Giornata della memoria, riconoscimento a Giorgio Perlasca in Ungheria
Una lettera da Budapest a “Quindici” che critica il vergognoso spettacolo offerto al Senato dal centrodestra durante il dibattito sulla fiducia a Prodi
BUDAPEST - Finalmente il giusto riconoscimento a Giorgio Perlasca (foto), l'italiano che mettendo a rischio la propria vita, salvò migliaia di ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio. Nel giorno della memoria c'è stata la posa del busto di Perlasca davanti all'Istituto di Cultura Italiana, non lontano da Via Pal. Il busto è stato realizzato dallo scultore italiano Gianpietro Cudin con il contributo del Banco Popolare Ungherese. Presenti alla cerimonia S.E. l'ambasciatore Paolo Guido Spinelli, il Dr. Béla Csécsei, sindaco del Distretto, il prof. Erno Lazarovits, Responsabile per le Relazioni Internazionali delle Comunità Ebraiche visibilmente commossi, molti ebrei salvati da Perlasca.
Nel corso della vibrante manifestazione l'attore Alessandro Quasimodo si è esibito in un recital poetico, “Forte come la morte è l'amore…”.
Alla manifestazione erano presenti i soci e il presidente della Associazione Italo-Ungherese Mattia Corvin.
Accanto alla notizia della manifestazione in ricordo di Perlasca, ci è pervenuta dall'Ungheria la seguente lettera che riportiamo e che è sintomatica dell'immagine all'estero di una parte del nostro Parlamento dopo il vergognoso spettacolo offerto dal centrodestra nell'ultima seduta prima della crisi del governo Prodi. C'è solo da vergognarsi.
Egregio Direttore,
la grande festa di italianità creatasi attorno alla manifestazione in ricordo di G. Perlasca è stata offuscata da quello che abbiamo visto in televisione nei TG della sera. E' stato per noi sconcertante vedere quello che succedeva al Senato italiano. Spumante, sputi, chiasso da forsennati, nella Palestra più Alta e più Sacra di una democrazia.
Spettacolo indegno per un paese civile. L'Italia in Ungheria è uno dei Paesi più seguiti, Paese di riferimento, perciò lo spettacolo è stato veramente penoso. Oggi tutti giornali riportano la notizia in prima pagina con le foto, non prive di particolari. I giudizi non sono duri, grazie alla diplomazia. C'è da augurarsi che gli italiani, sappiano trovare subito, la forza per riscattarsi.