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Ieri comizio conclusivo di Mino Salvemini al corso Umberto: per restituire il giusto valore alla dignità
25 aprile 2008

MOLFETTA - Il comizio di ieri sera ha imboccato, nel confronto fra varie personalità della cittadinanza molfettese, la via del dibattito sulle problematiche che i vari settori lavorativi propongono e sulla posizione programmatica di Mino Salvemini, candidato sindaco del centro-sinistra. Il primo sostegno nel dibattito è trovato dai giovani nelle battute di Gianrico Carofiglio, magistrato neoeletto senatore per il PD. Egli afferma l'importanza della valorizzazione dei giovani talenti, affinché essi possano esplicare il proprio genio avvalendosi al meglio delle posizioni costruite dai pubblici poteri. Gianluca Altomare, giovane pianista dell'orchestra sinfonica Petruzzelli, celebrando l'arte come promozione dell'individualità e caratterizzazione del territorio, rivendica la creazione del Liceo Wagner, grazie ai finanziamenti imprenditoriali, e denuncia la lontananza delle amministrazioni dagli alti momenti culturali che l'arte molfettese offre con riconoscimenti a livelli nazionali. L'esigenza immediata è, per Altomare, quella di un teatro. Mino Salvemini fa subito riferimento al progetto di un auditorium già messo a punto da tempo, che però non ha incrociato l'interesse della scorsa amministrazione, troppo persa nei complessi sistemi di commercio e business. La costruzione di un auditorium che funga anche da teatro avrà comunque un'urgenza primaria, insieme al sostegno delle associazioni molfettesi con finanziamenti e manifestazioni di lirica e concertistica. Paola Zanna, giovane ricercatrice, manifesta i disagi che i tempi lavorativi presentano nella loro inconciliabilità con la famiglia, e che portano molti ad abbandonare la propria carriera. Per questo, Mino si prefigge di riprendere la politica dei servizi pubblici, ferma agli anni '90,con la costruzione di un asilo pubblico e con la creazione di un filo continuo fra scuola e attività pomeridiane gestite dal comune. Vito d'Ingeo, direttore artistico del Teatrermitage, riporta in primo piano l'importanza della cultura e dell'arte per i bambini, diffusa in questi anni attraverso il festival “Ti fiabo e ti racconto”, fonte di riconoscimenti regionali e nazionali. Anche il progetto “Bollenti Spiriti”, che d'Ingeo ha contribuito a promuovere, include la presenza di un piccolo teatro. Sarebbe fondamentale, dunque, la presenza di un assessore alla cultura e allo spettacolo e una valorizzazione del patrimonio artistico molfettese. Il discorso trova la piena approvazione di Salvemini, secondo il quale Azzollini ha racchiuso ogni potere decisionale anche sullo spettacolo, intervenendo solo in occasione di qualche grande evento ed identificando il fondamentale processo culturale con qualche isolata tappa di appariscenza. Anche il Consiglio Comunale dei ragazzi ha trovato un'inesorabile trascuratezza. La delega, quindi, avrà per Salvemini un valore importante, insieme alla promozione di un ente per il patrimonio culturale. Nino Messina, direttore della casa di sollievo di S. Giovanni Rotondo, pone in primo piano la questione delle risorse umane, a cui il leader del PD assicura una “inversione del paradigma”, una vicinanza elle istituzioni alle esigenze degli impiegati, totalmente demotivate dall'accentramento di Azzollini. Lino Renna e Teresa Zaza portano alla luce i problemi del clientelismo e della demotivazione imprenditoriale. Salvemini afferma l'esigenza di ristabilire non le procedure burocratiche, ma quelle di legge, in modo da garantire una sempre maggiore trasparenza e velocità. Non bisogna costruire un abito rassicurante privo di contenuti, ma riportare la totale eguaglianza nelle condizioni di partenza. Inoltre, i giovani stessi devono contare su una rete indirizzata al lavoro, che trovi i propri fondamenti già nelle scuole, fino ad un'agenzia di marketing territoriale. Tocca a Salvemini concludere la campagna elettorale, in vista di una liberazione da un assoggettamento senza precedenti, improntato sulla presunta ignoranza della gente, in riferimento ai finanziamenti e alla situazione circostante. E la denuncia del candidato è forte e diretta. Essa investe prima di tutto il degrado della città, e in particolare del suo fulcro, il Corso Umberto. Un centro che raccoglie i molfettesi con la sua valenza sociale, oltre che commerciale, e che Azzollini ha reso protagonista del suo fantomatico ipermercato commerciale all'aperto nel centro. Tutti si sono chiesti dove fosse, ma si trattava solo di una ripresa arguta di un progetto degli anni '90, di cui si è appropriato. Avrebbe potuto espandere la zona comunale e i parcheggi con i fondi pervenuti, ma non è stato così. Avrebbe dovuto incrementare i servizi di igiene urbana con l'aumento della tassa sui rifiuti solidi del 10%, ma quei soldi gli sono serviti per entrare nel patto di stabilità, non riconoscendo neanche il valore dei documenti. “Lui sa quello che giusto e quello che non lo è, è il giudice del bene e del male” avanza provocatoriamente Salvemini. Poi l'ex consigliere fa riferimento all'espediente, per la propaganda, di piattini con i nomi di alcuni candidati della coalizione del centro-sinistra, e con il familiare suono onomatopeico “gnam”. “Da che pulpito viene la predica” esclama Salvemini, alla luce dell'assegnazione di lavori pubblici a persone “senza arte né parte”, elevate al rango di imprenditori, facendo torto alla categoria, e arricchiti grazie agli appalti pubblici, e “il cerchio si chiude”. Lo sbocco di quel denaro è stato ritrovato addirittura nell'usura. Ad essi Salvemini contrappone l'onestà di molti dei lavoratori inquadrati nella propaganda a suon di piattini. Inoltre “quanto a tavole imbandite, questi giorni tutte le sale sono prenotate. Tutti a cena, il Senatore paga e il tutto si traduce in voti”. Un utilizzo barbaro del denaro, che mette Salvemini nelle condizioni di chiedersi quale sarebbe stato il risultato al primo turno se fossero state utilizzate le stesse somme per la propaganda. Il candidato si addentra così nel programma, annunciando l'eliminazione del “parcheggio immondo” nei pressi del Duomo e del Palazzo Dogana, dal momento in cui la Capitaneria sarà trasferita negli ex cantieri Tattoli. Afferma l'indirizzo verso una promozione delle bellezze artistiche, la riapertura del museo civico nella fabbrica di San Domenico, del Pulo e del Museo Cappelluti. Questo è privo dei suoi reperti, che si trovano a Bari, quindi Salvemini si assume l'impegno di trovare il personale per riportare il patrimonio a Molfetta. Un'altra prerogativa è costituita dalla valorizzazione del centro storico, con divieto di circolazione veicolare (ad eccezione dei residenti) e una risoluzione dei contratti di locazione delle botteghe concesse a prezzi bassissimi, per incentivare il commercio, ma quasi sempre chiuse. Fondamentale è l'eliminazione degli scandali macroscopici, come l'affitto del mercato ittico a 2500 euro al mese. L'apertura del parco del Mezzogiorno, l'istituzione di un patto per la sicurezza fra vigili, carabinieri e finanza. Si propone inoltre di attivare un'assicurazione sulla protezione sociale per gli ultrasessantacinquenni, per un impero della legge a sostegno dei più deboli. Ciò con un costo inferiore a quello delle elezioni, causate dalle dimissioni di Azzollini. Al programma che coincide con la persona, quella del Senatore, Salvemini contrappone un programma all'insegna della partecipazione, della trasparenza, del coinvolgimento della gente che, a detta sua, non può non trovare l'appoggio di coloro che hanno votato l'Arcobaleno, data la sostanziale coincidenza. Il fondamentale obiettivo è quello di restituire la città ai suoi abitanti, come viene fatto anche in città amministrate dal centro-destra, ma con raziocinio ed umiltà. La guida delle riforme, dei miglioramenti, è costituita dalle esigenze e dalle esperienze dei cittadini, non dagli interessi finanziari indirizzati alla creazione di residui passivi. Dunque la propaganda si conclude restituendo il giusto valore alla dignità, alla politica come rappresentazione e con come coercizione, detenzione di poteri e capitali. Perché la dignità, secondo Salvemini, può essere restituita solo dalla vicinanza di un sindaco e dalla convergenza di amministrazione e persone su uno stesso livello collettivo, di sviluppo, e non tramite la veloce compera di consensi e clientele.
Autore: Giacomo Pisani
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