Derby Bari-Lecce, in campo anche la protesta del Coni
BARI – 12.10.2002
Domani, in occasione del derby Bari-Lecce, allo Stadio “San Nicola” il Coni Puglia esporrà un vistoso striscione di protesta contro il mancato intervento della Regione per risolvere il problema delle visite di idoneità sportiva, il cui costo è passato a totale carico di praticanti.
Lo striscione è solo il primo atto dello stato di agitazione – che potrebbe portare anche al blocco dei campionati dilettanti - proclamato all'unanimità da federazioni, enti di promozione e società sportive dilettantistiche nell'ultimo Consiglio regionale del Coni.
Prossima iniziativa il 22 ottobre, quando si riunirà il Consiglio della Regione Puglia: nella stessa sede dell'ente locale, in contemporanea è stato riconvocato un nuovo Consiglio del Coni Puglia per esprimere la protesta dello sport pugliese sul nodo delle visite di idoneità sportiva.
In Puglia, infatti, ormai è emergenza, come da tempo sottolineano Coni regionale e Fmsi, la federazione medico-sportiva e Federconsumatori. Lo sport è un diritto dei cittadini, e va salvaguardato tramite la prevenzione sanitaria gratuita. L'evasione dall'obbligo delle visite rischia invece di diventare generalizzata. Sino a ieri l'atleta minorenne non pagava nulla grazie alla copertura finanziaria dello Stato tramite la Regione Puglia, e il maggiorenne sborsava solo 70mila lire di ticket. Dal 23 febbraio, con l'approvazione dei L.E.A. (Livelli essenziali di assistenza), la Medicina dello Sport è stata inserita nelle prestazioni non essenziali: la spesa della visita - in media 60 euro, tra l'altro con discrepanza di tariffe a seconda di dove la si effettui - è passata interamente a carico del praticante, abbia o no i 18 anni. Né le società sportive, con cronici problemi finanziari, possono coprirla. Insomma, un deterrente che porta a eludere l'obbligatorietà della visita, e a praticare sport senza controlli sanitari, con rischi immaginabili.
Se quasi tutte le amministrazioni regionali sono già intervenute, addossandosi i costi, quella pugliese non l'ha ancora fatto, nonostante solleciti vari, e impegni assunti pubblicamente.