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Domeniche a piedi? Buona l’idea, ma... Cosa ne pensa la gente delle giornate senz’auto
15 marzo 2000

Ci risiamo. All’indomani della seconda “domenica ecologica” - quella dello scorso 5 marzo - il copione è sempre lo stesso: quotidiani e tiggì nazionali a decantare il successo bissato dall’iniziativa e tutti a plaudire la messa al bando delle auto. Spostando lo sguardo sulla nostra città ci si accorge che, anche qui, lo scenario non è cambiato rispetto al mese scorso: poche strade del centro chiuse al traffico; altre collassate da interminabili code di automobili (valga per tutte via de Luca); qualche automobilista “birbantello” che gioca a fare il fuorilegge sfidando le transenne; e i soliti pedoni della domenica. Se si mette in conto anche il tempo incerto e la pioggia che in mattinata ha detto di no alla biciclettata organizzata dal WWF, si capisce come da noi, checché ne dicano i tiggì, più che aria pulita si è respirato soltanto l’atmosfera baldanzosa del Carnevale. Ferme restando le nostre personali perplessità sull’efficacia dell’iniziativa (così come è stata impostata a Molfetta), abbiamo voluto dare la parola alla gente, sentire quelli che erano in strada. Sebbene i loro commenti non possono bastare per trarne un giudizio definitivo, ci si può fare un’idea di come la pensano i molfettesi. In effetti a sentir loro il ritornello è sempre il solito. “E’ senza dubbio una buona idea, anche se il numero delle auto in circolazione è sempre lo stesso. Il paradosso è che alla fine sono più i disagi che il resto” ci dice una coppia di signori a passeggio. “Forse sarebbe stato meglio allargare la zona chiusa al traffico”. Ma c’è chi non ha riserve: “è un’ottima idea per lasciare la macchina a casa e farsi una bella passeggiata con la propria ragazza” suggerisce il sorridente ragazzone con fidanzata al seguito. E quando gli si fa notare che a due passi da lui c’è una strombazzante coda di automobili, eccolo pronto ad animarsi “sì vabbé, ma se noi molfettesi siamo così sciocchi da non poter fare a meno dell’auto nemmeno per un giorno, nessuno può farci niente”. Non manca chi, di sorridere, proprio non ne ha voglia: “qualcuno ci deve spiegare come dobbiamo fare noi che abitiamo nelle zone chiuse, se abbiamo necessità di spostarci in periferia o fuori città. Siamo i veri penalizzati”. E poi, abbiamo anche sentito quelli che alle quattro ruote non hanno voluto rinunciare. Erano imbottigliati nel traffico. Va da sé che alcuni dei loro commenti un po’ troppo, come dire... pittoreschi, abbiamo preferito riservarli all’immaginazione di chi legge. I molfettesi, allora, non rinunciano all’auto? Non si direbbe. Un mini sondaggio-petizione condotto nei giorni scorsi dal gruppo dei Verdi per le strade della città, rivela come la stragrande maggioranza degli intervistati, alla domanda: “Saresti favorevole a lasciare l’auto a casa almeno una volta al mese?”, hanno sbarrato la casella con il “sì”. “Abbiamo raccolto centinaia di firme - assicurano i promotori dell’iniziativa - adesso le presenteremo in Consiglio comunale”. E’ chiaro che anche in questo caso non siamo di fronte a risultati scientifici e quindi estensibili ma, tutto sommato, è l’ulteriore conferma di come l’iniziativa delle “Domeniche ecologiche” è vista come una buona idea realizzata così così. Cosimo de Gioia
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