MOLFETTA - È Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia, il più suffragato a Molfetta per le primarie nazionali del centrosinistra con 876 voti (58,8%). Questo ha decretato lo spoglio di questa sera alla Sala Finocchiaro, durato quasi due ore, dopo la chiusura del seggio. Seguono Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del PD, con 371 voti (24,9%), Matteo Renzi, sindaco di Firenze, con 207 voti (13,9%), infine Laura Puppato, ex sindaco di Montebelluna (e consigliere regionale veneto) e Bruno Tabacci, assessore al Bilancio della giunta Pisapia a Milano, rispettivamente con 26 e 10 voti.
1489 i votanti a Molfetta, di cui 889 nuovi iscritti. Un risultato inaspettato di fronte ai 600 pre-iscritti: un dato che ha impressionato molti e che denota il peso che il cosiddetto “voto d’opinione” ha avuto nel boom di Vendola a Molfetta. Clima di distesa tensione, quello che si respirava nella Sala Finocchiaro durante lo spoglio, velato anche da una certa allegria e da un tono di festa.
La pole position di Vendola a Molfetta e in Puglia è dato in controtendenza rispetto a quello nazionale, ma non pugliese, naturalmente dipeso dall’appeal socio-politico che Vendola ha in Puglia e a Molfetta. Avrebbe giocato un ruolo decisivo, almeno a Molfetta, il voto d’opinione come dimostra il numero dei neoiscritti. A quanto pare, non tutto il voto d’apparato sarebbe confluito sul candidato del partito: infatti, la vittoria di Vendola potrebbe essere anche dipesa dal voto dei militanti di altri partiti, oltre che dal voto d’opinione e da quello targato SEL.
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