È scontro aperto sul risarcimento milionario del Comune all’Asi con i soldi dei cittadini
Botta e risposta fra il consigliere comunale Felice Spaccavento di “Rinascere” e i consiglieri di “Cuore democratico”, (gli ex Pd espulsi dal partito) Nicola Piergiovanni e Gianni Facchini sulla transizione milionaria che il Comune di Molfetta dovrà pagare all’Asi, per aver perso la causa, soldi che dovranno pagare i cittadini. Con un comunicato dal titolo “Questa opposizione fa male alla città” (molto in stile Meloni, del tipo: non criticate perché danneggiate Molfetta) i due consiglieri di maggioranza invitano il consigliere Spaccavento a «non addentrarsi in argomenti tecnico- giuridici, evidentemente lontani dalla sua formazione, smetterebbe così di continuare a manipolare la realtà dei fatti, a raccontare falsità percorrendo la via della violenza verbale e dell’ingiuria, che non appartengono alle nostre dinamiche politiche. Questi i fatti che trovano riscontro nelle comunicazioni formali agli atti degli uffici: L’ASI sin dal lontano 24 novembre 2014 aveva posto il problema della richiesta di rimborso delle spese sostenute negli anni dal 2009 al 2015. Il 20/01/2016 viene incaricato un legale che sollecita il Comune di Molfetta alla rifusione delle spese anticipate in favore dell’Asi. Il 29/07/2016 con comunicazione ufficiale avente protocollo n. 40678 del 01/08/2016, inviata all’avvocato del Comune ed al Commissario Prefettizio, l’Asi precisa che il debito del Comune è di €. 2.136.357,38 oltre Iva. Responsabilmente la maggioranza in Consiglio Comunale ha approvato la transazione che fa risparmiare al comune oltre 1 milione di euro a fronte di una sentenza di condanna del Tribunale per circa 2.500,000 oltre Iva ed interessi e danno da svalutazione monetaria. Questa la verità che chiarisce in tutta evidenza la infondatezza, voluta, delle dichiarazioni mendaci rese alla stampa dal consigliere Spaccavento. Si è lavorato per giungere ad una transazione che riducesse la somma liquidata in sentenza ad €. 1.490,000, somma peraltro rateizzata in tre annualità senza interessi, facendosi carico di un debito trascurato, ignorato dal lontano 2009. Ricordiamo che le sentenze di primo grado sono provvisoriamente esecutive e che, anche in caso di appello, il Comune avrebbe dovuto pagare ad ogni modo l’intera somma così come, in caso di conferma in appello della sentenza di condanna di primo grado, vi sarebbe stato l’aggravio di ulteriori spese legali, interessi e svalutazione, oltre che il naturale e conseguente diniego a valutare ipotesi transattive da parte del consorzio Asi. Abbiamo scelto la strada della responsabilità, seguendo con rispetto i pareri dei tecnici, che necessariamente sono indipendenti dalle dinamiche politiche, confidando nel senso di lealtà e correttezza della maggioranza. Gli oppositori politici delle passate amministrazioni sono stati TUTTI protagonisti dal 2009 ad oggi dell’incuria, a voler tacere di altro, ma ancora una volta in consiglio comunale hanno peccato di senso di responsabilità e sana autocritica. Al consigliere Spaccavento consigliamo di smetterla di manipolare i dati di realtà, di raccontare menzogne ai cittadini, di moderare i toni da guerrafondaio perche “carta canta”. Non è più tempo di ricercare applausi e consenso; è tempo della responsabilità anche da consiglieri di opposizione, in considerazione dei tempi difficilissimi che viviamo e delle incognite future». FELICE SPACCAVENTO: CRISI DI NERVI NELLA MAGGIORANZA AUTRICE DEL DECADIMENTO DELLA CITTÀ Immediata la replica dello stesso Felice Spaccavento del movimento “Rinascere” dell’opposizione di sinistra: «Crisi di nervi della maggioranza. Nessuna lezione dagli artefici del decadimento della città. Le farneticanti dichiarazioni diffuse dai consiglieri di ‘‘Cuore Democratico’’ dimostrano quanto poco ci sia voluto per far saltare i nervi a questa maggioranza e per disvelare il suo vero volto violento, dispotico e aggressivo. È bastata, infatti, solo un’opposizione serrata, competente e preparata per far emergere in Consiglio comunale, carte alla mano, tutte le contraddizioni, gli errori e le inadempienze di questa amministrazione che, al di là della cortina fumogena fatta di retorica e parole, si dimostra ancora una volta sempre più inadeguata e incapace. La gestione da parte dell’amministrazione di Tommaso Minervini di tutto il contenzioso con l’ASI, sfociato nella transazione votata dalla maggioranza martedì scorso in Consiglio, rappresenta un esempio lampante di quanta approssimazione ci sia nel governo della città. La vicenda è chiara: per alcuni crediti vantati dal Consorzio ASI per il periodo dal 2009 al 2015, l’ASI stessa ha avviato, nel dicembre 2017, un contenzioso contro il Comune di Molfetta chiedendo il pagamento di poco più di 2 milioni di euro, oltre IVA e interessi. Ma come si è arrivati fino a questo punto? L’ASI aveva già richiesto nel dicembre 2015 questi importi al Comune di Molfetta che, con l’amministrazione di centrosinistra dell’epoca, immediatamente si attivò per affrontare e risolvere la situazione. Ci furono serrate trattative tra le parti e molteplici incontri, definiti ‘‘fruttuosi’’ dalla stessa ASI in una nota trasmessa al Comune il 15 aprile del 2016. Poi, come noto, l’amministrazione di centrosinistra dell’epoca cadde ma le interlocuzioni tra le parti andarono avanti fino a quando, con nota del 7 luglio 2016 trasmessa al Comune di Molfetta, il Consorzio ASI quantificava gli importi da versare in 687.597,75 euro per il periodo 2009- 2014 e in 156.667,45 euro per il 2015, per un totale di 844.265,20 (oltre IVA). Come si sia potuti arrivare da questo importo richiesto direttamente dall’ASI il 7 luglio 2016, a oltre 2 milioni di euro richiesti pochi giorni dopo dalla stessa ASI, è una domanda alla quale nessuno, sino a oggi, ha saputo rispondere. Quando nel giugno 2017, poi, l’amministrazione Minervini si è insediata, non ha fatto nulla per affrontare e risolvere il problema, pur essendoci una spada di Damocle da oltre 2 milioni di euro che pendeva sui conti della nostra città. Nessuno ha ripreso il lavoro e le interlocuzioni avviate in precedenza con l’ASI e così quest’ultima ha proceduto con il contenzioso in Tribunale. Eppure l’assessore al Bilancio dell’amministrazione di centrosinistra che avrebbe dovuto saperne qualcosa era proprio l’attuale consigliera comunale, Angela Amato, il Presidente del Consiglio in quegli anni era Nicola Piergiovanni, e tra i banchi della maggioranza sedeva anche Giovanni Facchini, oggi tutti esponenti di ‘‘Cuore Democratico’’. Possibile che nessuno di loro avesse neanche la minima consapevolezza di questo problema? Possibile che nessuno abbia informato il sindaco (che pure non era esattamente estraneo alle vicende dell’amministrazione di centrosinistra in quegli anni?) della possibilità di chiudere in via stragiudiziale questo contenzioso a ben altre condizioni? Niente. E così si arriva all’atto di citazione del dicembre 2017 e al completo disinteresse su questa vicenda da parte dell’amministrazione Minervini per 5 anni, fino alla sentenza del Tribunale di Trani e alla transazione-capestro che questa maggioranza ha voluto accettare. Altro che tutela dell’interesse della città! Sarà la Corte dei Conti a stabilire se ci sono responsabilità erariali in tutta questa storia che rischia di mandare in default il nostro bilancio comunale, ma il dato politico è chiaro: i cittadini pagheranno di tasca loro per l’incapacità di gestire questa vicenda che con ogni probabilità poteva essere chiusa a condizioni molto più favorevoli rispetto a quelle attuali. Dinnanzi a questo scenario, invece di chiedere scusa per i danni che stanno arrecando alla città, i consiglieri di ‘‘Cuore Democratico’’, nel vano tentativo di tacitare l’opposizione o di intimidirla, provano a sviare l’attenzione dell’opinione pubblica con un attacco osceno e volgare, di carattere personale e non politico, al nostro consigliere Felice Spaccavento, cui va tutto il nostro supporto per la pregevole attività che sta svolgendo e la nostra solidarietà per l’odiosa aggressione verbale che ha subito. Se ne facciano una ragione i consiglieri di questa maggioranza ‘‘cinica’’ (altro che civica!), l’opposizione che troveranno sulla loro strada, in Consiglio comunale e in città, sarà sempre più ferma, rigorosa e determinata, e da questo lavoro partirà la costruzione di una nuova stagione di buona politica per la nostra città. Questo inverno passerà».