I giovani interrogano i candidati sindaci
1 - Accetterebbe la proposta di un vero e funzionante consiglio comunale dei giovani? Trattasi di un organo consultivo composto da ragazzi tra i 15 e i 27 anni, che verrebbero eletti da coetanei: quello attuale ci sembra solo formale. Potrebbe rappresentare un alternativa alla nullafacenza dei giovani molfettesi, che lamentano mancanza di spazi.
2 - Riprenderebbe il progetto dello Youth European Parlament, di cui Molfetta è stata sede ufficiale nel febbraio scorso?
3 - Riguardo la vacanza-studio legata al Parlamento europeo, le esperienze precedenti sono state positive, ritiene che possa essere riproposta? Se sì, garantisce la parziale copertura finanziaria del viaggio?
4 - Tra i candidati come consiglieri comunali ci sono molti giovani (18-19 anni appena). Accetterebbe la presenza di giovanissimi appunto?
5 - Che impressione ha riguardo la partecipazione dei giovani alla vita politica comunale?
TOMMASO MINERVINI
1 - Sì. Tutto ciò che allarghi le forme di partecipazione deve essere incoraggiato. Con libertà, ma con consapevolezza e responsabilità.
2 - Certamente. Né sono stato il promotore e su questo filone di autogestione e sinergia dei giovani, insegnanti, scuola, territorio che abbiamo dimostrato v'è un grande valore aggiunto di democrazia, di saperi, di creatività e di nuove frontiere di crescita dei giovani protagonisti di una Molfetta in cammino. Io poi ho fondato la mia scelta amministrativa proprio sull'obiettivo per me fondamentale di preparare i giovani alla consapevole e responsabile gestione delle grandi opportunità di Molfetta.
3 - Sì. Come ho sempre fatto in questi anni e continueremo a fare, anzi a migliorare. Solo la furia devastante delle contrapposizione elettorali, potrà mandare all'aria 4 anni di esaltante lavoro di concertazione autogestita dei tanti giovani ed insegnati e famiglie.
4 - Ho fatto una crisi per questo. Ho varato un programma amministrativo per questo. Ho lasciato una rielezione comoda per questo. E' il debito che abbiamo verso di voi giovani.
5 - Sono processi che si conquistano e si favoriscono. Non basta annunciarli. Per questo dobbiamo fare cose concrete, come per il parlamento europeo, come la partecipazione concrete alla vita culturale, artistica e creativa che abbiamo favorito. Ora bisogna elevarla a sistema. Ma su cose concrete per la città. L'idea che partecipare alla vita politica è una cosa da evitare è la colpa delle precedente generazioni. Far sì che i giovani non subiscano il futuro ma lo preparano e fanno sì che le cose accadano è un impegno comune. E' la grande passione per la politica democratica della partecipazione e del concretiamo di Gaetano Salvemini.
LILLINO DI GIOIA
1 - Il centrosinistra in questa città ha già in passato sperimentato proficue forme di coinvolgimento dei cittadini più giovani nelle istituzioni. Non bisogna dimenticare, infatti, che il Consiglio Comunale dei Ragazzi è stato istituito, a Molfetta, nel 1998, quando ad amministrare la città era proprio la coalizione che oggi ho l'onore di rappresentare, e per tre anni consecutivi, fino al 2001, la nostra città è stata insignita dal Ministero dell'Ambiente dell'importantissimo riconoscimento di “città ideale delle bambine e del bambini”. Per questo ritengo che iniziative come queste vadano rilanciate e rese più efficaci, immaginando strumenti che consentano una più effettiva partecipazione dei più giovani nelle scelte dell'amministrazione ed investendo il Consiglio Comunale dei Ragazzi di maggiori funzioni consultive e propositive in settori specifici, come quelli della politica ambientale, dello sport, del tempo libero, della cultura e dello spettacolo, dell'associazionismo e del volontariato. D'altro canto uno degli obiettivi principali che il centrosinistra si pone per i prossimi anni è proprio quello di far crescere una nuova classe dirigente per la nostra città e per far questo è opportuno consentire ai più giovani di iniziare a cimentarsi sin da subito con i meccanismi della democrazia per la risoluzione dei problemi che più gli stanno a cuore.
2 - Credo che tutte le forme di interscambio culturale tra i nostri giovani ed i loro coetanei d'Europa siano da perseguire nella maniera più convinta possibile. Ormai occorre entrare nell'ottica di idee che ciascuno di noi non è più solo cittadino d'Italia, ma di un continente molto più vasto e questo è ancor più vero proprio per le nuove generazioni che vivranno nei prossimi anni in un contesto sociale in cui le barriere ed i confini avranno sempre meno significato. Per questo ritengo che le istituzioni pubbliche debbano promuovere, in collaborazione con il sistema scolastico ed il variegato mondo dell'associazionismo, questo genere di iniziative per educare i più giovani al confronto con realtà diverse al fine di consentire la crescita sociale, civile e culturale dei nostri ragazzi.
3 - Come detto precedentemente, queste iniziative devono essere perseguite con la massima convinzione per garantire un orizzonte più ambio ai nostri ragazzi e penso che l'amministrazione comunale di centrosinistra non potrà che investire tutte le sue energie per consentire il massimo grado di integrazione possibile tra i nostri giovani e le altre realtà europee.
4 - I giovani sono la principale risorsa di Molfetta, per cui abbiamo il dovere di coinvolgerli nelle scelte più importanti che riguardano la città in quanto inevitabilmente queste avranno ricadute significative anche sul loro futuro. Sotto questo profilo l'Unione in questi mesi ha fatto il massimo sforzo per coinvolgere direttamente i giovani alla costruzione della coalizione ed alla individuazione delle principali linee programmatiche. Ovviamente, vista la presenza di tanti giovani nelle nostre liste e considerato il loro valore, auspico che ci sia una significativa rappresentanza delle nuove generazioni anche in Consiglio Comunale e nelle istituzioni, in modo che possa venire da loro un importantissimo contributo in termini di energie e sensibilità per affrontare le questioni legate ad una fascia di cittadini che troppo spesso, nonostante godano degli stessi diritti e meritino anzi maggiori attenzioni, vengono trascurati dalle politiche pubbliche.
5 - Indubbiamente gran parte dell'universo giovanile guarda con sfiducia e disinteresse, se non proprio con diffidenza, alla politica perché la vede distante da sé ed incapace di risolvere i suoi problemi concreti. Se questo accade, evidentemente, occorre che tutti noi facciamo un esame di coscienza in modo da comprendere le ragioni e porvi rimedio. Per riattivare il circolo della fiducia tra i giovani e la politica sarà indispensabile porre in essere tutti gli strumenti che possano consentire la massima partecipazione dei giovani ai processi decisionali che interessano la città. La sfera della politica deve essere meno autoreferenziale ed aprirsi al contributo ed alle energie fresche che provengono dalle nuove generazioni. Sotto questo profilo c'è un patrimonio di sensibilità, competenze e vivacità culturale ed intellettuale che deve essere valorizzato al massimo perché emerga e rappresenti la base per la politica del futuro. Penso che una amministrazione comunale possa fare molto in questa direzione e ritengo che sia senza dubbio opportuna l'istituzione di un assessorato alle politiche giovanili che abbia il compito di coordinare tutti gli interventi in questo campo, al fine di renderli più efficaci.
ANTONIO AZZOLLINI
1 - Questa idea della “nullafacenza” dei giovani molfettesi non mi trova affatto d'accordo.
Sono invece fortemente convinto del ruolo trainante che i giovani devono avere nella Città del futuro e degli stimoli che già essi danno alla nostra Comunità.
Molfetta è comunità ricca di associazioni sportive e di volontariato, animate dai giovani e dalle loro idee, e uno dei primi punti della mia attività amministrativa sarà proprio quello di dar vita presso i locali della ex AMNU su via Bisceglie ad un centro polifunzionale “intelligente” dove i nostri giovani possano trovare stimoli e sostegni alla loro progettualità.
2 - È stata una esperienza certamente utile per i nostri ragazzi, un momento di grande “cultura” giovanile e una vetrina importante per la nostra Città.
Tre buoni motivi per prenderne in considerazione la riproposizione.
3 - Daremo ai nostri giovani ogni possibilità per conoscere attivamente la Comunità Europea, il suo funzionamento, e le grandi opportunità che essa offre.
Garantendo le giuste coperture finanziarie di questo ed altri progetti meritevoli di approvazione.
4 - Nei mesi scorsi alcuni giovanissimi con i quali ho la fortuna di avere quotidiani scambi di opinioni hanno dato vita, sotto le insegne dell'associazione culturale “il Circolo” ad una serie di iniziative molto apprezzate ed interessanti.
Li abbiamo coinvolti nella elaborazione del programma e con essi abbiamo condiviso molte tra le scelte politiche più importanti dei mesi passati.
Con molti di loro abbiamo, insieme, deciso di continuare un percorso di formazione evitando l'esposizione diretta, altri, invece, ci hanno chiesto di potersi cimentare nella competizione elettorale.
Ritengo però che non si debba mai utilizzare strumentalmente la candidatura di giovanissimi: il leader di una grande coalizione deve avere in questo ambito l'amore del buon padre di famiglia.
5 - Abbiamo il compito di preparare una nuova classe dirigente: è la sfida che ci attende, dopo il 29 maggio.
Dobbiamo riavvicinare i giovani alla politica, alla cura della Città, all'amore per la Cosa Pubblica, nei tempi e nei modi giusti, senza forzarne le scelte al fine unico di intercettare il voto giovanile: i giovani non ce lo perdonerebbero mai.
MATTEO D'INGEO
1 - Questo è uno dei tanti strumenti per realizzare la partecipazione attiva, e dal momento che da oltre vent'anni si parla di decentramento amministrativo e mai nessun sindaco l'ha realizzato concretamente, sarebbe ora che si creasse anche questo momento di democrazia partecipata. Io le chiamerei però consulte giovanili.
2 - Leggerò le relazioni finali del progetto e se l'iniziativa ha coinvolto i giovani senza alcun tipo di esclusione, e se ha avuto una buona ricaduta educativa collettiva, ben venga la sua riproposizione, salvo ristrettezze di bilancio o altre priorità programmatiche.
3 - Credo che valga la stessa risposta data per la domanda precedente.
4 - Così come nella scuola gli alunni che mi affiancano nel consiglio d'Istituto danno un notevole contributo di idee al famoso Piano dell'Offerta Formativa credo proprio che i giovani in Consiglio Comunale devono esserci, purché non siano già clienti o sudditi.
5 - I giovani devono ricominciare a credere nella politica e prima ancora di voler essere presenti in consiglio comunale devono fare la gavetta nelle associazioni di base, movimenti, nel volontariato e nei partiti; solo l'esperienza e la consapevolezza di essere cittadino attivo potrà creare le condizioni per poter essere nuova classe dirigente libera da padroni e padrini ed esercitare la politica al servizio del bene comune.