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Exprivia Molfetta perde la commessa... e i lavoratori, il lavoro? La replica dell'azienda: mancata aggiudicazione gara in ambito di 'Customer Care' non influisce su progetti di sviluppo aziendale
18 maggio 2015

MOLFETTA - I lavoratori di Exprivia Projects autoconvocati hanno diffuso un comunicato, dopo un incontro a difesa del posto di lavoro. «E' notizia degli ultimi giorni che la società Exprivia Projects abbia perso la commessa con Enel Energia e che sia la Network Contacts, sita anch'essa nel territorio di Molfetta, ad essersela aggiudicata – dice il comunicato -.

Tanto premesso, domenica 17/05/2015 alla luce delle comunicazioni che l'azienda ha fornito a noi lavoratori, ci siamo incontrati per riflettere sul nostro futuro immediato. Siamo estremamente fiduciosi che l'azienda si impegnerà nel garantire il nostro lavoro, ma non ci riteniamo soddisfatti, anzi per alcuni aspetti siamo delusi dalle non-risposte ricevute.
Siamo fortemente preoccupati dall'assenza di certezze per i nostri prossimi giorni lavorativi in quanto, ad ora, non conosciamo le tempistiche e le modalità del ramp down (modalità con cui la commessa verrà trasferita dalla vecchia alla nuova azienda).
In questi anni abbiamo maturato professionalità e competenze che potrebbero rimanere improduttive se l'esito della vicenda sarà il più disastroso per noi lavoratori; eppure negli ultimi mesi molti di noi hanno accolto con piena soddisfazione la trasformazione del proprio contratto a tempo determinato nel nuovo a tempo indeterminato in conformità a quanto previsto dal JOBS ACT.

POTREBBE ESSERE L’INDETERMINATO PIU’ BREVE DELLA STORIA!

Ci preme sottolineare che tra noi e i colleghi della Network Contacts non c'è mai stata alcuna competizione, avendo lavorato congiuntamente e consapevolmente per il raggiungimento degli obiettivi della commessa sino ad oggi comune. 
E’ nostra volontà essere disponibili ad un confronto con quanti vorranno garantire la conservazione del nostro posto di lavoro per il quale abbiamo e continueremo ad impegnarci al massimo, pertanto formuliamo alcune proposte:

· tutelare quei lavoratori e quelle lavoratrici che nelle prossime settimane vedranno con la scadenza del proprio contratto a tempo determinato il mancato rinnovo;

· garantire la migrazione dei lavoratori verso la nuova azienda vincitrice della commessa senza perdere alcun posto di lavoro, in conformità alla Direttiva Europea 23/2001.

Chiediamo a tutti i lavoratori e lavoratrici di essere solidali con il dramma di circa 400 colleghi che si ritroveranno senza lavoro e senza stipendio e a tutte le istituzioni del territorio, ai sindacati e alle aziende interessate di non lasciare nulla di intentato per garantire il nostro diritto al lavoro».

LA REPLICA DELL'AZIENDA

Ai dipendenti replica l’Exprivia Projects Srl, società del gruppo Exprivia specializzata nel settore del BPO (Business Process Outsourcing) e del Customer Care, che rende noto che a seguito della mancata aggiudicazione di una gara bandita da un importante committente nazionale operante nel settore dell’energia, parte dei servizi che venivano svolti dalla stessa nella propria sede di Molfetta sono stati assegnati ad altro fornitore.

Exprivia Projects conferma la ferma volontà di continuare a operare nel mercato dei servizi del BPO ai massimi livelli di qualità in accordo alle politiche e agli standard di procedura del Gruppo e nel pieno rispetto delle norme in materia di diritto del lavoro e di sicurezza dei lavoratori. La mancata aggiudicazione della gara rientra nel normale svolgimento delle attività di business e non mette in discussione i piani di sviluppo della società nei settori del BPO e del Customer Care.

A conferma di tale orientamento, Exprivia Projects ha proseguito negli scorsi mesi a stabilizzare a tempo indeterminato circa 150 dipendenti (di cui 130 nell’area del Customer Care oggetto della gara), nel contesto di un piano di investimenti avviato negli anni scorsi e fondato sulla professionalità dei dipendenti, operatori e manager, oltre che sull’attività commerciale integrata con le altre società del gruppo allo scopo di meglio veicolare l’offerta BPO.

La società si è già attivata per rispondere alle istanze dei suoi dipendenti a seguito della mancata aggiudicazione della gara attraverso opportune misure volte alla tutela del lavoro in un quadro di sostenibilità economica e in coerenza con le politiche generali dell’intero Gruppo.

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Al giorno d'oggi i “prodighi” e i “progettatori di iniziative chimeriche” possono fare scempio dell'aria che respiriamo, dell'acqua che beviamo e della schermatura dalle radiazioni dannose che supponiamo garantita. Nel valutare con un'impostazione consequenzialista il meccanismo di mercato fondato sulla ricerca del profitto, approdiamo a “una lode moderata: nulla di meno, e neppure molto di più”. Vi è però un'altra motivazione a difesa della massimizzazione del profitto, assai dibattuta di recente, soprattutto nell'ambito del confronto politico sui temi della realtà contemporanea. Questa tesi a difesa non si appella ad alcun risultato cruciale della teoria economica, quale il cosiddetto “teorema fondamentale”, ma richiama la responsabilità fiduciaria dei dirigenti d'azienda, il loro impegno a massimizzare i profitti come atto dovuto ai possessori del capitale. E' stata avanzata, non da ultimo anche in Italia, l'argomentazione stringente che i dirigenti d'impresa sono impegnati a perseguire l'esclusivo interesse degli azionisti e, in quanto di ciò responsabili, sono vincolati all'obbligo di massimizzare i profitti. Deviare da tale finalità potrebbe apparire moralmente giusto, ma secondo questo punto di vista equivarrebbe a disertare le responsabilità morali del mandato ad amministrare e della tutela degli interessi affidati. In un' impresa sono in gioco i destini di molti, e diversi, gruppi di persone, e molti sono quelli che affidano un mandato fiduciario alla direzione d'impresa: tra questi, i lavoratori non meno degli azionisti. Il fallimento di un'impresa è una tragedia per molti, inclusi i lavoratori, e non solo i proprietari del capitale. Così, se i dirigenti tutelano gli obiettivi degli azionisti, mentre i sindacati curano gli interessi dei lavoratori, e via dicendo, il risultato complessivo potrà essere equilibrato e soddisfacente. Secondo questo punto di vista, i dirigenti si impegnano implicitamente a operare nell'esclusivo interesse degli azionisti, “come se” fossero gli azionisti in persona; la motivazione per tale interpretazione di un contratto incompleto andrebbe ricercata nelle conseguenze positive di questo comportamento, in particolare nei vantaggi di efficienza che ne derivano.


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