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Furto di rubinetto, ennesimo atto vandalico: depredata la fontana della Madonna della Rosa
20 settembre 2012

MOLFETTA - È un deciso segno d’inciviltà e di bieco vandalismo. Il Comune di Molfetta aveva risistemato la fontana della piazzetta della Madonna della Rosa proprio giovedì scorso, collocando un nuovo rubinetto. A quanto pare, il giorno dopo la risistemazione da parte degli uffici comunali quel rubinetto è stato completamente asportato. Sconosciuta la mano del deplorevole atto, che si è nuovamente ripetuto come la replica sconsiderata di uno stupido delitto.
Purtroppo, quella fontana pubblica, come molte altre del centro urbano, è stata oggetto di numerosi atti di distruttiva violenza e incuria, in particolare da parte di molti cittadini che la mattina hanno riempito decine di taniche, manomettendo il rubinetto con elastici o pinze varie, fino a romperlo. Il danno maggiore lo hanno subito, però, i cittadini per colpa di qualche stupido vandalo che si è divertito a razziare un altro elemento di arredo urbano. Non si esclude nemmeno la pista del furto.
A questo punto, abbandonare la fontana al suo destino sarebbe una legittima “punizione”, ma priverebbe i cittadini di un servizio pubblico e potrebbe anche essere un incentivo al proliferare del vandalismo (l’insanato degrado urbano e ambientale produce a Molfetta altre forme di incuria e abbandono).
Di contro, ricollocare nuovamente il rubinetto potrebbe anche rappresentare un efficace argine agli atti vandalici perpetrati sulla fontana, segno di un Comune che non si piega al dispetto stupido e insulso di qualche vandalo esaltato. Infatti, gli uffici comunali starebbero pensando a una modifica della fontana stessa, con una saldatura del rubinetto per evitarne l’asporto.
Senza dubbio, la pluriformità del vandalismo locale ha un suo costo per i contribuenti molfettesi: non solo i danneggiamenti alle fontane e al verde pubblico, ma soprattutto all’arredo urbano (attrezzature, panchine, cassonetti, fioriere, impianti, sottopasso ferroviario, ecc.) che è un patrimonio di tutti, ma forse non tutti lo ricordano.
Di sicuro non è il ripristino di una fontana che sovvertirà le sorti culturali e sociali di Molfetta. Il cambiamento può e deve esserci. Oggi può partire solo dai cittadini che sopportano tutti i disagi del vandalismo e della microcriminalità. Non segnalare o, peggio ancora, girare lo sguardo da un’altra parte di fronte a un gesto incivile, equivale a condividerlo. Bisognerebbe “amare” un po’ di più Molfetta, non solo a parole, ma con gesti concreti.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Angelica Vecchio
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Se alle belle parole di Hans e Donald si contrapponessero i fatti, fatti che a Molfetta non vengono più eseguiti, tutta questa pseudo criminalità non ci sarebbe. Mi è capitato di vedere un gruppo di extracomunitari rovistare nei cassonetti della plastica, cassonetti della indifferenziata, e della carta e, portare via tutto quello che fosse riutilizzabile per loro. Bene, ma vi sembra questo il modo di comportarsi? Se ci fosse la repressione che ormai a Molfetta non esiste più da anni, grazie al nostro SSP, tutto questo forse non sarebbe successo. Voi avete ragione quando dite l'educazione deve avvenire prima in casa, ma se questi pseudo criminali in casa si comportano in un modo consono con la propria famiglia e poi in altro modo più "BESTIALE" FUORI CON I PROPRI SIMILI", che colpa ne ha la famiglia? Ma se ci fosse la repressione, con una severa punizione pubblica, in modo da far impaurire il prossimo "ANIMALE", sicuramente, il prossimo di turno non farebbe sparire il rubinetto della fontana, non andrebbe a rompere le panchine di piazza paradiso, non metterebbe i botti di natale e capodanno nelle fioriere, non romperebbe le panchine di corso umberto, non romperebbe ecc. ecc. E' vero così facendo si torna al Medio Evo, ma a mali estremi, estremi rimedi. Non dico che ci debba essere un linciaggio in piazza, per carità, ma una punizione esemplare, sicuramente potrebbe scoraggiare tanta micro criminalità stupida, si potrebbero mettere delle micro telecamere, non quelle maxi telecamere (sparite non si sa dove e come, dopo aver speso i nostri soldi).




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