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ESCLUSIVA, primarie del centrosinistra: Vendola sul podio a Molfetta con il 58,8%
25 novembre 2012

MOLFETTA - È Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia, il più suffragato a Molfetta per le primarie nazionali del centrosinistra con 876 voti (58,8%). Questo ha decretato lo spoglio di questa sera alla Sala Finocchiaro, durato quasi due ore, dopo la chiusura del seggio. Seguono Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del PD, con 371 voti (24,9%), Matteo Renzi, sindaco di Firenze, con 207 voti (13,9%), infine Laura Puppato, ex sindaco di Montebelluna (e consigliere regionale veneto) e Bruno Tabacci, assessore al Bilancio della giunta Pisapia a Milano, rispettivamente con 26 e 10 voti.
1489 i votanti a Molfetta, di cui 889 nuovi iscritti. Un risultato inaspettato di fronte ai 600 pre-iscritti: un dato che ha impressionato molti e che denota il peso che il cosiddetto “voto d’opinione” ha avuto nel boom di Vendola a Molfetta. Clima di distesa tensione, quello che si respirava nella Sala Finocchiaro durante lo spoglio, velato anche da una certa allegria e da un tono di festa.
La pole position di Vendola a Molfetta e in Puglia è dato in controtendenza rispetto a quello nazionale, ma non pugliese, naturalmente dipeso dall’appeal socio-politico che Vendola ha in Puglia e a Molfetta. Avrebbe giocato un ruolo decisivo, almeno a Molfetta, il voto d’opinione come dimostra il numero dei neoiscritti. A quanto pare, non tutto il voto d’apparato sarebbe confluito sul candidato del partito: infatti, la vittoria di Vendola potrebbe essere anche dipesa dal voto dei militanti di altri partiti, oltre che dal voto d’opinione e da quello targato SEL.
 
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Sarà forse il vento che non l'accarezza più, sarà il suo cappello che da un po' non gli sta su, sarà quella ruga di ridente nostalgia, o la confusione tra la vita e la poesia: non assalta treni perché non ne passan mai; non rapina banche, perché i soldi sono i suoi; vive di tramonti e di calcolati oblii e di commoventi, ripetuti lunghi addii struggenti addii... el bandolero stanco col cuore infranto stanotte va; va, su un cavallo bianco, col suo tormento lontano va, dov'è silenzio, dov'è silenzio, dove... dov'è silenzio, dov'è silenzio, dov'è silenzio, dove... ha una collezione insuperabile di taglie; molte, tutte vuote già da tempo, le bottiglie; dorme sul cavallo che non lo sopporta più, e si è fatto un mazzo per la pampa su e giù. Ogni notte passa e getta un fiore a qualche porta, rosso come il sangue del suo cuore di una volta, poi galoppa via fino all'inganno dell'aurora, dove qualche gaucho giura di sentirlo ancora, cantare ancora... Ah bandolero stanco, stanotte ho pianto pensando a te: c'è un po' della mia vita nella tua vita che se ne va dov'è silenzio, dov'è silenzio, dove dov'è silenzio, dov'è silenzio, dove Se chiudo gli occhi, dentro gli occhi sei di nuovo quello vero, quando ti credevo, quando sorridevo: ascoltami, guardami, sta' fermo: è ancora vivo questo amore, tutto questo amore, tutto il nostro amore: e tu lontano non ci vai a morire come una puttana, prima del mio cuore, al posto del mio cuore: non mi lasciare solo in questa notte che non vedo il cielo: torna bandolero! torna bandolero! torna bandolero! dov'è silenzio, dov'è silenzio, dove dov'è silenzio, dov'è silenzio, dove...



Bersani vince in 16 regioni su 20 e Renzi nelle restanti quattro (Toscana, Piemonte, Umbria e Valle d'Aosta). Il risultato migliore del segretario si registra al Sud e nelle isole dove Bersani supera il 50% in cinque regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) su otto con la punta più alta in Calabria (59,4%). Resta sotto il 50% in Abruzzo e Molise (45% e 42%) e, soprattutto in Puglia (40%), dove, però, c'è l'effetto Vendola (35,3%) con Renzi (caso unico nel panorama nazionale) che finisce al terzo posto con appena il 20,7%. In altre cinque regioni, Bersani ottiene un risultato superiore alla media nazionale e stacca decisamente Renzi di oltre otto punti. Si tratta del Lazio (46,9% a 29,9%) della Lombardia (45,7% a 37%), dell'Emilia Romagna (48,5% a 39,2%), della Liguria (47,5% a 35%) e del Trentino Alto Adige (45,7% a 34,7%). Risultati buoni, per il segretario che, forse, sperava qualcosa di più dalla sua Emilia Romagna. Nelle Marche e in Veneto, Bersani è in testa ma con margini piuttosto ridotti. Nelle Marche, il suo vantaggio è di mezzo punto (41,6% a 41,1%) e nel Veneto di un punto esatto (39,5% a 38,5). Appena un po' sotto la media nazionale c'è il Friuli Venezia Giulia (43,9% a 37,8% per Bersani, mentre nelle restanti quattro regioni (Toscana, Umbria, Piemonte e Valle d'Aosta), Renzi è decisamente in testa. Se la Toscana (dove il sindaco di Firenze trionfa per 52% a 36%) era attesa dalla sua parte, è abbastanza eclatante la vittoria renziana in Piemonte (41,1% a 39,7%). Da analizzare il diverso comportamento di due regioni importanti e vicine come Lombardia e Piemonte: i lombardi, per una volta hanno rappresentato quasi fedelmente il risultato medio nazionale, mentre i piemontesi l'hanno ribaltato a favore di Renzi. Nichi Vendola è sopra la sua media nazionale (15,1%) in nove regioni: In Puglia, si diceva, tocca il punto più alto col 35,3%, ma va molto bene anche nel Lazio (21%), in Molise (23,4%, in Campania (18,3%) e Sardegna (19,9%). Laura Puppato va alla grande in Veneto (10%) dove giocava in casa, ma anche in Friuli Venezia Giulia (5%) e in Trentino Alto Adige (4,1%), Tabacci ottiene i suoi punteggi migliori in Calabria (5,8%) e in Campania (3,5%). Da lui ci si poteva attendere qualcosa di più in Lombardia dove si ferma all'1,3%.







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