I musicanti di Brema vince “L'ucellino azzurro”
Lo spettacolo vincitore del festival di teatro per ragazzi “Ti fiabo e ti racconto”
E' “I musicanti di Brema”, allestito dalla compagnia Accademia Perduta/Romagna Teatri, lo spettacolo vincitore dell'ottava edizione del festival di teatro ragazzi “Ti fiabo e ti racconto”. L'hanno deciso i diciannove ragazzi, tra i 9 e i 13 anni di età, della giuria che, presieduta quest'anno dal giornalista televisivo della Rai Costantino Foschini, e al solito coordinata dal direttore artistico del festival, Vito d'Ingeo del Teatrermitage, ha decretato quasi senza esitazioni la vittoria del premio “L'uccellino azzurro 2003” per lo spettacolo “I musicanti di Brema” (nella foto, una scena dello spettacolo), tratto dall'omonima favola dei Fratelli Grimm con Maurizio Casali, Mariolina Coppola, Lucia Puechler e Michele Pascarella per la regia di Claudio Casadio.
Subito dopo, nell'anfiteatro comunale del Parco di Ponente, è stata festa grande con le acrobazie comiche della strabiliante coppia Donati & Olesen, impegnata nello spettacolo 'Kamikaze'.
E almeno 14 mila spettatori, tra adulti e soprattutto bambini, dicono il successo delle dodici giornate dell'edizione 2003 del festival “Ti fiabo e ti racconto”, com'è costume degli ultimi anni preceduto dagli eventi del cartellone “Le strade che ridono”.
Una manifestazione che – promossa dalla compagnia Teatrermitage e dal Comune di Molfetta, con la collaborazione della Provincia di Bari e del Teatro Pubblico Pugliese a cui quest'anno si aggiunge il riconoscimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e quello della Regione Puglia – Settore Attività culturali - è diventata un appuntamento tradizionale, fortemente radicato nella città per lo svilupparsi delle varie manifestazioni sia nei luoghi generalmente vissuti come cultura che nei più lontani angoli dei quartieri periferici.
“Abbiamo riscontrato una grande attesa in città e non solo nella nostra Molfetta e – dicono Vito d'Ingeo e Eugenia Spaccavento - ovunque ci siamo mossi abbiamo scoperto di essere ormai conosciuti e attesi, ma la conferma della popolarità e della fama del festival l'hanno data soprattutto i numerosissimi spettatori provenienti da ogni dove”.
Un successo grandissimo e inaspettato che premia quindi gli sforzi del Teatrermitage, alla guida della complessa macchina organizzativa, ma che naturalmente premia innanzitutto la valenza progettuale e la qualità delle proposte.
Il cartellone del festival “Ti fiabo e ti racconto” si snodava infatti attraverso gli spettacoli di alcune tra le più prestigiose compagnie teatrali italiane (come il Teatro Evento, il Teatro del Buratto, Accademia Perduta e Cantieri Teatrali Koreja, Donati & Olesen), capaci di esprimere un ventaglio di proposte molto più ricco per quanto riguarda i linguaggi utilizzati.
“Anche nella scelta dei testi ispiratori degli allestimenti – spiega il direttore artistico Vito d'Ingeo - si è spaziato dalla fiaba tradizionale al racconto contemporaneo di impegno sociale, nell'intento costante di offrire sempre più stimoli educativi ai giovani spettatori”. Inoltre il festival quest'anno ha ospitato anche una prima nazionale, lo spettacolo “Quel diavolo d'un Bertuccia” proposto dalla compagnia leccese Cantieri Teatrali Koreja che ha riscontrato un gran favore di pubblico.
Discorso a parte, invece, per le cinque giornate delle “Strade che ridono” “Circus & Co.”, questo il titolo di quest'anno, che hanno fatto da apripista al festival. Perché rispetto all'edizione passata in cui si è saggiato il terreno della diffusione delle iniziative un po' a macchia di leopardo per le vie di Molfetta, il progetto ha assunto una struttura più definita e meglio articolata che ha attribuito maggiore rilevanza alla spettacolarizzazione soprattutto in funzione della sua capacità di rivelarsi un unico grande momento di aggregazione. Per traccia tematica un viaggio nell'universo del circo contemporaneo, gruppi prestigiosi sia nazionali che internazionali, e alcune tra le più accreditate compagnie di teatro di strada, hanno invaso di voci, suoni, luci e colori le strade molfettesi. In un'ottica di valorizzazione e riscoperta degli angoli più suggestivi della nostra Molfetta, sono stati individuati per palcoscenico numerosi siti d'interesse storico e culturale, ma le “Strade che ridono” hanno abbracciato e scelto anche le periferie e i quartieri dell'edilizia popolare che sono stati vivacizzati da diversi tipi di interventi. E ogni spettacolo delle “Strade che ridono” ha segnato la tappa di questo viaggio alla riscoperta della città, accompagnato da una straordinaria affluenza di pubblico.
Ed è forse impossibile ricordare i momenti di festa spontanea e collettiva, messi in scena da spettacoli come “Saltimbanco” di Claudio Madia, “Agridulce” del gruppo argentino Circo Xiclo, che per comicità e acrobazie ha sbalordito e divertito grandi e piccini, o ancora gli stravaganti funamboli danesi del Teatro Glimt, oppure il coloratissimo circo ecologico familiare Girovago & Rondella. E ci si ferma qui, solo per non annoiare con una sequela di titoli i lettori di “Quindici”.
Ma l'evento clou delle “Strade che ridono” è stato senza dubbio lo spettacolo “Carmen” che l'Oplasteatro Danza ha rivisitato in chiave circense con grandiose coreografie su trampoli e l'utilizzo di videoproiezioni e giochi pirotecnici: in una sera, un successo di pubblico inimmaginabile: tremila spettatori in un sol colpo in un “borgo” diventato per qualche ora il salotto della città.