In un quartiere di Molfetta l’acqua non è di casa (e neanche dei negozi). Interviene anche l'Adoc
Dopo la segnalazione di un lettore a "Quindici". Sono esasperati gli abitanti molfettesi del quartiere circostante corso Fornari i quali, dall’inizio del mese di febbraio sono di nuovo senz’acqua a causa della scarsissima pressione; al pari dei locali ubicati al piano strada che ne ricevono pochissima.
MOLFETTA – Dopo la segnalazione del lettore di “Quindici” anche l’Adoc, l’associazione dei consumatori, interviene sulla mancanza d’acqua nella zona di Corso Fornari a Molfetta.
“Il problema – dichiara Cinzia Ligustro dell’Ufficio di Presidenza dell’Adoc Puglia - si era già verificato alla fine di dicembre, ma sembrava risolto in quanto l’Acquedotto Pugliese aveva rassicurato i molfettesi che il disservizio non si sarebbe ripresentato. Purtroppo da dieci giorni circa ci risiamo e a nulla sono valse le innumerevoli segnalazioni inoltrate sia al numero verde del contact center, sia a quello della segnalazione guasti, nonostante l’Aqp abbia garantito interventi tempestivi”.
Invece, i cittadini molfettesi sono ancor oggi costretti a recarsi alle fontane pubbliche per riempire d’acqua le taniche e i contenitori vari; mentre non mancano gli utenti che hanno segnalato all’Adoc persino guasti delle caldaie dovuti alla mancata fornitura idrica.
“E’ la stessa Carta del Servizio Idrico Integrato – sottolineano all’Associazione dei consumatori Adoc – che prevede, tra i suoi Principi fondamentali, quello della Continuità, tanto è vero che: il Gestore si obbliga ad erogare il servizio in modo continuo, regolare e senza interruzioni o diminuzioni di durata”.
Gli utenti, inoltre, sempre nel rispetto di tale principio, hanno diritto a servizi sostitutivi che devono essere garantiti ed attivati dallo stesso Aqp. Difatti: “il Gestore si impegna ad attivare servizi sostitutivi di emergenza dando le opportune informazioni nei tempi e nei modi previsti dalla suddetta Convenzione” che in casi simili “saranno messi in atto i piani di distribuzione alternativa di acqua potabile, mediante sacchetti in PET da 5 litri o autobotti o sistemi fissi di distribuzione, con il coinvolgimento delle competenti Autorità”.
Inoltre l’Associazione dei consumatori ricorda che la tariffa per il servizio di acquedotto è composta da una quota fissa e da una quota variabile commisurata ai volumi effettivamente consumati; pertanto, l’Adoc valuterà la possibilità di richiedere l’esonero dall’addebito in fattura della quota fissa per tutto il periodo di durata del disservizio.