Giardino di via Mammoni e piazza Amente, ancora aree a verde inaugurate, chiuse e abbandonate
Il Centro Storico della città di Molfetta cambia giorno dopo giorno. Dopo la realizzazione del giardino con area a giochi in corrispondenza dell’isolato 9 in via Mammoni (439mila euro l’importo complessivo), stanno per riprendere i lavori di riqualificazione di piazza Amente, l’ex area-rudere che si trova nel cuore del centro storico. Tanti sono stati negli ultimi anni i cantieri aperti nel centro storico, tutti finanziati con i Contratti di Quartiere II, come anche la riqualificazione dell’isolato 9 e della piazza di via Amente. «Il giardino di via Mammoni è verde pubblico attrezzato, uno spazio pensato per i bambini - ha spiegato a Quindici l’arch. Lazzaro Pappagallo - mentre nella piazza di via Amente non è previsto verde, escluso lo spazio circolare centrale, ma sarà comunque attrezzata». La piazza di via Amente (270mila euro l’importo complessivo) riprenderà il perimetro del vecchio isolato crollato, mantenendone la forma. Ma i lavori sono fermi per una variante: «il progetto prevedeva il trasferimento della cabina Enel all’interno di un vano di proprietà comunale, la cui volta era però crollata - ha aggiunto l’arch. Pappagallo - abbiamo dovuto perciò svuotare quel vano e rifare il solaio». Senza dubbio, il recupero delle aree libere in via Mammoni e in via Amente è un progetto importante per il centro storico di Molfetta, che negli ultimi dieci anni è riuscito a integrasi nel restante contesto cittadino. Ma anche in questo caso, il problema sarà garantire la fruizione al pubblico delle due aree. Basti pensare al Giardino di via san Girolamo o al Giardino delle Aloe, aperti e poi chiusi perché il Comune non è riuscito a trovare un custode. Sarà questo il destino del giardino di via Mammoni e della piazza in via Amente? È evidente che il vero nodo da sciogliere sarà il loro mantenimento e, soprattutto, la manutenzione del verde, la pulizia degli ambienti, la vigilanza e la custodia delle attrezzature. Perché queste aree, dopo essere state realizzate, devono essere colpevolmente abbandonate ai vandali? Un peccato, di fronte agli strombazzi del sindaco senatore Antonio Azzollini per opere sulla carta “straordinarie”, ma rimaste poi a metà. Non solo, ma il Comune di Molfetta ha rispettato il D.M. n.24050/01, che ha avviato i Contratti di Quartiere II a Molfetta? In particolare, secondo l’art. 2, comma 2 «il programma, promuovendo la partecipazione degli abitanti alla definizione degli obiettivi, è finalizzato prioritariamente ad incrementare, anche con il supporto di investimenti privati, la dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati di comuni e città a più forte disagio abitativo prevedendo, al contempo, misure ed interventi per favorire l’occupazione e l’integrazione sociale». L’amministrazione Azzollini ha promosso incontri e consultazioni con i residenti del centro storico per ascoltare le loro esigenze e proposte? O gli incontri, qualora si siano tenuti, sono stati solo di facciata? Infatti, a quanto pare, la proposta dei residenti era quella di aree a gioco per i bambini, che di solito si ritrovano per le strade del centro storico. L’amministrazione Azzollini ha avuto come fine principale l’occupazione e l’integrazione sociale o ha puntato esclusivamente al “vanto del bello”?