Il Pdl di Molfetta alza i toni contro Guglielmo Minervini
MOLFETTA - Iniziano a diventare aspri i toni della campagna elettorale molfettese e come nelle ultime edizioni a passare il segno sono i partiti del centrodestra. Nell’ultimo comunicato del Popolo delle libertà si legge: “se si dovesse eleggere la Faccia Tosta 2010 Guglielmo Minervini non avrebbe rivali e vincerebbe in solitaria, candidandosi ai premi più ambiti…”.
A far infuriare i peones berlusconiani un “volantino distribuito in tutte la case” nel quale stando al comunicato del Pdl il candidato spiega: “ai suoi cittadini dove è stato e cosa ha fatto in questi cinque anni, oltre che elargire prebende a chi è più vicino o organizzare feste a spese dei contribuenti, racconti loro della trasparenza della sua giunta, di cosa non ha fatto per Molfetta, di come ha ostacolato il futuro della sua stessa gente”.
Nel volantino incriminato Minervini ha provato a dare conto dei 30 milioni della Regione di cui la città di Molfetta ha beneficiato negli ultimi cinque anni.
Oggetto del contendere in particolare sono stati i 4 milioni di euro per “il recupero delle periferie”. Il riferimento è al contestato finanziamento dei Pirp, 215 milioni di euro che la Regione ha destinato al recupero delle periferie urbane di 122 Comuni.
Una vicenda controversa per cui, secondo il Pdl, Minervini avrebbe “votato per la esclusione di Molfetta il 14/10/2008, il 23/04/2009 e, non ancora contento, nel febbraio del 2010. Lei ha votato contro il rilancio del rione Madonna dei Martiri, 3 volte… tre volte assessore… altro che 4 milioni… Solo la caparbietà della giunta Azzollini, la capacità dei legali del Comune, e una sentenza del TAR hanno permesso al rione Madonna dei Martiri di poter finalmente guardare al suo rilancio”.
Stando alla ricostruzione del Pdl, Minervini sarebbe dovuto intervenire nella valutazione della commissione urbanistica che ha giudicato i progetti, non ritenendo adeguato quello di Molfetta, per impedire che la sua città restasse fuori dai finanziamenti. In un tempo in cui si esige rigore alla politica, rimproverare una mancata ingerenza ci sembra un po’ eccessivo... a meno che il caso non richieda l’intervento della protezione civile.
Le ombre sull’operato di Minervini, secondo il Pdl, si estenderebbero anche sulla vicenda del porto: “Questo signore ha manovrato ogni santo giorno di questi suoi (ottimamente retribuiti) 5 anni alla Regione per ritardare i lavori del porto, per tentare (senza successo) di affossare ogni ipotesi di rilancio della nostra economia (dal centro storico al potenziamento della Zona PIP, al rione Madonna dei Martiri allo stesso porto), pensando unicamente a se stesso, ai suoi accoliti, alla sua rielezione…”.
Il comunicato non rivela se la giunta Azzollini stia pensando di rivalersi, magari pignorando gli stipendi di tutti gli assessori regionali, dei 7,8 milioni di risarcimento accordati alla ditta appaltatrice del porto per i ritardi accumulati per la presenza di mine e bombe risalenti chissà, all’operato della Regione, e disseminate in questi cinque anni.
Infine la conclusione: “Egregio ex assessore alla ridicola “Trasparenza della giunta Vendola & co si auguri, che non ci sia in giro la fata turchina…”.
Va bene che spesso lo chiamano teatrino della politica... ma qui c’è ben poca politica e molto teatro. Speriamo che, nei restanti giorni che ci separano dal voto, il confronto resti sui binari della politica.
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