Emiliano e Decaro a Molfetta: votiamo con coscienza e non con convenienza. Vergognosi i pacchetti di voti che passano da un fronte all’altro secondo le opportunità del momento
Decaro e Emiliano a Molfetta
MOLFETTA – Il governatore Michele Emiliano a Molfetta non ha affrontato direttamente il tradimento di Saverio Tammacco (“questo non è il momento di inveire”, “ma non crediate che faccio finta di nulla”) passato dal centrosinistra al centrodestra di Raffaele Fitto.
Ha preferito parlare dei fatti, delle cose realizzate, cominciando dalla Sanità, dove Fitto ha lasciato 800 milioni di debiti e bloccato le assunzioni, per cui, al momento della crisi Covid, c’erano 15mila infermieri in meno. Una volta azzerati i debiti prima da Vendola e poi dallo stesso Emiliano, è stato possibile a procedere alle assunzioni, “perché nella Sanità, quello che contano sono le persone”.
E’ stato ricordato anche dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, quanti passi avanti abbia fatto la Puglia in questi 15 anni (10 di Vendola e 5 di Emiliano) che hanno cambiato il volto di una regione, prima quasi sconosciuta e oggi ricercata in tutto il mondo a cominciare dai registi che vengono qui a girare film, ai turisti il cui incremento è stato senza precedenti. Per non parlare della crescita delle aziende, soprattutto quelle innovative: “abbiamo inventato i laboratori urbani con Guglielmo Minervini”.
E a questo proposito Emiliano ha ricordato quando nel 1994 come procuratore antimafia abbia dato un contributo importante alla sconfitta della criminalità e del mercato della droga, in quell’occasione l’attuale governatore ha capito che non era sufficiente il suo ruolo di magistrato per cambiare le cose e ha scelto di scendere in campo, perché la politica ha il potere di mutare il volto di una terra e far crescere una comunità. E i politici dell’epoca si erano adagiati, non muovevano un dito, subendo l’azione della malavita. E Molfetta ha avuto anche un sindaco ucciso dalla criminalità, Gianni Carnicella. Ma dalla sua discesa in campo la Puglia è cambiata, è diventata più sicura ed è aumentato il livello di legalità.
“Ricordiamo il cammino fatto insieme”, ha aggiunto Emiliano, perfino nel settore dei trasporti e del traffico, quando, come sindaco di Bari, affidò l’incarico di assessore proprio a Decaro, avviando una nuova generazione di amministratori, al punto che lo stesso attuale sindaco di Bari, rinunciò a fare il deputato per servire in prima linea la sua città.
Qualche stoccata, però, Emiliano l’ha riservata a chi ha cambiato fronte: “Noi non ci candidiamo quando vediamo dove ci conviene, lo facciamo solo per una causa giusta"; “Noi non crediamo che i voti appartengano a qualcuno che detiene pacchetti, come se la gente non avesse una coscienza e una dignità”. E ha aggiunto: “ma voi credete ancora alle minacce o alle promesse? La città di don Tonino va a testa alta, senza farsi dire da qualcuno dove deve votare”.
Coscienza ed efficienza sono state le parole d’ordine, in piena libertà, senza telefonare agli imprenditori per raccogliere voti, come avveniva in passato e, purtroppo, avviene ancora oggi con qualcuno. Fitto spaventava le persone. Non è questo il modo di governare o di creare sviluppo.
E un’ultima stoccata all’amministrazione di Tommaso Minervini è stata quella relativa ai finanziamenti concessi: ben 20 milioni di euro. Infine l’appello: votate con coscienza e non con convenienza.
In precedenza avevano preso la parola il sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma, che ha ricordato le sinergie con l’amministrazione di Molfetta dalle piste ciclabili alla maratona delle cattedrali (“senza gioco di squadra non si fa nulla”); l’imprenditrice Loredana Lezoche che ha sottolineato l’impegno della Regione per l’ambiente; i giovani democratici Coppolecchia e Failli in rappresentanza del Pd (i due amministratori Nicola Piergiovanni e Gianni Facchini, che non si sono ancora dimessi, dopo il passaggio del sindaco a destra, hanno preferito, forse con un po’ di vergogna, restare fra il pubblico, evitando brutte figure sul palco del centrosinistra); il commissario del Pd Saverio Campanella, i candidati Onofrio Losito che ha parlato del ruolo delle associazioni, Annalisa Altomare che ha ricordato anch’ella i progressi fatti dalla Puglia con Emiliano e Felice Spaccavento che ha spiegato il suo slogan “scienza e coscienza”, perché serve competenza per scegliere e progettare il futuro della Puglia, anche contrastando il disegno di chi, come Meloni e Salvini, vogliono svendere questa regione alla Lombardia (“non diamo la bella e solare terra di Puglia, alle nebbie lombarde”).
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