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Il cardinale Amato: la santità non è un privilegio di pochi, ma una vocazione per tutti. L'insegnamento di don Tonino, vescovo di Molfetta La messa e la cerimonia conclusiva della fase diocesana del processo di canonizzazione in Cattedrale
02 dicembre 2013

MOLFETTA - “La santità non è un privilegio di pochi, ma una vocazione per tutti. Impariamo a diventare santi seguendo Gesù e le virtù teologali: fede, speranza e carità”: sta in queste parole del cardinale di Molfetta, Angelo Amato, il messaggio che scaturisce dalla conclusione della fase diocesana del processo di canonizzazione del vescovo don Tonino Bello.

“La libertà di pensiero e di azione, la valorizzazione dei laici, l’educazione ai giovani, il valore della pace, l’amore verso il prossimo, la considerazione dei poveri sono gli insegnamenti del Servo di Dio Antonio Bello”, ha detto ancora il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi.

La cerimonia conclusiva della fase diocesana del Processo di Canonizzazione del vescovo Antonio Bello ha visto la partecipazione di numerosi fedeli della diocesi Molfetta-Ruvo-Terlizzi-Giovinazzo ma anche della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca a testimonianza del grande affetto verso Don Tonino Bello, un grande uomo di valori e di umiltà. La solenne concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, svoltasi il 30 novembre alle 18 nella Cattedrale di Molfetta.

Il cardinale ha ricordato che la chiusura del processo diocesano di canonizzazione avviene dopo vent’ anni dalla morte di Antonio Bello e nei primi giorni dell’avvento.

“La causa di canonizzazione riguarda la nostra santificazione, la nostra coerenza con gli impegni battesimali. I diversi passaggi diventano per noi una sorta di scala Santa che ci conducono a raggiungere Dio”, ha aggiunto il cardinale Amato.

E’ importante comprendere il significato del battesimo, il nostro dovere e la nostra responsabilità nei confronti di Dio sono fondamentali per una vita cristiana.

“Il battesimo ci consegna le virtù come la speranza, la carità, la profonda religiosità della nostra terra che ci ha donato la stoffa della Santità di Don Tonino Bello”.

Il Servo di Dio ha trascorso una vita molto intensa nell’autenticità, nell’umiltà, nella purezza dei valori. Ha scosso le coscienze di ogni uomo dal più povero al più ricco, dal più piccolo al più grande. Ha comunicato con un grande spirito di cambiamento, di giustizia, di entusiasmo verso la vita.

“Don Tonino ha amato teneramente il prossimo”, ha evidenziato Angelo Amato con un tono di venerazione verso quest’uomo umile che si è fatto piccolo per gli altri.

Il cardinale Amato ha spiegato ai fedeli che adesso il processo si sposterà a Roma dove verrà analizzato dagli studiosi e verrà valutato da un congresso di teologi, cardinali, arcivescovi e vescovi della Congregazione dei Santi.

La cerimonia è proseguita con grande commozione e attenzione dei devoti.

E’ stato un ringraziamento ai valori, agli insegnamenti, alla persona buona che è stata Don Tonino.

Un uomo che ha donato speranza, forza e coraggio ai disoccupati, ai tossicodipendenti, ai poveri, agli emarginati e ha spronato con le sue lettere anche i politici richiamandoli al loro ruolo di servire la comunità e non di servirsi del popolo per tutelare le esigenze individualiste del potere. Alla fine della celebrazione sono stati posti i sigilli sulle casse che raccolgono le testimonianze e la vita del nostro don Tonino Bello che segnano l’inizio della nuova alba verso la beatificazione.

Il sigillo episcopale è l’ultimo atto della celebrazione.

Il vescovo Mons. Luigi Martella ha concluso con un ringraziamento al cardinale Angelo Amato per la sua presenza, ha ringraziato i vescovi, i familiari di Don Tonino Bello, i cittadini di Alessano, di Tricase, di Ugento, del Salento, le autorità civili, l’amministrazione comunale di Molfetta, il corpo di polizia urbana.
L’ultimo intervento è stato affidato al cardinale Amato che ha augurato un buon avvento e buone festività natalizie.

Al termine della celebrazione, i fedeli hanno dimostrato un grande affetto per Don Tonino Bello con un lungo applauso di devozione.

Alla cerimonia religiosa hanno partecipato tutti i sindaci della Diocesi, il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni e l'assessore regionale Guglielmo Minervini.

SUL PROSSIMO NUMERO DI QUINDICI, IN EDICOLA IL 15 DICEMBRE, SERVIZI E AMPIO REPORTAGE FOTOGRAFICO SULLA CERIMONIA IN CATTEDRALE.

© Riproduzione riservata

Autore: Maria del Rosso
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