Inchiesta sugli appalti a Molfetta, cadono le prime teste: si dimette l’assessore Caputo
L'ex assessore ai lavori Pubblici, Mariano Caputo
MOLFETTA – Cadono le prime teste dopo la bufera giudiziaria che ha colpito il Comune di Molfetta dopo il blitz della Guardia di Finanza alla sede comunale di Lama Scotella per eseguire perquisizioni e sequestri di computer e cellulari.
Si tratta dell’assessore ai lavori pubblici Mariano Caputo indagato insieme ad altre 22 persone fra cui, anche figure istituzionali quali il sindaco Tommaso Minervini e la consigliera di opposizione di Forza Italia Sara Castriotta per presunti reati a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, di corruzione, abuso d'ufficio, peculato, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, violazione delle norme sugli appalti, da parte di dirigenti comunali, funzionari, professionisti, ingegneri, imprenditori e un militare.
Questa sera, alle 19, comunica il sindaco «ho ricevuto le dimissioni dall’incarico assessorile dell’avvocato Mariano Caputo che ho accolto, ringraziandolo per la sua sensibilità istituzionale. Egli si è dichiarato pronto a collaborazione con la Magistratura per dimostrare la sua estraneità e nel contempo assicurare la piena serenità alla Istituzione comunale per la doverosa continuità amministrativa in un momento di grave emergenza sanitaria».
Il sindaco ha dichiarato che resterà al suo posto, anche per gestire l’emergenza Covid in un momento delicato, ma cosa ne sarà della consigliera Castriotta: sarà sospesa dal prefetto come avvenuto in passato con il consigliere, sempre di Forza Italia, Fulvio Spadavecchia? o si dimetterà anch’ella dal consiglio comunale, per evitare questa misura drastica, per potersi difendere meglio dai presunti reati che le vengono attribuiti? E la segretaria del partito di Berlusconi e lo stesso leader l’ex sen. Antonio Azzollini, come si regoleranno in merito? Finora l’opposizione di destra tace imbarazzata per il coinvolgimento di un proprio esponente.
Cosa accadrà ora, è tutto da vedere. Sicuramente ci sarà un rimpasto, ma non è escluso che le opposizioni di destra e sinistra chiedano le dimissioni dello stesso sindaco, che ha convocato un consiglio comunale ad hoc.
Per il momento le opposizioni si sono limitate ad emettere comunicati preoccupati, ma la situazione è in evoluzione, soprattutto perché resta da vedere cosa farà il Pd, già criticato per l’attaccamento alle poltrone in un’amministrazione che è passata da Emiliano a Fitto.
Si è anche chiuso in un imbarazzante, ma sintomatico silenzio, anche il nuovo consigliere regionale Saverio Tammacco, regista dell’operazione “ciambotto” che ha portato al governo della città le liste civiche di destra degli ex vassalli di Azzollini.
La città assiste sgomenta a questa situazione che vede coinvolte figure istituzionali e funzionari comunali.
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