Il libro, unico e straordinario, che sta avendo uno straordinario successo, con tante richiesta da parte dei molfettesi, è ricco di aneddoti, detti, personaggi, termini arcani, misteriosi o sconosciuti, nomignoli dei confratelli: un gergario particolare oltre a piccole storie inedite della Settimana Santa molfettese. Tutto ciò è stato tramandato oralmente nel corso degli anni, ma nessuno aveva mai pensato di mettere nero su bianco questa parte delle tradizioni pasquali, anzi i confratelli di S. Stefano e della Morte, conservavano gelosamente questi “segreti” (compreso il meccanismo dei sorteggi dei portatori delle statue).

Angelo e Gennaro Gadaleta hanno pubblicato il libro “Gergario della Quaresima molfettese” (edizioni della rivista “Quindici”, prefazione del direttore, il giornalista Felice de Sanctis, della “Gazzetta del Mezzogiorno”) rivelando un linguaggio in uso agli addetti ai lavori delle processioni, colmando così un vuoto nella vasta pubblicistica sulla Settimana Santa.

Il “Gergario” e dedicato a tutti i confratelli, ai portatori e a tutti i molfettesi che al seguito di processioni o nel corso di discussioni quaresimali odono ed usano termini ai più (a volte) sconosciuti, arcani e misteriosi.

Il libro contiene anche notizie storiche sulle chiese, sulle confraternite partecipanti alle processioni e due antiche “laudes” intitolate Passio D.N.J.C. secundum Melphictam e Un’ore di notte).

...Ne viene fuori una forte espressività, un mosaico composito di suoni, emozioni, sensazioni, risvolti psicologici perfino divertenti in alcune definizioni. Si intrecciano notizie storiche con voci, aneddoti ed episodi tramandati dalla tradizione orale, espressioni della devozione popolare che sono alla base dei riti che si ripetono sempre identici, nonostante il tempo che scorre. Tutto accade secondo copione: in alcuni gesti, in molte frasi, ormai “leggendarie”, si individua la liturgia popolare e l’identità culturale delle confraternite (dalla Prefazione).