All’incirca tre mesi or sono, riflettendo con piacevole sorpresa sugli eventi celebrativi del Giubileo dell’Unità d’Italia, concludevamo la riflessione con una domanda che sembrava retorica: ci chiedevamo se le Istituzioni avrebbero compreso il “messaggio” che la convinta partecipazione di TUTTA la Nazione alla ricorrenza dell’unificazione d’Italia, aveva forse cercato di inviare a TUTTE le istituzioni medesime. Il bisogno che, percepivamo dovesse essere fatto suo da chi “comanda”, era quello di avere una crescita intellettuale, politica, culturale e sociale che scaturisce, probabilmente non ben intercettata, dall’animo dei Cittadini. Costoro NON vogliono il radicalismo, non vogliono le contrapposizioni …violente, avvertono il bisogno di dirottare sulle problematiche della vita di ogni giorno, tutte le energie che, in modo sciagurato, vengono indirizzate verso una gestione non …brillante della cosa pubblica e verso la “distruzione”, ad ogni costo non dell’”avversario”, ma di quello che viene considerato un NEMICO!
Da poco si è conclusa la prima tornata elettorale per l’elezione di un cospicuo numero di Amministrazioni locali. La campagna elettorale che ha preceduto l’evento è stata caratterizzata da una violenza di toni e situazioni, assolutamente inediti nella storia repubblicana. Pur trattandosi di un evento elettorale di importanza media, a nostra memoria, non ricordiamo mai una tale esacerbazione dei modi di condurre la campagna. Uno degli schieramenti in lizza, attraverso le dichiarazioni del suo leader che governa la Nazione, ha fatto “virare” i contenuti dell’ appuntamento elettorale, su una sorta di plebiscito pro o contro la politica del Governo in carica e del suo premier, in special modo a Milano. E’ forse questo che ha caricato la consultazione, di …drammaticità, a tal punto che, negli ultimi giorni di campagna, non si sono risparmiati colpi bassi, miranti a delegittimare l’avversario (nemico).
Uno dei più clamorosi e violenti si è rivelato l’accusa fatta dal Sindaco uscente di Milano, nei confronti dei uno dei suoi sfidanti, durante un “faccia a faccia” televisivo. Un’accusa tanto infamante, quanto destituita di veridicità, come è stato ampiamente dimostrato. Non è stato tanto l’accusa (falsa) in sé che ha destato stupore e forse anche timore che qualcosa di brutto stia accadendo, se i toni della contesa sono questi, quanto il fatto che consideriamo assolutamente sleale e fuorviante, che tale accusa sia stata mossa a “tempo scaduto”, quando, per ragioni di palinsesto, l’accusato non è più stato in grado di ribattere ovvero non sia stato messo in condizioni di ribattere, perché il conduttore del “faccia a faccia” non gli ha concesso neanche un minuto di tempo, sforando sugli orari di palinsesto, per una doverosa autodifesa. La cosa che ha “spaventato” di più (a nostro avviso), forse è stata quella che nei giorni a seguire, NESSUNO (dello schieramento dell’accusatrice) ha preso le distanze dall’atto scorretto, anzi, persino dal premier, si è caricato ancor più sull’accusa ridicolmente falsa, per dovere di distruzione politica dell’avversario/nemico!
Il rito elettorale – primo turno – si è svolto senza problemi, perché, malgrado tutto, la nostra è una DEMOCRAZIA COMPIUTA!. I risultati hanno premiato alcuni e castigato altri. In alcune realtà, il verdetto elettorale ha sancito la vittoria al primo turno di alcuni Candidati.
Tutto secondo norma, tutto scivola via liscio?
Beh, noi abbiamo il dovere istituzionale (facciamo, nel nostro piccolo, informazione) di fare un esame diverso e meno superficiale di quanto accaduto. E’ accaduto quello che pochi pronosticavano: L’INVERSIONE DI TENDENZA!
Nelle consultazioni elettorali precedenti, di ogni tipo (Europee, politiche, amministrative, ecc.) nulla aveva “intaccato” la solidità dello schieramento politico di maggioranza al Governo del Paese e del suo leader. Tanto e vero che, quest’ultimo, forte del consenso che gli veniva espresso da meno del 30 ÷ 40% dell’elettorato (ricordiamo che le percentuali di astenuti, specie negli ultimi tempi, ammontano a circa il 35 ÷ 40%, cioè alle urne si recano circa sei o sette aventi diritto su dieci, pertanto il suo …consenso è realmente espresso da meno del 20% della popolazione complessiva), riteneva, noi diciamo a torto, di essere “unto” (usiamo una delle sue tante locuzioni …iperboliche) del crisma dell’onnipotenza, per cui quel che faceva – di giusto o meno – attraverso gli atti di governo, rispondeva alla “VOLONTA’ DEGLI ITALIANI”! Niente di meno corretto.
Ebbene, in questa tornata elettorale amministrativa, ripetiamo caricata paradossalmente di una fortissima valenza politico/referendaria dal sig. Berlusconi, la tendenza si è rotta, addirittura invertita: malgrado i sofismi dialettico/retorici, i calcoli sofisticati ed inconsistenti fatti da alcuni, un risultato sembra emergere, già al fatidico “primo turno”, e cioè i partiti della coalizione al governo, non solo non hanno vinto a man bassa, ma addirittura hanno perso consensi (da ricordare che a Milano, roccaforte del capo del governo e del suo più importante alleato di coalizione: la Lega Nord); il sig. Berlusconi che – mutuando sempre una sua locuzione ci aveva messo la faccia – da capolista del proprio partito, P.d.L., ha conseguito un numero di preferenze personali di poco superiore alla metà di quello che aveva conseguito nelle precedenti tornate, sempre da capolista! Addirittura, a Milano, il Sindaco uscente dovrà andare al ballottaggio, in condizioni di forte handicap elettorale, per i risultati conseguiti dalla coalizione che l’appoggia.
Lo scopo di questa riflessione non è quello di elevare un prematuro “osanna” per il ridimensionamento dei consensi verso la Coalizione di governo (piuttosto pesante: la Lega Nord, ha subito un inaspettato tracollo, addirittura a Milano!), ma per ragionare sul fatto che forse, diciamo forse doverosamente, perché queste ipotesi sono frutto di considerazioni non ancora suffragate da altri segnali che sia così, il grande momento di UNIONE NAZIONALE vissuto in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, da noi e non solo, documentato ha scosso alcune coscienze, aperto gli occhi anche di coloro i quali, sazi di quanto la vita concede loro a ragione, hanno sempre dedicato poca attenzione ai VERI problemi che attanagliano moltissimi Italiani e che, a stare a quanto osserviamo negli atti di chi governa ed amministra legittimamente, forse non rispondono alle necessità percepite dai Cittadini. A noi piace pensare che un bagno di umiltà, al netto del ridimensionamento di alcune aree politiche, che anche l’attuale maggioranza, sazia di consenso, stentava a percepire, possa risultare salutare.
Il risultato del ballottaggio elettorale fra due settimane, costituirà la cartina di tornasole che ci darà la vera sensazione di quel che sarà il nostro futuro: se quello di sudditi di una sedicente democrazia nella quale i potenti sono sempre più potenti e i Cittadini devono solo subire quel che passa il convento.
Ovviamente, qui nessuno vuol sancire il concetto che un diverso orientamento politico nella gestione della Repubblica, possa dare quel che il Popolo, adesso non ha, ma che chiede con le modalità democratiche che si spera siano state recepite da TUTTI, ma che tuttavia il Cittadino – con i suoi problemi di salute, lavoro, economia, ecc. – ritorni ad essere il centro del consenso e sia ripagato con uguale e simmetrica attenzione dalle Istituzioni!
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