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Il consiglio comunale ricorda il cittadino onorario Piero Terracina Discussi anche le deleghe ai cittadini, la situazione delle Partecipate e il piano coste
15 gennaio 2020

Si è aperta con un minuto di raccoglimento in memoria di Pietro Terracina l’ultima seduta del Consiglio Comunale del 2019. Il Presidente del Consiglio comunale, Nicola Piergiovanni, ha ricordato il costante impegno nel portare la sua testimonianza sulla Shoah da parte di Terracina, al quale alcuni anni fa è stata conferita la cittadinanza onoraria di Molfetta. A nome dell’opposizione il consigliere Gianni Porta ha invitato a coltivare le ragioni della memoria, perché quegli eventi non abbiano a ripetersi e a non confondere le ragioni della memoria della storia di coloro ad Aushwitz sono stati mandati con quella di coloro che ve li hanno condotti. «Credo che questa comunità debba ricordare e introiettare in sé questa morte per il significato che questo testimone della barbarie del ‘900, la più acuta, la più diabolica – ha affermato il sindaco Tommaso Minervini – ma vorrei spostare questa memoria non solo sul piano storico. Vorrei far riflettere tutti, anche i più giovani nelle scuole, su ciò che c’è sotto lo sterminio degli ebrei, il dato culturale, quasi giuridico. Purtroppo, non c’è stato un “mai più”». L’intento dell’amministrazione sarebbe quello di far comprendere quanto il germe dell’odio, che ha portato anche dei nostri concittadini in campi di concentramento, sia ancora radicato. Sarebbe importante comprendere come questo germe nasca dalla nostra quotidianità: «il mio silenzio e il mio “non comportamento” produce la solitudine dell’altro» ha aggiunto il primo cittadino. Di qui l’invito alla Presidenza del Consiglio comunale e ai Capigruppo ad approfondire la riflessione, soprattutto in occasione della Giornata della Memoria, allargando la discussione non solo alla massima assise cittadina ma anche ad alcune rappresentanze scolastiche. È giunta anche la conferma della prossima attivazione della commissione toponomastica per dedicare una via a Terracina oltre alla visita di alcuni studenti delle scuole secondarie superiori alla sua tomba. Il Consiglio ha, poi, cominciato ad analizzare i punti all’ordine del giorno (anche se gli ultimi due, relativi ai regolamenti per l’esercizio del controllo analogo sulle società in house e per i passi carrabili sono stati rinviati per analizzare alcune osservazioni pervenute dalle commissioni comunali competenti). Dopo la questione meramente burocratica dell’approvazione dei verbali delle sedute precedenti e la comunicazione che la Giunta comunale ha deliberato di prelevare 130.630 euro per impinguare il capitolo relativo alla quota comunale del fondo per gli affitti, il dibattito è entrato nel vivo a proposito della modifica allo Statuto comunale, in particolare all’articolo relativo alla delega da conferire a cittadini o a consiglieri comunali. La delibera era già stata discussa in Consiglio: è stata riproposta poiché, a seguito di un errore materiale, non era stata eliminata la parte che prevedeva rimborsi per gli incaricati. Le opposizioni hanno riproposto le perplessità già evidenziate durante la precedente seduta. La consigliera Isa De Bari ha confermato il giudizio negativo dell’opposizione di centrodestra (FI) sul conferimento di deleghe a consiglieri e cittadini poiché convinta che con il provvedimento si rischi di organizzazioni clientelari. Il consigliere dell’opposizione di sinistra Gianni Porta, invece, ha proposto di rinviare il punto in discussione poiché sarebbe in dirittura d’arrivo il nuovo regolamento del Consiglio comunale, in cui sarebbe previsto l’istituto di una delega a un consigliere per compiti di istruttoria o di approfondimento, quindi tale questione potrebbe essere inglobata come modifica nel nuovo Statuto. Poiché il provvedimento era stato già approvato nella seduta precedente, quindi già esecutivo, si è deciso di procedere alla votazione della modifica che è stata approvata con i voti della maggioranza. Gran parte del dibattito, però è stato dedicato alla revisione periodica delle partecipazioni pubbliche, previsa dalla Legge Madia del 2016. In concreto, entro il 31 dicembre di ogni anno bisogna fare il punto della situazione delle partecipate. Diversi gli enti nel mirino, a partire da Multiservizi, ASM e MTM. Il sindaco Tommaso Minervini, i tecnici e gli amministratori delle società intervenuti alla seduta, hanno tracciato un quadro positivo dello stato delle municipalizzate molfettesi e i presidenti delle commissioni comunali interessate. Secondo quanto affermato in Consiglio, l’ASM ha un suo sviluppo sul piano della prestazione in corso di ulteriore potenziamento per le infrastrutturazioni di cui viene dotata e, per quanto riguarda la situazione finanziaria, mantiene il suo equilibrio. La buona notizia è che le tariffe della TARI saranno mantenute a livello attuale, il più basso dei Comuni limitrofi. Molfetta ha aderito al servizio integrato nell’ambito dell’ARO e questo comporta la prossima ricapitalizzazione della società che svolgerà il servizio per conto dell’ARO, ossia la SANB. Evidenziata anche l’assunzione, sia pure a tempo determinato, di nuovo personale. Anche per la Multiservizi il bilancio sarebbe positivo, pur se il grande margine di guadagno che era stato stigmatizzato in precedenza si va assottigliando a seguito degli investimenti attuati. La realizzazione del parcheggio in piazza Garibaldi, ad esempio, ha gravato esclusivamente sul bilancio della società. Per quanto concerne la MTM è stato evidenziato che, grazie all’acquisto dei nuovi mezzi, ha visto ridurre notevolmente i costi di manutenzione, l’altra importante novità è la possibilità di acquistare biglietti anche sul circuito di Trenitalia. Il sindaco ha tenuto a sottolineare che, grazie alla deliberazione della Regione Puglia che consente ai Comuni che abbiano società in house di avvalersi dell’autonomia in quei settori, Molfetta la possibilità di scelta e quindi ha reclamato l’autonomia nella gestione dei trasporti pubblici. Altre partecipate minori, ossia la Conca Barese e il GAC Terre di Mare, società che sono in fase di esaurimento o di liquidazione, non hanno bisogno di interventi di razionalizzazione. Attivo è, invece, il GAL Ponte Lama che recentemente ha ottenuto importanti finanziamenti. Il provvedimento è stato approvato con il voto favorevole di 15 consiglieri di maggioranza, 4 voti contrari e un’astensione. Nella stessa seduta è stata approvata l’integrazione della variazione al piano regolatore generale, che prevede la possibilità di esproprio per l’ampliamento verso est della zona artigianale. Interessante ritorno è quello del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, non a caso la sua istituzione e il suo regolamento sono stati approvati all’unanimità. L’assise dei giovanissimi cittadini sarà in carica due anni e avrà una composizione identica a quella del Consiglio comunale ordinario. Avrà, dunque, un sindaco, degli assessori e dei consiglieri. Sarà affiancato, però, da un gruppo di coordinamento composto dal presidente del Consiglio comunale cittadino (o da un suo delegato dell’ufficio di presidenza), dal presidente della VI Commissione comunale permanente, da un docente per ogni istituto scolastico e da un funzionario comunale. Sarà eletto nelle scuole e potranno partecipare gli allievi degli ultimi due anni di scuola primaria di secondo grado (quarta e quinta elementare) e dei tre anni di scuola secondaria di primo grado (scuola media). I consiglieri eletti voteranno poi il sindaco. Il Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi si occuperà di spazi pubblici a verde, sport, giochi, tempo libero, rapporti con l’associazionismo, cultura e spettacolo, pubblica istruzione, solidarietà sociale, sicurezza stradale e trasporti, diritti dei bambini e delle bambine, ambiente ed ecologia, legalità. L’ultimo argomento affrontato nella seduta di dicembre è stato il piano di riqualificazione integrata della fascia costiera tra Cala San Giacomo e Torre Calderina, anch’esso approvato all’unanimità. Il progetto dovrebbe puntare alla tutela, al recupero e alla valorizzazione delle caratteristiche naturali e artificiali di interesse paesaggistico e culturale dell’area, come ha rimarcato l’assessore alle politiche del lavoro e attività produttive Gabriella Azzollini. Maggiori chiarimenti sono stati forniti dall’architetto Delle Foglie, curatore del piano. Tale progetto rientrerebbe nell’ambito della riqualificazione di tutta la costa tra Molfetta e Bisceglie. Un’area che si rivela un punto importante lungo la rotta migratoria lungo l’Adriatico orientale, censite 117 specie di uccelli, successivamente inserita nella rete ecologica polivalente. Gli interventi prevedono la sistemazione della viabilità costiera e la sua trasformazione in asse ciclo-pedonale, asse che andrebbe a inserirsi nella serie di percorsi di cammini e di ciclovie che attraversano la nostra regione, la sistemazione e rinaturalizzazione della costa, con il ripristino di sentieri e della macchia mediterranea. Intervento che prevede l’acquisizione di terreni per coniugare aree destinate agli uomini e aree destinata all’avifauna. Elemento identitario del tratto di costa è la torre cinquecentesca, che dovrebbe essere recuperata, restaurata e valorizzata. Per fare questo, però, attorno ad essa dovranno essere realizzati dei servizi per consentire la valorizzazione e l’utilizzo dell’area. Torre Calderina è una delle tre torri costiere (le altre sono Torre San Felice a Vieste e Torre Pietra a Margherita di Savoia) che saranno restaurate nell’ambito del progetto “CoHeN – Coastal Heritage Network”, presentato sempre a dicembre dall’assessore regionale Loredana Capone, la quale ha affermato che tale progetto ha l’obiettivo di creare un itinerario della Costa Adriatico-Ionica, connettendo alcuni importanti edifici storici costieri in Puglia e in Grecia. Oltre alle tre torri, infatti, saranno restaurati tre fari: San Cataldo a Bari, Faro di Punta Palascia a Otranto e Faro Torre Carlo V a Ugento. L’intento è quello di creare centri informativi ed espositivi, in cui narrare temi legati al mare, alla costa e alle peculiarità di ciascun territorio. © Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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