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Franco Arminio ospite al teatro del Carro dei Comici di Molfetta si racconta tra paesologia, poesia e politica
01 maggio 2014

MOLFETTA - La compagnia del Carro dei Comici ha ospitato il poeta Franco Arminio con grande partecipazione tra poesia e musica. Arminio è poeta, scrittore, regista italiano, si autodefinisce “paesologo”. Vive a Bisaccia, in provincia di Avellino. Collabora con “Il Manifesto” e “Il fatto quotidiano” ed è animatore del blog “Comunità Provvisorie”. E’ documentarista e animatore di battaglie civili. Si è battuto contro l’ installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura dell’ ospedale di Bisaccia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi ed è stimato da molti lettori di cui lo scrittore Roberto Saviano lo ha definito “uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato”.

Nel 2013 è uscito il suo ultimo libro dal titolo “Geografia commossa dell’ Italia interna” che ha presentato al pubblico del Carro dei Comici. E’ un libro in cui racconta le terre del Sud come Taranto, il Salento, Matera, Trani, l’ Aquila nelle quali si denota i legame profondo tra i luoghi e il suo corpo. L’ incontro è stato introdotto da Francesco Tammacco che ha dialogato con l’ autore. Arminio ha raccontato al pubblico la sua sensazione di piacere che avverte in Puglia. E’ sempre affascinato dal mare, dal sole, dall’ aria particolare che si respira in questa terra (Nella foto Tammacco, Arminio, Mastropirro e Annese).
Ha una grande passione per la paesologia, ama i paesi della bandiera bianca ovvero quelle realtà che non hanno nulla di particolare, non hanno grandi Colossei ma possiedono una potenzialità di emozioni, è una sorta di antidepressivo. Guardare i paesaggi, il mondo che ci circonda ci permette di assaporare la bellezza delle nostre radici, di ascoltare la voce del mare e della natura che a volte viene stuprata dalla superbia dell’ uomo.

Il nostro Sud ricco di bellezze naturali ma macchiato dalla camorra, dai grandi centri commerciali che simboleggiano il consumismo dove la gente si rinchiude in spazi egoistici e tende a non vivere le città, le strade, i centri storici che rimangono nelle nostre terre in attesa di essere riempiti di vita. Lo scrittore ha invitato i presenti a recarsi nelle realtà in cui viviamo con le persone amate per donare vitalità, energia, memoria a quei luoghi abbandonati a se stessi. Il Sud necessita di emancipazione e di guardare l’ orizzonte con la voglia e la forza di farcela, di lavorare per dare alle nostre città una dignità quella della bellezza. Il poeta ha raccontato se stesso, i suoi sogni per il Sud e l’ amore per la poesia. Al riguardo è intervenuto Tammacco dicendo di aver letto una ricerca degli scienziati  che hanno affermato l’ importanza della lettura delle poesie.

“Leggere fa bene al cuore”. “Si spera che la poesia possa diventare pane comune perché riguarda le grandi verità della vita”, ha declamato Arminio. La bellezza della poesia ci rende uomini con un cuore rosso di sentimenti. La poesia è vita, non conosce padroni, ha il dono di liberare le emozioni, le sofferenze, i bisogni di ogni uomo in versi che alcune volte commuovono,  in altri casi lasciano un sorriso e conducono il lettore in un mondo profondo e denso di emozioni. Al riguardo il poeta ha svelato una piccola curiosità al suo pubblico parlando del rispetto che  c’ è per i poeti  in  Slovenia. Infatti,  prima di pranzo per tradizione si leggono alcuni versi delle poesie. “Bisognerebbe riportare la bellezza nella propria vita. La vita è il tempo che passa in attesa della morte”, ha affermato Arminio.
La poesia può aiutarci a spendere al meglio il nostro tempo, a creare delle opportunità per superare il periodo buio della crisi non solo economica ma della vita nel suo senso più profondo. Durante la presentazione del libro Tammacco ha domandato allo scrittore in che modo si possa inserire la poesia nella politica.
Il poeta ha sottolineato il concetto di politica. Prima di rispondere all’ intervento ha voluto evidenziare che far politica significa mettere al centro del dibattito l’uomo. “La politica è uno sguardo corale sulle cose e non può essere separato dalla poesia”, ha spiegato Arminio. Nell’Occidente si assiste allo sfinimento dell’uomo, al termine della giornata si è stanchi e sgonfi come palloni. Lo scrittore ha raccontato anche il suo impegno civile e il suo desiderio di restituire la dignità perduta al Sud e per questo si è candidato al Collegio del Sud nella lista L’ altra Europa di Tsipras. E soprattutto per iniziare a dire basta alla politica delle banche e dell’ austerità che ogni giorno affliggono gli uomini in cerca di un futuro migliore.
Arminio ha concluso l’evento con le canzoni  “Bella Ciao” e “Avanti Popolo” accompagnato da chitarra e voce di Pantaleo Annese. Le letture sono state affidate a Francesco Tammacco e a Vincenzo Mastropirro che con grande professionalità hanno reso magico l’ evento tra poesia, musica, politica, paesologia.

© Riproduzione riservata

Autore: Maria del Rosso
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