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È guerra tra l’Associazione Avvocati e il Commissario straordinario Passerotti
15 ottobre 2016

Un vero e proprio scontro senza esclusione di colpi, dai toni aspri e dalle accuse pesantissime che sta destando non poche polemiche nei corridoi già turbolenti di Palazzo Giovene. È la polemica che sta coinvolgendo l’Associazione Avvocati Molfetta e il commissario straordinario Mauro Passerotti. Ad accendere la miccia è la decisione del commissario di affidare ad un solo professionista tutto il contenzioso comunale, giudiziale (civile, lavoro, amministrativo, contabile) e stragiudiziale, per la durata dell’intero mandato commissariale. A disciplinare il nuovo sistema è scelto l’utilizzo del bando pubblico. Una decisione, spiegherà in seguito Passerotti, frutto della volontà di trasparenza, efficienza ed economicità ma destinata subito ad innescare decise critiche. Il 16 settembre l’Associazione Avvocati Molfetta lancia tramite comunicato stampa, accuse durissime che lasciano poco spazio all’immaginazione. Passerotti avrebbe agito in fretta e furia, sostiene l’Associazione Avvocati Molfetta, bandendo una gara che prevedeva “requisiti oggettivi e soggettivi... talmente stringenti da escludere automaticamente la stragrande maggioranza degli avvocati, non solo molfettesi, con grave pregiudizio della tanto decantata concorrenza. Il tutto proposto in manifesta violazione del principio di trasparenza che deve sempre governare l’azione amministrativa”. A destare dubbi anche il numero dei partecipanti alla gara. Scrive ancora l’Associazione: “le domande di partecipazione presentate sono state solo dieci, di cui solo quattro pervenute da avvocati che vantavano le esperienze professionali monopolistiche, in aperto contrasto con la tendenza pro concorrenziale che caratterizza la disciplina sui servizi pubblici locali”. Altra anomalia avrebbe “riguardato la quantificazione dell’importo in euro 100.000,00 posto a base della gara (sulla quale poi ogni partecipante alla gara ha operato addirittura un ribasso), effettuata a priori e senza un criterio logico, giuridico ed economico”. Una serie di circostanze che porterebbero alla conclusione che l’intero “procedimento amministrativo appare vistosamente irragionevole, anticoncorrenziale, ed illegittimo”. Accuse che non possono lasciare indifferente Passerotti che due giorni dopo il suddetto comunicato replica a muso duro punto per punto. L’indirizzo messo sotto accusa spiega il commissario “è scaturito, con profili di incontrovertibile necessità, dall’accertamento nella gestione amministrativa dell’Ente di fattispecie diffuse di procedimenti di conferimento di incarichi legali attribuiti con criteri a dir poco irrituali e caratterizzati da irregolarità formali in termini di impegni di spesa e riconoscimenti di parcelle professionali di elevatissima entità economica palesemente prive dei relativi presupposti”. Quindi “la consapevolezza del proprio corretto operato nel rigoroso rispetto delle disposizioni di legge e parimenti della contestuale attività di gestione dell’apparato burocratico comunale da me presieduto, costituirà, nel rispetto dell’esercizio di eventuali impugnative in sede giurisdizionale, il presupposto per assicurare la tutela in giudizio dell’Amministrazione comunale di Molfetta e, ove ne ravvisassi le condizioni, la tutela anche in altra sede della mia persona in relazione al ruolo di rappresentante delle istituzioni che l’Autorità centrale mi ha conferito”. Una matassa di polemiche che sembra non aver trovato il proprio epilogo. L’associazione Avvocati Molfetta sembra non decisa a mollare la presa e potrebbe rilanciare la propria azione. Le toghe cittadine infatti starebbero valutando l’ipotesi di un ricorso al Tar mentre un ricorso è stato già avviato dall’Ordine degli avvocati di Trani chiedendo al giudice amministrativo l’annullamento della delibera relativa all’affidamento del servizio legale. E il commissario prontamente ribatte che il Comune di Molfetta ha deciso di costituirsi in giudizio, “ritenuto che vi siano evidenti ragioni per rigettare i rilievi addotti dall’Ordine ricorrente, per confermare la piena legittimità della procedura espletata, secondo canoni di trasparenza, imparzialità, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa”. Un altro colpo che farà discutere in attesa del prossimo round.

Autore: Onofrio Bellifemine
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