Fiorella Mannoia a Molfetta più combattente che mai
Un regalo, un dono, un prezioso gioiello da custodire in uno scrigno come il più raro dei diamanti perché lei in una serata di fine agosto, ha brillato. Non solo un pezzo di storia della musica d’autore della canzone italiana, di quella più intensa ed appassionata, di impegno coerente, di un’anima che si schiera, perché lei, la signora della musica italiana è tutto questo e molto di più. E’ una combattente. Niente di più ovvio, di più scontato per definirla con il titolo della sua ultima fatica musicale, ma non c’è niente di più vero, nulla di ugualmente identificativo per lei. Perché Fiorella è rimasta la Fiorella del rione romano di case popolari in cui viveva, perché è rimasta se stessa prima ancora di essere Fiorella Mannoia. Per questo si indigna ancora, perla rara, per questo grida la sua rabbia per questa società che istiga al rifiuto della diversità, ad accettare coloro che si oppongono all’accoglienza, al rispetto dell’essere umano e della donna in particolare, al presunto assistenzialismo invocato da quel Sud, ricco, colto e fiorente, depredato in nome di una unità che ha prodotto solo benessere al nord. I suoi testi parlano di questo. Avrebbe potuto interpretare pensieri meno impegnativi, di facile e soprattutto più vasto pubblico ma sarebbe stata la negazione di se stessa, una donna che ama appassionatamente, si schiera e non rimane indifferente. Ed allora come note scese dal cielo, Fiorella è lì pronta a raccoglierle e a donarle a presenti e al mare, complice e anch’egli protagonista di una serata magica, unica in un alternarsi di successi vecchi e nuovi, pietre miliari, pensieri inespressi di chi vi si identifica. I miei passi, I treni a vapore, Caffè nero bollente, Nessuna conseguenza. Fiorella parla, diverte e si racconta. Ricorda con tenerezza la donna che ha partecipato a Sanremo e di non esser riuscita ad arrivare mai prima, solo seconda la sua migliore performance e “fregata da una scimmia”, come dichiarato da Sabrina Ferilli, sua grande amica. “Zoe”, una dichiarazione per chi non è capace di esternare l’amore più grande e più difficile, quello tra madre e figlio, interpretata da lei, che non è madre ma come tutte le donne madri per vocazione, per amore, come da lei stessa ha affermato. Combattente, In viaggio, e Notti di maggio e poi l’omaggio a Mina, Battisti, Renato Zero e Lucio Dalla, sicuramente grati alla “rossa” per la personalissima ed intensa interpretazione dei loro successi. Ed ancora Sally, Quello che le donne non dicono, Che sia benedetta, E siamo ancora qui, ed altro, tanta roba come direbbero per definire l’indefinibile, il tanto, il tutto anche grazie ad una band collaudata di professionisti che da anni accompagna l’artista e la donna, dimostrando una sintonia che aggiunge l’ingrediente che fa la differenza. Fiorella trasuda consapevolezza di se stessa e quella sicurezza di una donna che ha lottato, ha sofferto, ha amato ed è stata amata, ha pianto ed ha riso, ha vinto ed ha perso. Come per uno start Il cielo d’Irlanda scatena la ballata, Fiorella si scatena, si avverte la sua empatia, libera di ballare come tra vecchi amici, come per salutare i suoi compagni di una serata che non avremmo voluto avesse fine. Lei, è una combattente perché… “chi lotta per qualcosa non sarà mai perso… e in questa lacrima infinita c’è tutto il senso della mia vita”. Della nostra vita. Da ora più grati e consapevoli. © Riproduzione riservata
Autore: Beatrice Trogu