MOLFETTA - È un deciso segno d’inciviltà e di bieco vandalismo. Il Comune di Molfetta aveva risistemato la fontana della piazzetta della Madonna della Rosa proprio giovedì scorso, collocando un nuovo rubinetto. A quanto pare, il giorno dopo la risistemazione da parte degli uffici comunali quel rubinetto è stato completamente asportato. Sconosciuta la mano del deplorevole atto, che si è nuovamente ripetuto come la replica sconsiderata di uno stupido delitto.
Purtroppo, quella fontana pubblica, come molte altre del centro urbano, è stata oggetto di numerosi atti di distruttiva violenza e incuria, in particolare da parte di molti cittadini che la mattina hanno riempito decine di taniche, manomettendo il rubinetto con elastici o pinze varie, fino a romperlo. Il danno maggiore lo hanno subito, però, i cittadini per colpa di qualche stupido vandalo che si è divertito a razziare un altro elemento di arredo urbano. Non si esclude nemmeno la pista del furto.
A questo punto, abbandonare la fontana al suo destino sarebbe una legittima “punizione”, ma priverebbe i cittadini di un servizio pubblico e potrebbe anche essere un incentivo al proliferare del vandalismo (l’insanato degrado urbano e ambientale produce a Molfetta altre forme di incuria e abbandono).
Di contro, ricollocare nuovamente il rubinetto potrebbe anche rappresentare un efficace argine agli atti vandalici perpetrati sulla fontana, segno di un Comune che non si piega al dispetto stupido e insulso di qualche vandalo esaltato. Infatti, gli uffici comunali starebbero pensando a una modifica della fontana stessa, con una saldatura del rubinetto per evitarne l’asporto.
Senza dubbio, la pluriformità del vandalismo locale ha un suo costo per i contribuenti molfettesi: non solo i danneggiamenti alle fontane e al verde pubblico, ma soprattutto all’arredo urbano (attrezzature, panchine, cassonetti, fioriere, impianti, sottopasso ferroviario, ecc.) che è un patrimonio di tutti, ma forse non tutti lo ricordano.
Di sicuro non è il ripristino di una fontana che sovvertirà le sorti culturali e sociali di Molfetta. Il cambiamento può e deve esserci. Oggi può partire solo dai cittadini che sopportano tutti i disagi del vandalismo e della microcriminalità. Non segnalare o, peggio ancora, girare lo sguardo da un’altra parte di fronte a un gesto incivile, equivale a condividerlo. Bisognerebbe “amare” un po’ di più Molfetta, non solo a parole, ma con gesti concreti.
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