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I commenti sul sito di Quindici
15 aprile 2014

Pubblichiamo alcuni dei commenti “postati” sul sito di “Quindici” alla notizia della escort ventenne di Molfetta. Sul quotidiano on line abbiamo messo solo un’anticipazione dell’intervista, ma i commenti dei lettori ci sono pervenuti anche da coloro che hanno comprato la rivista in edicola per leggere l’articolo completo. Abbiamo omesso i nomi dei commentatori, per non fare distinzione fra anonimi e non. Ci interessano le riflessioni, non chi le ha espresse. Ecco i commenti: • Sono rimasto sconvolto dalla storia della ragazza escort ma forse per capire bene lo sconquasso morale ed etico di questi tempi bisognerebbe guardarsi indietro fino alle lotte femministe degli anni sessanta e settanta. Pur condividendo le nobili intenzioni di quelle battaglie non si può non ammettere che queste hanno prodotto gravi effetti collaterali. I messaggi di emancipazione e libertà sessuale sono stati equivocati dalle nuove generazioni, perché le vecchie non hanno saputo valorizzarle, dandole una profondità contenutistica. Il circo mediatico non ha fatto che peggiorare la situazione esasperando lo sfruttamento visivo del corpo femminile. Siamo tutti colpevoli di questa situazione e dobbiamo ammetterlo, senza ipocrisie. • Mi domando se sia il caso di rendere pubbliche queste situazioni. Dopo che le nostre televisioni sono piene zeppe di storie di mafiosi e criminali, creando un’inquietante desiderio di emulazione, vogliamo fare lo stesso con le prostitute? A volte credo che la colpa di certi atteggiamenti parta da tv e giornali. • Sono una madre di quarant’anni e condivido assolutamente i contenuti dell’editoriale di Felice De Sancits la doppia morale. Questa storia è assolutamente inquietante e richiama tutte noi a delle responsabilità molto precise. Dove abbiamo sbagliato? Perché? E ponendomi questi interrogativi, che ho pensato alle fidanzate dei miei figli. Sono rimasta davvero shoccata da questa storia. • Questa storia non deve per niente sorprendere. Il web è pieno di ragazze che fanno sesso online, o siti dove si offre sesso a pagamento, o le pratiche più strane come lo scambismo. Credo che fin quando parliamo di ragazze libere e indipendenti, che in piena autonomia decidono di usare il proprio corpo per far soldi, ciò non debba essere considerato un problema. E a me sinceramente, non sorprende né disturba. • Si parla molto delle donne vittime della bestialità maschile ( non giusta ma da reprimere con pene incisive), ma adesso mi domando, cosa possa dimostrare questa donna e come lei tante altre? Credo la perdita della dignità venduta per soldi spesi spesso, solo per vizi e altro. Oggi si sono perduti valori fondamentali come la vita, la dignità, la famiglia, l’amore, l’onestà, tutto per raggiungere scopi ed esigenze non necessarie. Temo che seguendo questo andazzo faremo la fine di Roma assalita dai Galli. • Questa storia mi ha turbato molto, ma è stata importante raccontarla, perchè ci fa capire molte cose. Noi immaginiamo una realtà diversa e invece... Ringrazio Quindici per questo reportage che ci dà la possibilità di aprire uno squarcio su una dimensione sotterranea e nascosta eppure così vicina a noi. • La parte più squallida di questa vicenda, probabilmente è rappresentata dai clienti di queste ragazze. Uomini di mezza età con figli, mogli e spesso una professione importante alle spalle. Dovrebbero essere di esempio per le nuove generazioni e invece no. Credo che una normativa più restrittiva che oltre a punire le “professioniste” che offrono questo servizio, possa intervenire anche sui suoi fruitori, riesca a rendere un servizio di grande utilità alla società perché questi uomini spesso vigliacchi, tornerebbero di gran carriera dalle proprie mogli. • Non mi reputo moralista e sono certo che situazioni simili a Molfetta ce ne sono tante. Di una cosa sono certo: è inutile dare la colpa ai mass media che celebrano il consumismo o mettono in risalto le belle ragazze a volte “senza cervello” perché la base dell’educazione viene dalla famiglia e se la famiglia, come nel caso riportato da “Quindici”, non esiste, è inutile prendersela con il mondo intero. Sono convinto che questa ragazza “non ha famiglia o genitori” perché è impossibile non accorgersi che la propria figlia ha atteggiamenti, modi di vestirsi, modi di comportarsi che non lasciano presupporre nulla di lecito. Detto ciò penso che oggi l’istituzione che è venuta meno è LA FAMIGLIA! Forse perché noi genitori siamo presi dal lavoro, dall’avere tanto denaro, visto che in moltissimi casi queste ragazze crescono nel benessere familiare, e perdiamo di mano la situazione dei nostri figli pensando che sono problemi che non ci potranno mai toccare e quando, ahimè, tutto ciò accade scendiamo dall’oltretomba. • Ma perché non prendere in considerazione un semplice ed elementare fatto? Ad alcune ragazze potrebbe piacere condurre questa vita e incontrare molti uomini anche solo per sfamare gli appetiti della carne e magari meglio se a pagamento e quindi non c’è nulla di male da entrambe le parti: prostitute e clienti. Non vale la pena, perciò, arrovellarsi in mille complicati discorsi. • Sono un abituale cliente di escort e di prostitute e mi fa sorridere certa infantile moralità: punire i frequentatori di escort, cioè i clienti. Ma dove sarebbe la trasgressione? Io frequento solo escort o prostitute maggiorenni e consapevoli, quindi c’è un reciproco accordo di scambio, tu dai una cosa a me, io do una cosa a te: dov’è la trasgressione e l’immorale? In giro, c’è molto, molto peggio di una escort e relativi frequentatori, c’è così tanto di “luridume” da far accapponare la pelle alle escort e clienti. Vi distraggono da problemi vitali, parlando di escort e clienti, un modo di vivere dall’alba dei tempi, da quando la luce fu, dal momento in cui ci fu lo scoppio vitale, quello che si dice Big- Bang: io do una cosa a te, tu dai una cosa a me. • Non credo che il prostituirsi per bisogno sia meno condannabile del farlo per “riempimento” della vita. Nessuno di noi dovrebbe giudicare, ma molto semplicemente dovremmo, tutti uomini e donne, capire quale è il problema. Poi ci sarà qualcuno/a, molto più saggio/a che potrà trovare, esistendo, il rimedio. La ricerca del primato, in tutto e per tutti, è datato: ricordiamo la famosa espressione coniata negli anni ‘80, e cioè “l’edonismo reaganiano”? Era una locuzione inventata per descrivere certi comportamenti che probabilmente hanno modificato le Società.

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