funky, Soul, ecc.); i suoi riferimenti: Steve Wonder, Prince, Quincy Jones, tra i tanti.

Jacob Collier arriva al suo annunciato quindi debutto discografico con In My Room sulle ali dell’entusiasmo espresso da personaggi di primo piano del jazz e del soul come Quincy Jones, Herbie Hancock, Chick Corea, considerato da questi ormai una superstar, che per un ragazzo di appena 22 anni dovrebbe essre già un punto di arrivo, ma sentiremo sicuramente parlare molto di Jacob essendo ancora all’inizio della sua carriera.

Il concerto ha avuto pochissime pause nelle quali il pubblico, ( sold out da parecchio al Forma ), ha applaudito corposamente il piccolo genio che entusiasticamente continuava, senza segni di stanchezza, a suonare a rotazione tutto quanto era posizionato sul palco, con lo schermo alle spalle che creava un effetto scenico spettacolare che lo vedeva contemporaneamente agli strumenti.

C’e’ da dire che aveva due tecnici, audio e video, bravissimi che gli  hanno permesso di effettuare al meglio la performance; i brani eseguiti parecchi tratti dal suo Album “ In My Room “, e poi Beatles, Steve Wonder, ecc.

Come al solito il Teatro Forma con la sua Direzione Artistica ci ha proposto uno spettacolo unico e di altissimo livello.

Al prossimo allora.

Antonio Pisani.

 

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