Il Comitato di quartiere di Piazza Paradiso a Molfetta lancia l'allarme sicurezza
Dopo il “bombardamento” della zona in occasione dell'ultimo Capodanno con “l'uso incontrollato di fuochi d'artificio di notevole potenza, l'intero quartiere appare fuori controllo e senza alcuna garanzia che tuteli la normale e civile convivenza”
MOLFETTA - Il comitato di quartiere “Piazza Paradiso” con una lettera aperta al sindaco, all'assessore all'annona e al comandante della polizia municipale lancia l'allarme sicurezza e si chiede: è possibile vivere in una città normale.
Ecco il testo della lettera:
«Il Comitato di Quartiere di “Piazza Paradiso”, svolge da anni un ruolo di analisi, monitoraggio, proposta finalizzato al miglioramento della vita del quartiere che insiste intorno a una piazza storicamente centrale nell'assetto della città e per le relazioni che attorno ad essa si sviluppano.
Oramai da tre anni, in seguito ai gravi episodi avvenuti nelle notti tra il 24 e il 25 dicembre 2004 e il 31 dicembre 2004 e il 1° gennaio 2005, e durante l'ultimo capodanno, nella suddetta piazza, ovvero uso di fuochi d'artificio di spropositata potenza tale da provocare danni a beni immobili pubblici e privati, il Comitato è solito ribadire alle autorità preposte – Sindaco in testa – la richiesta di predisporre misure preventive e cautelative onde evitare il ripetersi degli eventi degli ultimi anni.
Succede, infatti, che ogni anno all'approssimarsi del periodo natalizio, a partire dal mese di novembre, Piazza Paradiso (nella foto) e strade limitrofe sono interessate dall'uso incontrollato di fuochi d'artificio di notevole potenza, l'intero quartiere appare fuori controllo e senza alcuna garanzia che tuteli la normale e civile convivenza. Quest'anno ad es. il bilancio della notte di Natale è stato: fioriere in pietra esplose, custodia in cemento del contatore della fontana scoperchiata, cassetta Enel danneggiata, cassetta postale divelta, panchine e cestini dei rifiuti danneggiati. Ecco alcuni risultati della “straordinaria” notte di festeggiamenti di Natale in Piazza Paradiso e dintorni. Senza contare alcuni danni alle abitazioni private ma soprattutto alla tranquillità dei residenti del quartiere diventati oggetto di attenzioni “esplosive”.
Ora, siamo convinti che una parte del problema è rappresentata dall'inciviltà di quegli individui che trovano divertimento nell'utilizzo di tali fuochi dalla sproporzionata potenza; siamo convinti che una parte del problema è certamente rappresentata dalla “cultura”, intesa in senso deteriore, dell'esibizionismo, della potenza da esibire senza timore di nessun controllo e punizione, dal senso di impunità che muove coloro che si ritengono in diritto di mettere a ferro e fuoco un quartiere in certi periodi dell'anno. Ma siamo convinti che una parte del problema risiede anche nella sottovalutazione della portata di certi fenomeni da parte delle autorità preposte all'ordine pubblico, da parte di quanti dovrebbero mettere in campo risposte non solo repressive e “a valle” di certi comportamenti delinquenziali e legati a inciviltà e senso di impunità, ma anche e soprattutto risposte preventive e “a monte”, tese a sollecitare, stimolare e favorire il formarsi di una cultura e sensibilità del rispetto reciproco.
Questi comportamenti incivili spesso vengono minimizzati, e invece coinvolgono sempre più anche altre zone della città, non solo quindi le “classiche” zone come quella gravitante attorno a Piazza Paradiso.
Certi comportamenti poi sono incoraggiati dallo stato di trascuratezza e abbandono in cui versano i beni pubblici che ad es. sono presenti in Piazza Paradiso: fioriere imbrattate quando non sfregiate, cestini dell'immondizia divelti, cassonetti sporchi e aiuole pure, rifiuti abbandonati, alberi rinsecchiti – non si sa se definitivamente morti – e non sostituiti, assoluta assenza di vigilanza e presenza delle forze dell'ordine. Spiace vedere che un luogo di recente ristrutturato (fine dei lavori nella primavera del 2006) dopo un proficuo dialogo tra cittadini e amministrazione venga lasciato quasi alla totale dimenticanza delle istituzioni. In questa situazione si vengono a creare dei precisi segnali per individui poco abituati al vivere civile e in comunità: tutto si può fare, se proprio le istituzioni trascurano con la manutenzione ordinaria e straordinaria questi luoghi.
Il nostro allarme viene lanciato non per motivi “egoistici” e di campanile, bensì perché riteniamo che il livello di guardia della civile convivenza in certe zone della nostra città che sono considerate sempre più spesso di “serie B”, sia ampiamente superato.
Come residenti della zona e appartenenti al Comitato siamo stanchi di vedere le festività natalizie trasformate in un incubo, in un periodo di timori e paure tanto da costringere alcuni abitanti a passare le notti di Natale e Capodanno lontano dalla propria abitazione. Si dirà che ormai il pericolo è passato, che il periodo natalizio è passato e non c'è più da temere ma preferiamo tener viva l'attenzione su certi episodi e su certi fenomeni che non riguardano solo i periodi di festa.
E preferiamo soprattutto prevenire piuttosto che curare, anche per evitare che in caso di nuovi e più pesanti danni, non solo materiali, coloro che oggi ipocritamente o soltanto sbadatamente rivolgono le loro attenzioni ad altri argomenti di attualità, dicano e scrivano: “ma nessuno lo aveva detto, nessuno lo aveva segnalato” oppure “certi fenomeni vanno prevenuti, non solo repressi”. In questo senso, la nostra presa di posizione vuole essere un piccolo contributo di cittadinanza attiva che possa migliorare le condizioni collettive di vita, un piccolo campanello d'allarme, per non dimenticare, per non mettere “la polvere sotto il tappeto” nell'attesa che ritorni di nuovo il momento dell'emergenza. Per questo chiediamo sostegno a quanti sono sensibili alla qualità della vita nella nostra città e chiediamo se:
? ritengono normale che pezzi di città siano sottratti all'ordine e al controllo della forza pubblica;
? ritengono normale e fisiologica la presenza in città di tale abbondanza di polvere pirica per i fuochi d'artificio;
? ritengono normale che un servizio di vigilanza notturna privata, presumiamo pagata dal Comune con i soldi dei contribuenti, sia messa in condizioni di non intervenire dalla presenza di individui minacciosi;
? ritengono normale che il Comune, lo scorso anno, non abbia mai emesso un'ordinanza per vietare la vendita e l'utilizzo di fuochi pirotecnici di elevata potenza;
? ritengono normale che Piazza Paradiso, dopo i lavori di ristrutturazione terminati nella primavera 2006, sia stata trascurata in quanto a cura e manutenzione del suo arredo urbano essenziale;
? ritengono normale che Piazza Paradiso e quartieri limitrofi registrino una vigilanza saltuaria e spesso poco efficace, specie nelle ore notturne, non solo durante i periodi delle festività natalizie;
? ritengono impossibile che già da ora si mettano in atto misure preventive e di controllo del territorio che culminino poi nell'organizzazione di eventi culturali e ludici che sottraggano simbolicamente, e non solo, Piazza Paradiso e altre zone cittadine al “potere” di certi individui incivili;
? ritengono impossibile organizzare, come succede per altre città, non solo spettacoli estivi e grandi eventi per pochi che possono permetterselo, ma una serata di fine anno in piazza che restituisca al normale uso sociale un luogo pubblico così carico di storia e tradizione.
Crediamo infatti che sarebbe cosa utile provvedere all'organizzazione di un evento culturale, di una manifestazione pubblica di intrattenimento per tutta la popolazione cittadina e anche extracittadina, affinché tale iniziativa straordinaria possa essere una misura deterrente per certi eventi nonchè per certi individui, e da incoraggiamento per la riappropriazione e fruizione pubblica della piazza da parte dei cittadini.
In alternativa, invitiamo per le prossime festività i nostri amministratori, tutti coloro che rivestono cariche pubbliche e ritengono non sussista alcun problema di ordine pubblico e degrado, a passare con noi una notte di Natale e/o di fine d'anno in Piazza Paradiso – a nostre spese – per capire cosa si prova a passare certe notti in certe condizioni».