Il Mercante di Venezia in scena a Molfetta con Andrea Buscemi e Il Carro dei Comici
Shylock (Andrea Buscemi)
MOLFETTA - Carne ragionante si è incontrata con altra carne ragionante a Molfetta, proprio durante la messa in scena dell’opera shakesperiana “Il Mercante di Venezia” che ha visto protagonista il maestro Andrea Buscemi, nei panni dell’ebreo Shylock, assieme alla compagnia teatrale “Il Carro dei Comici”.
Il nuovo appuntamento della Rassegna “Molfetta in Prosa” non ha solo appassionato il pubblico che ha assistito a un riadattamento del testo shakesperiano presso l’Anfiteatro di Ponente, ma ha persino sancito un saldo collegamento fra Puglia e Toscana.
«La rassegna ha preso avvio con grandi eventi e spero riesca a raggiungere l’obiettivo prefissato» così si è espressa l’Assessore alla Cultura, Sara Allegretta «Per un teatro che possa definirsi veramente tale è indispensabile tener conto delle esigenze del pubblico».
Gli spettatori sono stati catturati dalla simpatia di Pantaleo Annese, che si è esibito anche in qualità di musicista, non meno che dalla serietà di Francesco Tammacco e dai toni sensibili di Nicola Fanucchi. E ancora hanno impressionato il talento di Martina Benedetti, la semplicità di Roberta Grenci e di Stefano Doroni e l’ironia di Livia Castellana.
Se fosse mancato anche uno solo degli attori lo spettacolo non sarebbe stato lo stesso: la troppa sicurezza di Antonio non avrebbe avuto senso senza la severità di Shylock, così come i pensieri innamorati di Bassanio sarebbero stati vani senza la presenza della bella Porzia, un po’come sarebbero state vane anche le figure di Jessica, Lorenzo e Lancillotto. Perchè “sul palcoscenico del mondo ognuno deve recitare la sua parte”: e non importa se la propria parte susciti ilarità piuttosto che far riflettere su temi come l’amore, la religione, l’onestà, tutti tratti tipici del testo di Shakespeare; non importa se sulla scena ci siano o meno espedienti amorosi come per esempio lo scrigno e l’anello di cui si serve Porzia; ciò che conta è rappresentare qualcuno.
Come affermava Shakespeare “Se fare fosse facile come sapere cosa è bene fare, le cappelle sarebbero chiese e le capanne dei poveri sarebbero palazzi da principi”: ma nel teatro c’è solo una cosa da fare e a ricordarla al pubblico molfettese è il maestro Buscemi.
«Ciò che occorre è uscire di casa e imparare a stare insieme. Come i veri attori sanno fare».
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