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Il Nobel alternativo per l'ambiente Rossano Ercolini a “Comitando” di Molfetta: è possibile un futuro senza rifiuti
26 marzo 2014

MOLFETTA - I rifiuti come una risorsa, una miniera dalla quale ripartire per un futuro alternativo che metta al bando sprechi, inquinamento e usa e getta, e al centro un modello di sviluppo nuovo che favorisca il recupero e il riuso dei materiali sventando la possibilità di costruire nuovi impianti termovalorizzatori riducendo drasticamente la quantità dei rifiuti indifferenziati. E' questa la battaglia e l'impegno di Rossano Ercolini, maestro elementare a Capannori (Lucca), simpatia contagiosa, tenacia da vendere e un premio, il prestigioso Goldman Environmental Prize (l'equivalente del Premio Nobel per l'Ambiente) vinto pochi mesi fa e consegnatogli alla Casa Bianca dalle mani del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama in persona. Ospite presso l'affollatissima sede di Comitando a Molfetta, la sua presenza sottolinea l'indirizzo e l'impegno dell'amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio, proprio nel momento nel quale la città è vicina al passaggio della raccolta porta porta, come sottolineato dell'Assessore all'Ambiente e all'urbanistica Rosalba Gadaleta che ha rappresentato l'Amministrazione, nel corso dell'incontro.

“Abbiamo ereditato una situazione pesante dalla quale stiamo cercando di venire fuori. Penso a come abbiamo trovato il depuratore. Ora ci siamo candidati a un progetto che prevede un sistema di canalizzazione delle acque e quindi andiamo verso il riuso per un'agricoltura km zero. Sarà una sfida importante come quella di entrare nella rete dei Comuni a km zero”.

E km zero, riuso, porta a porta e start up verdi sono le fertili ossessioni di Ercolini, i pilastri del suo impegno: “E' iniziato nel 1976 quando nel mio Comune, Capannoli, si intendeva costruire una discarica. La comunità si è opposta e abbiamo formato un comitato di cittadini per dire no. Battaglia vinta come nel 1997 quando siamo riusciti a sventare la costruzione di un inceneritore. Perché si vince solo con la tenacia, con la voglia di inaugurare il percorso di una civiltà nuova”.

Da quel momento Ercolini non si è più fermato e oggi affianca la sua attività di maestro elementare all'impegno ambientalista. E' coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero ed è responsabile del progetto “Passi concreti verso rifiuti zero”.

“Oggi anche l'Europa crede nell'obbiettivo rifiuti zero, crede che è una meta raggiungibile. Qualcosa sta cambiando, è già cambiata. La Danimarca brucia il 65% dei suoi rifiuti, ma adesso ha deciso di invertire rotta e si sta impegnando formalmente. A Milano ci si sta accorgendo che grazie al porta a porta iniziano a mancare i rifiuti per le discariche e alcuni importanti siti non vengono più ristrutturati, pratica peraltro costosissima, perché inutile”.

Grazie al porta a porta spinto a Capannori, la produzione di rifiuti è stata ridotta del 38%, passando da 1,92 kg pro capite del 2004 a 1,18 del 2013. Ma si guarda anche oltre: dal 2007 Ercolini ha sposato il progetto rifiuti zero, che è diventata anche una rete di città che punta su un modo alternativo di accostarsi al problema rifiuti.

“E' per prima cosa una sfida culturale: ridimensionare l'imballaggio, abbandonare la cultura dell'usa e getta. Far scomparire la plastica, come è successo a S. Francisco dove è stata bandita in alcuni luoghi pubblici. Nelle mia scuola a mensa usiamo solo caraffe di vetro per l'acqua e nel 2010 a Capannori alcuni ragazzi hanno aperto Effecorta un punto vendita dove si possono trovare soltanto prodotti alla spina e di filiera corta (vino, olio, farina, detersivi). Ora ha aperto un altro negozio a Milano. Bisogna avere il coraggio di puntare su queste start up che necessitano di investimenti modesti e non sui soliti giganti. E poi bisogna tornare indietro, puntare sul riuso, su prodotti come i pannolini lavabili, sforzarsi di individuare, come facciamo noi col nostro centro studi i prodotti che non vengono smaltiti dall'ambiente e chiederne conto alle aziende produttrici. Noi lo abbiamo fatto con Lavazza (le capsule del caffè non sono riutilizzabili, ndr)ottenendo risposte interessanti”.

Alla mattinata, aperta da un intervento introduttivo di Enzo Gadaleta, coordinatore di “Riciclando verso rifiuti zero”, hanno partecipato anche l'assessore regionale Politiche giovanili e Trasparenza Guglielmo Minervini, il presidente e il direttore dell'Asm Antonello Zaza e Silvio Binetti.

Minervini ha sottolineato come “per molti versi non si può più tornare indietro e dopo la crisi nulla sarà come prima. In passato abbiamo dissipato troppe risorse in modo incosciente. La politica deve riappropriarsi della funzione pedagogica e raccogliere la sfida del cambiamento attorno a una dimensione comunitaria. In Puglia sono accadute già cose interessanti, dove si è investito sulle start up e dove in comuni come Melpignano si è toccato il 70% di raccolta differenziata”.

Zaza ha ringraziato Ercolini perché “è importante la testimonianza, che ha un valore dirompente, fondamentale. Spero che tra qualche mese potremo incontrarci in piazza e raccontare dei passi avanti fatti in questi mesi”.

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Autore: Onofrio Bellifemine
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