Il suk a Corso Umberto, altre proteste. Molfetta shopping: il salotto buono senza decoro
MOLFETTA – Continuano le proteste dei commercianti di Corso Umberto contro l’ex assessore al commercio e al marketing Pasquale Mancini che ha trasformato il “salotto buono” in suk arabo. Ci dispiace per gli organizzatori, ma la verità va detta: "Mercati in centro" è una vera indecenza al centro città. Ma è proprio l’idea del mercatino diffuso, ereditata dall’ex sindaco Antonio Azzollini, amante dei mercatini della frutta abusivi. Insomma una scelta deplorevole, roba da terzo mondo.
A protestare ora è l’Associazione “Molfetta shopping”: «Nel quadrilatero del commercio serve un sistema d’offerta di valore, non bancarelle, sciatteria e disorganizzazione.
Ancora una volta Corso Umberto si è svegliato invaso da indistinte bancarelle, prive di attrattività per i segmenti di cittadini che cercano spazi pubblici di valore e commercio di qualità. Invece, ancora una volta il centro di Molfetta si sveglia immerso nella confusione, nel disordine e ostruito da esposizioni degne di un meeting di accumulatori compulsivi. Adesso basta: nel centro urbano occorrono decoro, libertà di accesso (gestione della mobilità) e iniziative di valore.
Non entriamo nel merito del programma “Mercati in centro”, che in altre aree della città ha potuto generare lodevoli risultati, ma sicuramente chiediamo che tale iniziativa non venga perpetrata con la stessa fisionomia nel “salotto buono” della città.
È per questo che, nell’interesse della città e del comparto del commercio di prossimità, chiediamo al neo Assessore al ramo Antonio Ancona di valutare con serenità, ma anche con attenzione, le istanze di Molfetta Shopping, che sono le stesse di tanti commercianti per i quali il quadrilatero del commercio non è la sede di una sporadica passeggiata, ma il luogo di lavoro».
Si spera che il nuovo assessore Antonio Ancona possa ridare decoro alla strada più importante della città, ma all’intera Molfetta, eliminando i mercatini diffusi (vedi l’altro indecente mercato di questa estate al lungomare) per non trasformare la città in una bidonville.