Il sindaco di Molfetta, Minervini, avvia la campagna elettorale: in giunta altre due donne assessore, l'infermiera Gianna Sgherza e il soprano Luisella De Pietro
Gianna Sgherza e Luisella De Pietro
MOLFETTA – Il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini apre ufficialmente la sua campagna elettorale per la sua rielezione (ma non aveva detto che questa sarebbe stata l’ultima volta?)
E’ proprio vero: il potere logora chi non ce l’ha e Tommaso non vuole certo farsi logorare: resiste agli scandagli e agli arresti degli assessori, resiste all’immagine di una città in degrado, ma pensa a rinsaldare la sua poltrona inventandosi la “continuità operosa” nella demolizione di quel che resta di questa comunità cittadina.
Ora ha deciso di rinforzare la sua giunta ciambotto (a proposito, leggete l’ultimo numero della rivista “Quindici”, dove si parla dello stallo amministrativo e della vergona delle liste civiche con personaggi che cambiano casacca solo per ottenere le prebende comunali).
Come rinforzo, dopo le dimissioni, per la seconda volta, dell’assessore Germana Carrieri, che certo non ha brillato per efficienza, il sindaco inserisce altre due donne per “rinforzare l’organico” (così scrive lui) in vista della prossima consiliatura della maggioranza ciambotto da Pino Amato a Carmela Minuto passando per i fascisti e gli improbabili politici alla Saverio Tammacco.
Già nei giorni scorsi il sito locale collaterale al sindaco, aveva annunciato il rimpasto (per preparare la città a questo nuovo choc, su suggerimento di Tommaso?). Ora arriva il comunicato ufficiale con i nomi: l’infermiera Gianna Sgherza e il soprano Luisella De Pietro.
La prima avrà la delega ai Servizi Sociali e finanziamenti Regionali europei e PNRR in materia di servizi sociali e la seconda, alle politiche del lavoro, attività per i giovani e le donne, attività dell’Ufficio Relazioni col pubblico, spiagge, delega a seguire la Consulta femminile e la Commissione pari opportunità, Molfettesi nel mondo.
Al di là delle persone, entrambe degnissime, queste nomine nascondono un’operazione politica elettorale e di facciata del sindaco, che, con molta probabilità gestirà direttamente alcune di queste deleghe soprattutto quelle relative ai finanziamenti regionali, europei e Pnrr, ma si mette la medaglia di altre due donne in giunta.
Infatti, in conclusione, Tommaso ci propina, attraverso l’ufficio propaganda del Comune, il solito pippone sulla “continuità operosa” che è un valore aggiunto importante in questo momento storico per la Città, come è stato per il Paese, in un momento in cui, oltre ai 43 milioni di euro già ottenuti dal Comune di Molfetta, sono prossimi altri finanziamenti anche nei Servizi Sociali, che come per il resto del Paese, rappresentano una opportunità unica di sviluppo e di miglioramento della qualità della vita”.
Ma a destra il fronte è diviso soprattutto per il ritorno in campo dell’ex senatore Antonio Azzollini che appoggerebbe la candidatura di Pietro Mastropasqua e del gruppo Solimini, che ha abbandonato la coalizione, dopo lo scandalo “Appaltopoli” e l’arresto dell’ex assessore Mariano Caputo.
L’opposizione per ora sta a guardare, con un Pd ormai in perenne commissariamento, dopo che da partito si era trasformato in lista civica e attende ancora il congresso, per cancellare la vergognosa vicenda di Nicola Piergiovanni e Gianni Facchini i quali hanno rifiutato di dimettersi e di uscire dall’amministrazione, per mantenere le poltrone. Dopo la loro espulsione dal partito, il quadro è ancora incerto: il Pd non sa ancora che fare e al suo interno si muove, con la spregiudicatezza di sempre, il solito Piero de Nicolo, alle cui spalle opera l’immarcescibile Emiliano, eterno governatore della Puglia e di Molfetta. Che farà de Nicolo appoggerà la coalizione di sinistra o sosterrà la candidatura di Minervini che opera sulla scia del Governatore nei pasticci operosi?
Il gruppo “Rinascere” che proprio oggi lancia un appello all’unità della sinistra oggi divisa almeno in due fronti, peraltro poco compatti: quello della stessa “Rinascere” che tenta l’aggregazione con lo stesso Pd e il gruppo che fa capo a Lillino Di Gioia e Annalisa Altomare con l’improbabile candidatura a sindaco dell’ex magistrato Pasquale Drago, con tutte le perplessità che i magistrati in politica hanno generato in questi anni. Tra l’altro è una candidatura divisiva, sulla quale non convergerebbero tutte le forze di sinistra. Il secondo fronte è quello che vede gli irriducibili avversari del Pd, al quale imputano la sua adesione alla giunta destrorsa di Minervini e che vede in campo oltre a Rifondazione comunista, anche Sinistra italiana e Area pubblica di Bepi Maralfa, oltre a una possibile aggregazione del Movimento 5 Stelle, che a Molfetta ha scarso peso politico e qualitativo.
Con le nomine di oggi, la campagna elettorale è ufficialmente aperta, “Quindici” la seguirà come sempre e vi racconterà quello che gli altri non dicono.
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