Ecco il nuovo stadio di atletica leggera
Dopo un lungo e tortuoso percorso è stata portata a termine la costruzione dello stadio di atletica leggera che l’amministrazione comunale ha deciso di intitolare a Mario Saverio Cozzoli. L’ideale taglio del nastro è avvenuto in coincidenza della settimana europea dello sport, nel corso di una vera festa che ha visto la presenza della nuotatrice Rachele Bruni, atleta della Nazionale Italiana di Nuoto di fondo, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio, e la proiezione di un videomessaggio di Filippo Tortu, primatista italiano dei 100 metri. Autentici protagonisti sono stati gli atleti che, dinanzi a un attento pubblico, che ha potuto accedere alla struttura rispettando le prescrizioni antiCovid, si sono sfidati in diverse discipline. A partire dal primo pomeriggio, infatti, si sono svolte le anticipazioni delle gare giovanili mentre, a partire dalle 19, si è tenuto il Meeting Nazionale “Città di Molfetta”, con gare riservate agli atleti assoluti tra i quali Carmelo Musci (lancio del peso), Rebecca Pavan (salto in alto), Alessandro Sibilio, Vladimir Aceti e Riccardo Meli (400 metri piani), solo per citarne alcuni. Il Meeting è stato preceduto da un gradevolissimo concerto della Fanfara del X Regimento dei Campania dei Carabinieri, particolarmente apprezzato dal pubblico che non ha esitato ad accompagnare ritmicamente alcune esecuzioni. Anche Poste Italiane ha voluto sottolineare l’evento, allestendo un apposito sportello per l’annullo speciale figurato. Particolarmente orgoglioso si è mostrato il sindaco Tommaso Minervini, il quale ha dichiarato a Quindici: «È una grande incompiuta, come tante altre, che questa sera abbiamo portato a compimento. Era dal 2015 che i lavori erano sospesi. Ora, finalmente, li abbiamo conclusi dando una opportunità a tutta l’atletica del Centro-Sud… il progetto più immediato è quello di farlo vivere con la grande atletica». Come è stato più volte ricordato, la costruzione della struttura venne avviata in vista dei mondiali di calcio del 1990 poi abbandonata. Nel 2008 venne redatto il progetto preliminare per uno stadio di atletica omologato per ospitare gare nazionali e internazionali. Dopo 12 anni di lungaggini, errori, affidamenti e sospensioni, si è giunti alla inaugurazione di un complesso che vanta una pista a 8 corsie, 2 pedane per il salto in alto, 2 pedane per il salto in lungo, 2 per il peso, 2 per il salto con l’asta e una gabbia per i lanci di disco e di martello, 2 rettilinei di 60 metri e 2 pedane per salto in lungo e peso, riservate al riscaldamento degli atleti. Lo stadio è dotato di una tribuna capace di ospitare un migliaio di spettatori, di maxischermo e impianto di fotofinish elettronico (indispensabile nelle gare di velocità), di una sala stampa e servizi di supporto agli atleti. La struttura è stata, inoltre, arricchita da murales che richiamano le specialità dell’atletica, dalla corsa al lancio del giavellotto, murales che portano l’inimitabile firma di PIN. Alla manifestazione inaugurale è intervenuto, oltre alle autorità civili e militari, il vescovo Mons. Domenico Cornacchia, il quale ha lodato l’opera, una struttura che «è una scuola di prevenzione». È innegabile, infatti, che lo sport sia prevenzione dai pericoli che possono deviare la vita dei giovani. Sulla stessa linea Alfio Giombi, presidente FIDAL, il quale ha evidenziato il fondamentale ruolo di agenzia educativa svolto dalle associazioni sportive sui territori, in quanto insegnano «le regole, l’etica, il rispetto degli altri, il sapere che per avere dei risultati bisogna lavorare». Ha poi aggiunto «questo impianto ha un futuro, può diventare l’impianto più importante del Sud». Come già evidenziato, la struttura è stata intitolata a una importante figura del nostro territorio: Mario Saverio Cozzoli. A lui è stato dedicato un volume, a cura di Andrea Pepe, che ne traccia un profilo biografico attraverso i suoi scritti e alcune testimonianze. Ne è scaturito il ritratto di un grande educatore – come lo ha definito il presidente della FIDAL Alfio Giomi, il quale ha aggiunto «È una figura di cui abbiamo più che mai bisogno oggi. Le associazioni sportive sul territorio sono importanti agenzie educative. Lo sport aiuta a crescere». Giustamente orgoglioso il figlio Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute (intervenuto alla manifestazione con il fratello Paolo) che, tra l’altro, ha posto in evidenza quanto il padre, in qualunque ambito della sua esistenza, abbia cercato di favorire il dialogo fra le persone. Non a caso la targa di intitolazione riporta una importante affermazione: “Lo sport a servizio della persona”. Ci auguriamo che questo sia l’imperativo mai trascurato, mai dimenticato nel nuovo stadio e, magari, in tutti gli ambiti fino a permeare l’intera città. © Riproduzione riservata