Emergenza Covid, pioggia di denunce. Un altro cittadino scrive a “Quindici”: il dramma di telefonate senza risposta alla Asl, alla polizia locale, all’Asm
MOLFETTA – Pioggia di denunce sulla disorganizzazione Covid a Molfetta: siamo nel caos più completo e nessuno riesce a dare indicazioni.
Arriva un’altra lettera a “Quindici”, il lettore conferma il pasticcio creato sul territorio, senza che nessuno riesca a porre rimedio: nessuno parla, perché non sanno cosa dire e come spiegare questa confusione. A rimetterci sono proprio i cittadini malati, mentre i soliti leoni da tastiera fanno polemiche inutili, di fronte alla gravità della situazione. Così non se ne esce.
Ecco la lettera: «Volevo denunciare come il Sig. Corrado la nostra situazione.
In data 10/11 ho avvertito sintomi da Covid quindi mi sono recato c/o un laboratorio privato per effettuare il tampone antigenico poi risultato positivo; quindi mi sono subito isolato con i miei genitori. Poi è incominciato il calvario delle telefonate al medico di base, solo dopo due giorni e l'intervento dei carabinieri sono riuscito a parlare con il medico di base che ha fatto la segnalazione.
Solo in data 25/11 sono venuti a effettuare il tampone dopo 48h abbiamo ricevuto l'esito io e mio padre negativi e mia madre positiva. Nella mail di mia madre in allegato scrivono che sarà contattata per il tracciamento e il nuovo tampone, a oggi nessuna telefonata.
È inutile dire che non si riesce a parlare con nessuno della ASL. Il numero verde del Comune non serve a nulla.
I vigili urbani rimandano al numero verde. Quindi noi siamo rinchiusi in casa ancora in attesa. Dall’Asm nessuna telefonata per la raccolta differenziata Covid.
Questa è la situazione di tanti».
Ogni commento è superfluo, ma il silenzio assordante di chi dovrebbe provvedere è incomprensibile. Sarebbe utile che si cominciassero a valutare eventuali responsabilità, operando le opportune sostituzioni.
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