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ESCLUSIVA. La Statua della Pietà del Sabato Santo a Molfetta, portata in spalla dai vigili urbani al posto dei sacerdoti
03 aprile 2013

MOLFETTA - Ancora polemiche e inediti sulla Settimana Santa di Molfetta, che quest’anno ha riservato non poche sorprese.
Una delle novità, che “Quindici” è riuscito a conoscere e rivela in esclusiva, è stata quella della mancanza di sacerdoti per portare a spalla la statua della Pietà (nella foto di archivio dello scorso anno quando fu coperta dal cellophane per difenderla dalla pioggia) nell’ultimo tratto della ritirata (poco prima della Cattedrale, fino a qualche metro dai gradini del Purgatorio).
Infatti, al momento di passare la statua ai sacerdoti, i confratelli della Morte si sono accorti che ce n’erano solo tre, di cui uno don Franco Sasso, molto anziano per sopportare il peso della Pietà.
Gli altri due erano don Franco Sancilio e don Sergio Vitulano. I portatori che erano sotto la Statua in quel momento, approfittando dell’assenza di almeno altri due sacerdoti, hanno rifiutato di lasciare il loro posto. Ma don Sergio Vitulano non ha voluto sentire ragioni e ha protestato per esercitare il suo diritto di portare la Madonna.
Nel frattempo è stato rintracciato don Nicola Abbattista, il quale avendo fatto, come confratello, il suo tratto di processione sotto la Pietà, non se la sentiva di farne un altro. Don Luigi de Palma avrebbe dato forfait e non sarebbe andato alla processione, per cui, incredibile a dirsi, ai due sacerdoti, si sono aggiunti, sotto la statua le spalle di due vigili urbani, oltre a quelle di due diaconi (che non potrebbero portare la statua, perché è vietato dal regolamento della Confraternita).
Così la processione del Sabato Santo ha registrato un altro record: quello della Polizia municipale che invece di affiancare la Madonna, si è trasformata in portatrice.
Dell’uscita della Statua e della successiva ritirata per la pioggia, abbiamo già parlato e siamo anche in grado di mostrarvi un video realizzato dall’ing. Michele Amato, in cui si vede la corsa dei confratelli a riportare in chiesa la Pietà, nel tempo record di un minuto e mezzo, ma che ha trasformato la corsa in una scena di film muto anteriore agli anni Trenta con la macchina che trasmette le immagini ad una velocità superiore al normale. Insomma, una scena esilarante da non perdere.
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Inoltre, per completare il quadro, riportiamo una segnalazione di Domenico Amoruso lettore di Quindici che racconta il comportamento dei conducenti dell’ambulanza in servizio quella sera.
«Gentilissimo direttore perché non si è parlato di una vicenda che da dell'assurdo quello che si è verificato durante la processione di sabato nelle vicinanze del bar Miramare? Ero in attesa dell'arrivo della statua della Pietà, sentivo da lontano una sirena di un'ambulanza che si avvicinava quando ad un certo punto, con sirena spenta e lampeggiatori accesi la vidi al centro della processione che procedeva in senso contrario alla processione e solo la caparbietà di un priore l'ha fatta ritornare indietro. L'ambulanza arrivando da corso Dante doveva svoltare a destra verso la gelateria Lena, ma trovando tutto bloccato da auto parcheggiate in sosta selvaggia aveva pensato di proseguire per poi svoltare dalla gelateria Cipriani. Ora mi domando: ma quando ci sono queste manifestazione religiose e non, il comandante dei vigili urbani e i responsabili alla sicurezza fanno un controllo di tutto questo, o fanno solo da apripista in bella vista?».
Stendiamo un velo pietoso sul comando dei vigili urbani, perché la Polizia municipale è senza comando e nel caos da mesi, dopo la rimozione del comandante il cap. Giuseppe Gadaleta voluta dall’ex sindaco Antonio Azzollini. E in città i vigili sono quasi spariti, ma soprattutto sono senza testa e senza coordinamento.
Per il resto, dopo tutto quello che è avvenuto quest’anno, con l’uscita dei Misteri di Santo Stefano in ritardo per la pioggia e conseguente ritardo della ritirata (vedi, nella web tv a destra, il filmato realizzato da “Quindici” ), non sarebbe il caso di rivedere un po’ di cose, a cominciare dall’orario di uscita del Venerdì Santo come chiedono quasi tutti i confratelli di S. Stefano e la maggioranza dei cittadini di Molfetta e continuando con la logica soppressione della tradizione dei sacerdoti che portano la Pietà, visto che non si riesce a trovarne nemmeno 4?
Il vescovo mons. Luigi Martella o il suo successore, visto che si vocifera di un possibile trasferimento ad altra diocesi (Nardò o forse Monopoli), dovrebbero subito mettere mano ai riti della Settimana Santa e alla martoriata confraternita della Morte, dove i contrasti interni hanno portato a un primo commissariamento, poi all’elezione di un priore, Ilarione Azzollini, ritenuto inadeguato dai confratelli, con un seguito di polemiche che hanno portato poi alle sue dimissioni e quindi alla nomina di un secondo commissario.
Se non si interviene con decisione, si rischia di snaturare queste processioni, già in crisi, anche per le diatribe sul ruolo dei portatori e le polemiche nelle confratermite.
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Autore: Q
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