I ragazzi: crisi? ma quale crisi? Il sabato sera non va in crisi
Sono in molti a pensare che la crisi economica con la sua invadente incombenza abbia modificato radicalmente le abitudini dei giovani e il loro modo di pensare e agire. Al contrario, essi non sembrano farsi alcun carico di dare un taglio alle spese, dal momento che i propri genitori continuano a passare ogni settimana la solita paghetta, forse con un’espressione meno distesa rispetto a quando la “crisi economica” non era ancora “pane quotidiano”. Dalle interviste e dai sondaggi che Quindici ha fatto tra ragazzi, negozianti e genitori è emerso un dato molto importante: i titolari delle attività commerciali, tra cui soprattutto quelli di negozi, pub e pizzerie, non riscontrano un evidente contenimento nelle spese da parte dei giovani, piuttosto sono gli adulti a dimostrare una maggiore parsimonia. I ragazzi vogliono divertirsi e per farlo, il denaro è indispensabile. Analizzando le abitudini dei giovani, legate specialmente alle uscite serali, è facile constatare che, non solo il sabato sera, ma anche gli altri giorni della settimana, ci si diverte in un ostinato “ping pong” tra un locale e l’altro, per togliersi qualche sfizio culinario e perché no, anche per passare una serata diversa con gli amici, davanti ad un bel boccale di birra. I locali cittadini continuano ad avere le stesse frequentazioni giovanili del passato e attirano clientela sempre più giovane con eventi cult, feste e serate ricche di bella musica, gadget e premi. Solo a tratti la crisi economica sfiora l’attenzione dei giovani, preoccupati che la recessione, “malattia degenerativa”, possa incombere sul proprio futuro e tagliare le ali ai propri sogni.
Autore: Gabriella M. A. Abbattista