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Gaetano Salvemini sulla stampa estera - parte 2 L’illustre storico antifascista molfettese
15 luglio 2023

Il 14 dicembre 1938 si legge sul “The Chicago Daily News” (titolo: “Salvemini vede il pericolo di una guerra a breve; definisce il fascismo un fallimento economico”) il commento di Frank L. Hayer circa il discorso pronunciato presso l’Associazione di Commercio di quella metropoli. “Ci sarà un più grande pericolo di una guerra mondiale l’anno prossimo rispetto allo scorso settembre, specialmente perché non c’era il benché minimo di guerra in settembre’’. Così ha affermato oggi G. S. dell’Università di Harvard, precedentemente di Firenze in Italia. “Il capitano Anthony Eden il quale attualmente è nel vostro Paese per parlarvi di democrazia, pronunciò la condanna della Cecoslovacchia molto tempo prima della conferenza di Monaco”, così Salvemini ha affermato. “Il 65enne antifascista storico italiano e biografo del patriota italiano Mazzini ha parlato al pranzo dell’Associazione di commercio. Il suo tema era basato sulle condizioni economiche sotto il fascismo, ma prima e dopo il suo indirizzo di saluto egli ha risposto a domande individuali sulle attuali condizioni del mondo, così come lui le vede. LE RICHIESTE DI MUSSOLINI Salvemini ha dichiarato che le richieste di Mussolini sulla Tunisia “anche se non possono portare alla guerra immediata, dimostrano che Mussolini è stato incoraggiato da un precedente successo a tal punto da avanzare dirette richieste alla Francia e all’Inghilterra. Qui sta il vero pericolo – egli ha detto – Non c’era la benché minima probabilità di guerra durante i negoziati sulla Cecoslovacchia in settembre perché il Governo Britannico e Hitler avevano avuto una intesa sulla Cecoslovacchia sin dalla fine del 1936. Tuttavia non si può dire che Hitler stava bluffando. Non si può parlare di bluff quando le carte sono contrassegnate in anticipo’’. (SALVEMINI) CITA IL DISCORSO DI EDEN “Nel novembre del 1936, il capitano Eden – allora Ministro degli Esteri della Gran Bretagna – nel suo celebre discorso di Leamington disse che, sebbene l’Inghilterra fosse obbligata a venire in soccorso della Francia se la Francia fosse stata attaccata dalla Germania senza provocazione, l’Inghilterra non aveva nessun obbligo di aiutare la Cecoslovacchia”. Nel maggio 1937 l’attuale ambasciatore britannico a Berlino, sir Henderson, durante un pubblico discorso a Berlino, affermò che il Governo Britannico non intendeva ostacolare la Germania in tutte le direzioni. Dal momento che EDEN aveva dichiarato che la Gran Bretagna non intendeva ostacolare l’aggressione tedesca ad ovest, la direzione che rimaneva aperta era l’est. La Cecoslovacchia era nella direzione giusta. In tal modo già la Cecoslovacchia era stata condannata a morte, non da Chamberlain ma da BALD WIN ed Eden. L’unica differenza che vedo tra Chamberlain e Eden è che Eden parla come un idealista. Io preferisco piuttosto Chamberlain, il quale parla per quello che è’’. “IL FASCISMO NON HA DATO SICUREZZA” (PAROLE DI SALVEMINI) Il dott. Salvemini ha detto all’Associazione di Commercio che il fascismo, dopo aver offerto sicurezza economica in cambio di libertà, aveva “fallito nel dare i beni. Coloro i quali sostengono che il fascismo rappresenti la sicurezza si sbagliano. Le statistiche ufficiali italiane (ha detto Salvemini) mostrano disoccupati in Italia quattro volte di più rispetto al 1922 quando Mussolini è salito al potere. Il Governo non ha resi noti i dati di disoccupazione per nessun anno dal 1935 in poi, il che significa che da allora la disoccupazione è aumentata. Le statistiche dimostrano anche che dal 1926 al 1936 il consumo di farina in Italia è diminuito del 16,5%; della carne del 14%; dello zucchero del 26%; di patate del 16,5%. Dal momento che le statistiche del Governo mettono in evidenza solo ciò che non possono nascondere, si può dedurre che le reali condizioni, molto probabilmente, sono peggiori di quelle evidenziate dalle statistiche ma certamente non sono migliori’’. Il 15 Dicembre 1938 sul “The Chicago Tribune (XVII)” appare altro commento (non firmato) relativo alla stessa circostanza: “Il fascismo impoverisce il popolo italiano, sostiene il Profess ore”. “Il governo Fascista di Benito Mussolini non è un successo finanziario e non ha salvato, come afferma quel dittatore, l’Italia dal bolscevismo.’’ Il Prof. Gaetano Salvemini, Docente a Harvard, lo ha affermato ieri a una colazione dell’Associazione del Commercio, presso “Casa Palmer”. Il Prof. Salvemini tenne lezioni nelle Università Italiane dal 1901 al 1928, allorquando venne imprigionato perché aveva informato il Ministro dell’Educazione (Istruzione) che l’insegnamento indipendente era impossibile sotto il Fascismo. “Un esercito di propagandisti sta invadendo questo paese con la falsa informazione che l’Italia è diventata un Giardino dell’Eden sotto Mussolini – ha accusato il Prof. Salvemini – Ciò è il peggior pericolo che minaccia la democrazia: alcuni possono cominciare a pensare che sarebbe una medicina per il Paese’’. RICHIAMA L’ATTENZIONE SUI FALLIMENTI Ha affermato che il Governo ha ammesso con statistiche che i fallimenti sono aumentati da 3.000 nel 1922, prima di Mussolini, a 10.000 nel 1927 e 17.000 nel 1935. Egli ha sostenuto che le statistiche sono importanti in quanto esse forniscono il massimo del fallimento di quello che il governo ammetterà. “La disoccupazione Italiana era di 260.000 nel 1927 e 1.200.000 nel 1933 – ha continuato – inoltre le statistiche sulla disoccupazione sono sempre falsificate dal Governo. Dal 1926 al 1936 il consumo di farina di frumento è calato del 60 per cento; la carne del 14 per cento; lo zucchero del 26 per cento e le patate del 16 per cento. Durante lo stesso periodo Mussolini prometteva prosperità’’. LA NAZIONE SI INDEBITA SEMPRE DI PIÙ “Il deficit del governo l’anno scorso era di 41 miliardi di lire, cioè 2 miliardi di dollari. Sarebbe impossibile non mostrare un miglioramento nelle opere pubbliche con la quantità di denaro che viene speso. Dal 1922 al 1924 il deficit era di 5 miliardi e mezzo di lire. Non c’era bolscevismo in Italia prima di Mussolini. C’erano scioperi. Ma il Paese stava procedendo nella normale fase di risalita dopo la guerra. Le attività industriali avevano quasi raggiunto i livelli del 1913: non c’era rivoluzione sociale. Anche se il Fascismo avesse garantito la prosperità economica all’Italia, ciò non varrebbe il prezzo in libertà e dignità umana”. Il prof. Salvemini ha detto anche che i turisti in Italia ricevono le informazioni da guide che verrebbero imprigionate se non elogiassero Mussolini”. * * * È da notare come anche la stampa francese si sia in qualche modo interessata al nostro concittadino. Il 28 novembre 1932 “L’Humanite’” pubblica la Risposta ad un villania del prof. salvemini da parte delle Segreterie del Partito comunista sia Francese che Italiano. “Nel suo libro “Mussolini diplomate”, edito dalla Casa Editrice Grasset, il sig. Gaetano Salvemini, uno dei capi e teorici del movimento democratico italiano – Giustizia e Libertà’’, afferma che nel 1926 la famosa spia fascista Ricc iotti Garibaldi ebbe dei contatti con il giornale la “Riscossa” che allora era l’organo del PC francese in lingua italiana. La spia Garibaldi – dice il sig. Salvemini – cercò di offrire una somma di denaro al giornale antifascista e democratico ‘‘Corriere degli Italiani’’, che usciva a Parigi e doveva diventare quotidiano, purché la direzione del detto giornale gli fosse affidata. Non essendo riuscita questa trattativa, egli sovvenzionò il foglio comunista ‘‘La Riscossa’’, che pubblicava dei violenti articoli contro i capi dei rifugiati non comunisti’’ (pag. 147), accusa quindi Salvemini. Egli, che è uno storico, dovrebbe avere l’elementare onestà scientifica di utilizzare per i suoi studi i fatti ben certi e le fonti precise. Ma il sig. Salvemini è, innanzitutto, un nemico del proletariato rivoluzionario: il suo scopo è di gettare scompiglio tra le masse per impedire la formazione del fronte rivoluzionario di lotta contro il regime capitalista. Calunniando i comunisti, egli cerca di creare tra le masse il sospetto che la lotta dei comunisti contro gli elementi del c.d. antifascismo democratico avesse origini fasciste. Noi non dobbiamo difenderci dalle affermazioni calunniose del sig. Salvemini davanti al proletariato italiano e francese. Affermiamo che il sig. Salvemini ha mentito e ha attinto i suoi argomenti nell’arsenale della provocazione fascista”. È da segnalare, inoltre, un simpatico trafiletto firmato da Albert Bayet, dal titolo La nostra morale, comparso su un giornale imprecisato (forse, L’ACTION): “Salutiamo nel passare coloro che restano in piedi. Sotto il manganello sanguinante di Mussolini, l’Italia schiava tace. Un giorno, Arlecchino, credendosi Cesare, sopprime i giornali che osano combatterlo. Un altro giorno, egli fa radunare per le strade operai, preti, intellettuali, tutti coloro che sognano la libertà. Un altro giorno ancora, egli incarica i suoi amici di assassinare Matteotti. Tutti gli italiani si inchinano. Tutti? No. Ieri, a Firenze, il prof. Salvemini si erge contro il tiranno. Senza preoccuparsi del pericolo al quale si espone, egli lascia fieramente l’Università nella quale insegnava. I suoi colleghi, lacchè (servi) del potere, fingono di indignarsi. Lui sorride e se ne va. Orsù, l’Italia non è morta!’’. (a cura di Ignazio de Marco con la traduzione di Isabellangela de Marco). La prima parte è stata pubblicata su “Quindici” di marzo 2023 © Riproduzione riservata

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