Dopo l'assemblea di Area Pubblica, Bepi Maralfa conferma sui social la propria candidatura a Sindaco di Molfetta
MOLFETTA - «Ciao a tutti. Mi candido a Sindaco di Molfetta, per lanciare ancora una volta il forte messaggio che la Legalità, la Lotta alla povertà e al disagio sociale in tutte le sue forme, il corretto utilizzo del denaro pubblico sono i cardini di una Comunità che cresce e di una Città più pulita e migliore. Mi candido con il mio Movimento Indipendente Linea Diritta, ma in un territorio assai più vasto che abbiamo creato e può ospitarvi tutti, si chiama Area Pubblica. Così come nel 2013 ritengo con ferma convinzione che il Civismo sia un movimento spontaneo che va sostenuto e che tutti insieme possiamo evitare il radicamento del virus distruttivo della società e della economia : la corruzione. Mi candido ponendo al centro del programma l'uomo, la rivoluzione culturale, la questione morale, la riqualificazione degli spazi pubblici, la pulizia ed il decoro urbano, la polizia locale e la sicurezza. Faccio appello a tutta la città per essere sostenuto in questo percorso complicato, in questa seconda esperienza di meraviglioso contatto sociale. Correggeremo gli errori del passato, porteremo a termine quello che non è stato ultimato, progetteremo insieme cose nuove e possibili. So come si fa». Con questo messaggio sui social network l’ex vicesindaco Bepi Maralfa ha confermato la sua candidatura a primo cittadino alle amministrative dell’11 giugno.
Lo aveva annunciato già nella serata di ieri, nel corso dell’assemblea del nuovo movimento civico Area Pubblica.
Un’assemblea che è stata l’occasione per rimarcare il ruolo giocato dal movimento Linea Diritta nella precedente esperienza amministrativa, in giunta (assessorato alla socialità e alla sicurezza assegnato allo stesso Maralfa), nel consiglio comunale e nelle commissioni (Domenico Gagliardi) e nelle municipalizzate (Luciano Casamassima al vertice della MTM, la municipalizzata dei trasporti cittadini).
«Basta consultare l’albo pretorio per vedere cosa si è fatto» ha affermato Maralfa nel tracciare un bilancio dell’azione amministrativa svolta.
Ha evidenziato il cambiamenti nel sistema dei servizi sociali non più basati solo sull’assistenzialismo (cantieri di servizio), gli sforzi fatti per evitare che diverse famiglie finissero per strada a causa degli sfratti ma anche i continui incontri con il Viminale nel tentativo di ottenere un incremento delle forze dell’ordine e un commissariato di Polizia in città (quest’ultimo obiettivo è stato reso impossibile dalla ristrutturazione in corso).
Tra i temi che, comunque, sono al centro della campagna elettorale, grande rilievo sta avendo la questione del sistema di raccolta di rifiuti porta a porta.
«È impossibile tornare indietro con l’abolizione integrale dei mastelli e col ritorno ai cassonetti – ha affermato Bepi Maralfa – Il sistema è migliorabile ma non emendabile anche perché Molfetta è nell’ARO, il consorzio tra viarie città limitrofe che ha l’obiettivo di fare squadra sul tema dei rifiuti. Questa pratica virtuosa, sicuramente è emendabile e migliorabile dal punto di vista concreto. Non è, però, revocabile come altre forze politiche, invece, ritengono».
Numerosi i riferimenti alla questione del porto, della chiusura del centro anziani, dell’approvazione del PUMS e di una serie di provvedimenti, il cui iter non è stato concluso dalla dimissionaria amministrazione ma le basi gettate stanno consentendo di portarle a termine.
Ma non sono mancate critiche agli apparati comunali.
Elogi per coloro che, espressione del movimento Linea Diritta, hanno avuto ruoli di governo.
«Luciano Casamassima è riuscito a ridurre le perdite della MTM e, unico, si è ridotto lo stipendio, percependo solo un rimborso spese. Ha inoltre acquistato due mezzi pubblici da 19 posti ma all’asta, dal Niguarda di Milano… - ha precisato – Domenico Gagliardi, in quanto presidente di commissione, ha accorpato diversi punti all’ordine del giorno di ogni incontro di commissione per ridurre i costi legati ai gettoni di presenza in commissione».
Maralfa ha, soprattutto, rivendicato il fondamentale ruolo nella competizione elettorale del 2013, in particolare al ballottaggio. Ha tenuto a sottolineare come «la partecipazione alla fase del ballottaggio non fu caratterizzata da un patto politico scritto fra il movimento e la coalizione di centrosinistra ma da una scelta motivazionale orientata alla stima e alla fiducia che il movimento tutto e il bacino degli elettori avevano verso la persona di Paola Natalicchio, sia come espressione a sua volta della società civile sia come espressione a sua volta di una lista civica»
Ben consapevole che il vero avversario per tutti i candidati è il clima di sfiducia e disaffezione alla politica che si manifesta con sempre maggiore evidenza tra gli elettori.
Secondo Maralfa, che - pur non denigrando i partiti - esige libertà e autonomia nell’esercizio dell’attività politica, una soluzione può essere rappresentata proprio dal “civismo” (i movimenti civici si rivelarono preziosi nel 2013 perché raccolsero voti trasversali). Area pubblica, dunque, avrebbe lo scopo di creare una cabina di regia da parte dei cittadini, dar voce ai cittadini).
«L’espressione diretta della volontà civica e dei cittadini sia un modo per non rimanere imbrigliati in un sistema di potere» ha concluso Bepi Maralfa.
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Autore: Isabella de Pinto