Degrado del centro storico di Molfetta, il sindaco propone vigili armati
Incontro del comitato di quartiere con le autorità comunali e il comandante dei vigili urbani
MOLFETTA - Scorribande della piccola delinquenza giovanile, auto e motorini che sfrecciano senza targa, una frequente assenza o scarsa sorveglianza da parte dei vigili urbani: queste le principali lamentele del comitato di quartiere del centro storico che, nato semplicemente come aggregazione di residenti negli anni ’70, ha, in seguito, visto la partecipazione di semplici amanti della zona antica e ora, dopo due anni di silenzio, sta riprendendo la sua attività.
La discussione si tiene presso la sala Turtur e vede l’intervento sia del comandante dei vigili urbani Giuseppe Gadaleta che del sindaco Antonio Azzollini.
Dopo una prima illustrazione dei problemi da parte dell’assessore al centro storico, questa la risposta del comandante: è vero che la situazione di degrado del centro storico è notoria, ma è anche vero che una simile situazione è vissuta da molti altri quartieri che pure, al contrario di questo, non hanno un presidio dei vigili urbani proprio. Gli agenti del servizio del centro storico ovviamente hanno degli orari di servizio che coprono tutta la giornata, ma in assenza di fondi non possono impegnare più di due delle già limitate unità disponibili, perché altrimenti rimarrebbero perennemente scoperte alcune zone. Del resto, per quanto riguarda il problema delle trasgressioni degli automobilisti, già in passato i vigili urbani erano stati accusati di non essere abbastanza attenti al problema e, registrandosi in seguito a ciò il record delle contravvenzioni nel centro storico, furono accusati di essere troppo punitivi.
Nell’ambito invece della delinquenza di queste bande di sedicenni, a volte provenienti dall’esterno ma più che altro della zona (non entriamo nel preconcetto ammettendo che esiste ancora, anche se attenuata rispetto al passato, una differenza a livello economico-culturale tra le due zone divise da via Piazza) c’è da dire che il vigile urbano non è neanche addestrato a gestire certe situazioni.
Proprio a partire da tale osservazione, poco dopo verrà spontanea la proposta, alla presenza del sindaco, di un commissariato di polizia a Molfetta. Tuttavia, dopo essersi dedicato a una breve ma accurata lettura del giornale, il sindaco negherà la possibilità di attuazione di tale proposta per il costo insostenibile di un commissariato, anche solo a livello organizzativo, ma parlerà del suo progetto di aumentare le unità dei vigili urbani e di attuare un programma a lungo termine di addestramento dei vigili per fare in modo da dotare questi ultimi, come già avviene ad esempio nella Capitale, di armi d’ordinanza.
Accennerà anche al progetto, verso cui ci si sta già avviando, di completa pedonalizzazione del centro storico (assegnando dei pass ai residenti per poter parcheggiare lungo le mura) e di rivendere all’asta alcune palazzine nell’idea che «l’erv’à ‘bbon scacc cher’a cattaiv».
Ma d’altronde i problemi del centro storico restano comunque tanti, dall’occupazione di alcune abitazioni (se ne prevede una nuova ondata per la prossima liberazione di alcuni appartamenti) al problema relativo all’apertura di nuove attività commerciali, riguardo alle quali spetta ad altri enti stabilire regole che si adattino alla zona (basti pensare alla necessità di un determinato numero di uscite di sicurezza che si scontra con l’impossibilità di aprire varchi in costruzioni di un certo valore storico).
In ogni caso il sindaco richiede ai residenti stessi di mettersi d’accordo per stabilire quali debbano essere le priorità d’intervento.