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Fatto grave in consiglio il Pd: perché l'assessore fa asfaltare la strada fino alla sua villa?
15 febbraio 2011

Fatto grave a Molfetta. Il 17 gennaio scorso un residente del comparto 5, nei pressi della nuova chiesa Madonna della Rosa, con una lettera inviata solo a Quindici e pubblicata in esclusiva sul nostro quotidiano on line, denunciava un presunto abuso di potere da parte dell’assessore al Marketing territoriale e Centro storico Giacomo Spadavecchia con la complicità dell’amministrazione di centrodestra del sindaco Antonio Azzollini. «È stata asfaltata una stradina nei pressi della nuova chiesa della Madonna della Rosa, ultima traversa a destra, dopo il grande rondò, provenendo da via Terlizzi (strada dove termina via Giorgio Almirante, ndr) - si legge nella lettera - credevamo questi lavori proseguissero anche per il resto del vicinato, ma le nostre aspettative sono state disattese». Delusione e rabbia, nati legittimi sospetti: «alla fine di quella strada asfaltata c’è una sola villa. Dunque, perché asfaltare solo quel tratto di strada? Ci abita qualche “cittadino fortunato” o “bisognoso” di salvaguardare l’auto? Qualche “noto politico” o “amico di politici”? È una zona non ancora completata, dunque di regola non bisognerebbe asfaltare le strade ». Quindici ha scoperto che quella villa apparteneva proprio all’assessore Giacomo Spadavecchia: «sembra che qualcuno abbia richiesto e ottenuto l’asfalto sotto casa», continua la lettera. Nella nuova zona di espansione altre sono le strade che potrebbero essere bitumate: ad esempio, i lotti 7 e 8 sono abitati ormai da anni, ma senza asfalto, nonostante siano state già pagate le opere di urbanizzazione. Per l’amministrazione comunale era necessario asfaltare solo quella stradina. Perché un “privilegio” a spese della comunità? Non è forse questo un esempio di conflitto di interessi? L’ennesimo schiaffo dell’amministrazione comunale alla decenza? Il silenzio dell’amministrazione. Una marea i commenti alla denuncia pubblicata sul sito di Quindici. Dopo l’invito a segnalare l’accaduto alla Procura di Trani, si è alzato il coro cittadino per le dimissioni di assessore e sindaco, cui ha fatto eco una nota dell’opposizione (Pd, Sel, Rifondazione Comunista) e dell’Udc. Anche la Gazzetta del Mezzogiorno ha ripreso la denuncia di Quindici, mentre nessun’altro media locale si è interessato al caso pubblico e politico. Nessuna replica da parte dell’amministrazione Azzollini e dello stesso assessore Spadavecchia: maggioranza spiazzata, opposto un silenzio menefreghista alla sdegnata reazione dell’opinione pubblica. Questa imbarazzante e totalitaria “operazione ad personam” è stata motivata in modo ufficioso dal Comune al quale Quindici ha chiesto notizie: l’assessore Spadavecchia avrebbe pagato di tasca sua la bitumazione della stradina o ci sarebbero stati dei presunti lavori della Telecom, con successiva bitumazione del tratto interessato. Solo voci di corridoio, perché nessuna replica ufficiale è stata predisposta dall’amministrazione, malgrado la nostra ripetuta richiesta. Se la duplice giustificazione fosse autentica, noi di Quindici e la città di Molfetta prenderemmo atto della “buona fede” dell’assessore Spadavecchia e dell’amministrazione Azzollini, chiudendo il caso. Ma perché non replicare subito? Oppure l’amministrazione Azzollini, non sapendo come giustificarsi, sta elaborando la motivazione “perfetta”, trincerata nel silenzio? Addurre due scusanti non ha senso: una delle due dev’essere falsa, o magari entrambe. Uno scheletro nell’armadio piuttosto indigesto, e non è l’unico: Quindici si riserva successive indagini. Non avrebbe senso asfaltare un tratto di strada che sarà danneggiato dai mezzi cingolati per la costruzione degli edifici viciniori, se il bitume costa quasi 45 euro al quintale e l’asfalto tra i 23 e i 27 euro al metro quadrato per privati (oltre ai lavori di scarificazione e posa del conglomerato). Inoltre, dopo la sistemazione di cavi o tubature, una qualsiasi ditta (in questo caso, la Telecom) asfalterebbe solo il tratto interessato. PATIMO: FATTO GRAVE IN CONSIGLIO «La strada dov’è ubicata la villa dell’assessore Giacomo Spadavecchia, dalla sera alla mattina, come d’incanto, è tata asfaltata», ha esordito Saverio Patimo (Pd), consigliere di opposizione, nell’intervento per fatto grave all’inizio del Consiglio comunale del 7 febbraio scorso. La «cosa strana », secondo Patimo, «è che la strada è stata asfaltata non in tutta la sua larghezza, ma solo una striscia che porta all’ingresso della casa dell’assessore». I lavori di bitumazione non dovrebbero essere eseguiti se l’urbanizzazione è incompleta, la postilla del consigliere di opposizione. Anzi, Patimo ha richiamato la dirigenziale n.284 del 12 ottobre 2010 per cui «la ditta esecutrice dei lavori di completamento delle infrastrutture telefoniche, incaricata dalla Telecom, non aveva il compito dei ripristini stradali». E «a causa delle numerosissime lamentele dei residenti - ha aggiunto - questi lavori (di bitumazione e completamento infrastrutture telefoniche, ndr) sono stati contestati dallo stesso dirigente della ditta». La stessa ditta ha lasciato quelle strade «peggio di come le ha trovate »: impraticabili, dunque, dei «tratturi» per il consigliere Patimo, «e vedersi la strada dell’assessore asfaltata (rivolto al sindaco, ndr) fa male». Scomparso anche il cassonetto per la raccolta della plastica, «usato, invece, per la normale spazzatura»: «come d’incanto è apparito, così d’incanto adesso è sparito». Dopo l’interpellanza del consigliere Patimo, l’ennesimo silenzio dell’amministrazione e del sindaco Azzollini (assente l’assessore Giacomo Spadavecchia). Messo agli atti l’intervento per fatto grave, il Consiglio comunale affronterà la discussione tra due sedute. L’amministrazione Azzollini e l’assessore Giacomo Spadavecchia hanno ancora un mese di tempo per “giustificarsi”. Niente dimissioni, come reclamato da città e opposizione: premier Berlusconi docet.

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